Il reato di diffamazione su Facebook, realizzato con un post o un commento offensivo, prevede il carcere fino a tre anni.

Il reato di diffamazione su Facebook, realizzato con un post o un commento offensivo, prevede il carcere fino a tre anni.

Post e commenti denigratori su Facebook fanno scattare il carcere: è questa la pena prevista per il reato di diffamazione che – a differenza di quello di ingiuria – non è stato depenalizzato e, anzi, se commesso su Facebook, implica un’aggravante ulteriore per via dell’uso del «mezzo di pubblicità». È proprio l’estrema viralità dello strumento telematico a giustificare una punizione più grave e severa rispetto alla stessa condotta commessa al di fuori di internet.

Anche la diffusione di un messaggio con offese e calunnie su Facebook integra un’ipotesi di diffamazione “aggravata” poiché questa modalità di comunicazione, suscettibile di arrecare discredito alla reputazione altrui, ha la potenziale capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone; ciò perché attraverso tale piattaforma virtuale, gruppi di soggetti valorizzano il profilo del rapporto interpersonale, allargato a un numero indeterminato di aderenti, al fine di una costante socializzazione. Tuttavia proprio queste peculiari dinamiche di diffusione del messaggio screditante sono tali da far sì che l’ingiuria su Facebook sia tra quelle cui si applica l’aggravante del «mezzo di pubblicità».

Offese indirette

Anche le offese indirette su Facebook, quelle cioè che non contengono l’esplicita indicazione del nome e cognome della vittima, ma la cui identità è facilmente distinguibile, vengono punite allo stesso modo (ad esempio: il riferimento al vincitore di un concorso additato come “raccomandato”). In tali casi, secondo la giurisprudenza, la diffamazione è comunque integrata per via del fatto che la collettività è in grado di risalire al destinatario del post diffamatorio. Tanto più, quindi, il contesto è piccolo (un paesino, un luogo di lavoro, una palestra), tanto più facile è l’individuazione della vittima, tanto più agevolmente scatta il reato.

Offese su Facebook

Le pene per le offese e calunnie su Facebook


Cosa rischia chi commette una diffamazione su Facebook? Lo dice chiaramente il codice penale:

la pena base è il carcere da 6 mesi a 3 anni o la multa non inferiore a 516 euro;
se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto specifico, la pena della reclusione sale fino a 2 anni, oppure scatta la multa fino a 2.065 euro.

Offese su Facebook, denuncia

Come difendersi per offese e calunnie su Facebook?

Sono perseguibili anche i post cancellati.

La cancellazione avviene quando il più del danno è oramai compiuto, per cui è comunque possibile agire sia in via penale che in via civile per il risarcimento del danno.

In ogni caso, bisogna ricordare che le dichiarazioni della vittima, anche se da sole, possono essere utilizzate dal giudice come prove per emettere la sentenza di condanna. Nel processo penale, infatti, la parte offesa può testimoniare a proprio favore (non lo può fare, invece, il colpevole).
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