VATICANO II, LA SECONDA GRANDE RIFORMA
(LA PRIMA È QUELLA DI LUTERO).
DEFINIZIONE NON MIA

di Silvana De Mari


Articolo pubblicato sul sito dell'Autrice







A volte ricevo doni da fan: fiori, piante, disegni, quadri, barono chinato contro la malaria e tutti i coronavirus, vino e prosecco contri tutti gli altri guai, olio di oliva che serve per tutto, dalla cucina alla medicina e alla cosmesi. Sul tavolo della mia scrivania si è anche depositato un dono inatteso: due smisurati tomi sul Concilio Vaticano Secondo, per un totale di 5 kg, a cura dei Bastionatori. I Bastionatori sono coloro che costruiscono bastioni, sono coloro che costruiscono muri talmente potenti che non potranno essere abbattuti, sono coloro che hanno chiaro in mente che il postulato che dichiara i ponti sempre da costruire e i muri sempre da abbattere sia una fiera idiozia. I lupi detestano i muri e le pecore li amano. Il Vaticano II ha abbattuto muri granitici e il fumo di Satana è entrato nella Chiesa. Bastioni sono crollati ed è stata modificata la Liturgia. Come Lutero aveva intuito se volete modificare una religione modificate la Liturgia, perché contenuto e contenete sono strettamente correlati, è questo il significato della parola simbolico, che vuol dire che unisce. La Liturgia univa il cielo alla terra, l’anima all’oggetto. Il contrario di simbolico è diabolico, che divide. Chiunque vi dica che la Liturgia non è importante, che si può modificare il rito a piacere, che quello che conta veramente è il contenuto, per cui se il rito è sciatto, sbracato e brutto va bene lo stesso, sta facendo un discorso diabolico.

Il Concilio Vaticano II è stato il ventunesimo e ultimo concilio ecumenico della Chiesa cattolica, ultimo non solo nel senso di più recente, ma ultimo nel senso di ultimo: è oggettivamente difficile in questo momento immaginare che possa essercene un altro, perché per poter avere un altro concilio occorrerebbe avere una Chiesa, e la Chiesa sembra essere arrivata alla fine. La Chiesa si è ammantata di ridicolo vietando le celebrazioni mentre i tabaccai erano serenamente aperti. La Chiesa si è ammantata di ridicolo inginocchiandosi davanti all’orrida e ossuta Pachamama, e ora la Chiesa si è definitivamente ammantata di ridicolo con i pretini tanto carini che scrivono sulla porta delle loro chiese che è vietato l’ingresso ai non vaccinati, fermamente convinti che la salvezza eterna sia una metafora, che il cosiddetto vaccino prevenga sul serio l’infezione e che Cristo sia morto in croce per la Pfizer. Il fumo di Satana ha fatto il nido e si stanno schiudendo le uova.  La Chiesa è nata nelle persecuzioni e a terrificanti persecuzioni è sopravvissuta. Nulla può sopravvivere al ridicolo. Ci è stato garantito però che le Porte degli Inferi non prevarranno. Il solo fatto che si sia sentita la necessità di garantircelo, dimostra che si sapeva che ci sarebbe stato un momento in cui avremmo avuto l’impressione che le porte degli inferi stessero prevalendo.

Come siamo arrivati fino alle porte delle chiese chiuse ai non vaccinati? Senza il Concilio Vaticano II non sarebbe stato possibile.

Il Concilio fu convocato da  papa Giovanni XXIII, durò dal 1962 al 1965. La Riforma Liturgica iniziata nel 1964 portò alla Messa Novus Ordo nel 1969, Messa che è in tutto e per tutto figlia del Concilio, come spiega con potente chiarezza Monsignor Viganò, il novus ordo con altari secolari distrutti, il sacerdote che invece di guardare Dio guarda il popolo, il Sacrificio che diventa cena, la  orrida bruttezza delle chiese postconciliari che sarebbero orride anche se fossero garage, dei canti, delle immagini, l’Eucarestia svilita, data in mano a gente in piedi, alla fine di una Messa dove il sacerdote ha girato le spalle al Tabernacolo rinnegandone quindi la santità.

Al concilio furono invitati ad assistere anche alcuni esponenti delle altre confessioni cristiane, e già questo è assolutamente contrario all’insegnamento di Cristo. Chi non è con me è contro di me, è scritto nei Vangeli. Solo chi crede il Cristo acquisisce la situazione di figlio di Dio. I padri conciliari conobbero appartenenti ad altre religioni e non mostrarono loro la carità dell’evangelizzazione, non tentarono nemmeno di dare anche a loro lo stato di figli di Dio. Doveva essere  gente col cuore di pietra.

I vescovi cattolici discussero gli argomenti riguardanti la vita della Chiesa e la sua apertura alle istanze nel mondo moderno e contemporaneo spiegò Paolo VI nella Gaudium Et Spes promulgata  il 7 dicembre 1965. La frase è priva di qualsiasi logica. La Chiesa non deve attenersi alle istanze del mondo moderno. La Chiesa deve restare fedele a Cristo. Dove le istanze del mondo moderno si discostino dalle parole di Cristo, compito della Chiesa, unico e irrinunciabile, è correggere le istanze del mondo. Una Chiesa che segue il mondo, che smette di essere ancilla domini per diventare ancilla homini non solo ha tradito Cristo, e questo era già difficile da perdonare, ma si ammantata di ridicolo, e questo è imperdonabile: l’osceno ridicolo dell’affresco della cattedrale di Terni, l’incredibile ridicolo dei frati inginocchiati ad adorare la Pachamama, l’esilarante ridicolo dei vescovi coi paramenti arcobaleno, l’inarrivabile ridicolo della messa vietata ai non vaccinati (messa minuscolo, nessuno di questi pretini crede alla presenza reale di Cristo nell’Eucarestia, è evidente, la loro Messa è una merenda fatta con le ostie invece che con le merendine).

«In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge (iota unum aut unus apex), senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli». Non sarà mutato un solo iota, cioè il segno più piccolo dell’alfabeto greco – noi diremmo “non una sola virgola” – dice Gesù nel discorso della montagna (Mt. 5,18-19). E invece, quanto è stato mutato dal Concilio Vaticano II in poi all’interno della Chiesa? Molto, moltissimo, ben più di uno iota: praticamente l’intero alfabeto, a cominciare dall’abolizione (de facto) della lingua latina e dallo stravolgimento (de iure) della liturgia.

Romano Amerio, ha riassunto il disastro nel libro Jota uno, ripubblicato da Lindau nel 2009 con postfazione del Professor Enrico Maria Radaelli.

La Chiesa in teoria si è trasformata, per usare una terminologia semplice, in ente assistenziale, privilegiando la Carità alla Verità e perdendo il motivo principale del suo primato.

In realtà le parole “privilegiare la carità alla verità”, sono anche loro senza senso. Senza verità, nessuna carità è possibile. Dove la verità sia stata negata, dove sia stato negato che la verità esiste ed è una, dove sia stato negato che due affermazioni opposte non possono essere entrambe vere, dove sia stato negato San Tommaso a favore di Hegel, dove la supremazia della verità sia stata negata a favore di un sentimentalismo, nessuna carità è possibile. La chiesa del post concilio ha addirittura rinnegato la carità del portare il Vangelo. A furia di essere dannatamente buona e inclusiva, ha fatto morire come cani i malati di covid (o diagnosticati tali) senza sacramenti, li ha fatti seppellire senza funerali. Non ha somministrato il battesimo. Vescovi e preti hanno negato le confessioni, hanno negato l’eucarestia, hanno tenuto chiuse le chiese.

Il Concilio Vaticano II è stato chiamato il concilio della “seconda riforma cattolica”.

Giustamente. Solo l’eresia di Lutero è stato altrettanto catastrofica. Gli alberi si giudicano dai frutti. Le chiese sono vuote. I seminari sono vuoti. Le antiche cattedrali diventano centri commerciali o vengono abbattute. Le campane tacciono e cedono il passo al muezzin. Cantanti e influencer ufficialmente satanisti sono editati sui maggiori palchi e trasmessi in prima serata. Il divorzio e la convivenza sono assolutamente normali, ma Cristo li condanna senza mezzi termini. Cristo afferma che Dio creò l’uomo alla donna maschio femmina perché possano essere una carne sola, eppure vescovi tedeschi benedicono unioni tra persone dello stesso sesso che non possono essere una carne sola. Cristo condannato l’aborto in maniera totale: quando ha scritto che quello che faremo ai più piccoli di noi in realtà lo faremo a lui, di chi pensate che stesse parlando? Chi è più piccolo del bimbo che deve ancora nascere. La comunità europea dichiara l’aborto diritto umano.

Il concilio Vaticano secondo ha modificato la messa: non molto, ma quel tanto che basta per poter affermare che la messa poteva essere modificata e soprattutto ha spalancato la strada alla riforma liturgica di Paolo VI che è in tutto e per tutto figlia del Concilio.

la Messa non è più rivolta verso Dio, ma si trasforma in  un’assemblea tra uomini, l’Eucarestia in piedi e in mano, uno scambio tra pari, le antiche liturgie cancellate, le chiese deturpate, i canti imbruttiti.  Cristo è morto per noi per salvarci, non per invitarci a cena. Il concilio Vaticano Secondo ha cacciato Dio ha messo al centro del cattolicesimo l’uomo, il suo corpo che deve essere salvato dall’influenza col sacro vaccino, le sue esigenze di divorzio, le sue voglie di scappatelle.

Eppure in questi momenti tragici una nuova chiesa si sta formando, piccola compatta e cocciuta, una piccola chiesa che va a cercarsi le Messe in latino, quelle Messe create dal concilio di Trento perché la Chiesa sia la casa di Dio che le nostre anime siano blindate e protette del maligno. Quella Messa che ha sempre impedito che il fumo di Satana entri nella chiesa. Che ancora una piccola chiesa compatte cocciuta che, anche se celebra la messa nuova, la celebra col pensiero rivolto a Dio, assolutamente certa della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, che mai si sognerebbe di allontanare da Dio, dal suo sacrificio, dall’eucarestia un credente, perché è figlia di Santi che abbracciavano i lebbrosi e non temevano la morte.

Altro bel libro è La bella addormentata. Perché dopo il Vaticano II la Chiesa è entrata in crisi. Perché si risveglierà di Alessandro Gnocchi e del mai abbastanza compianto Mario Palmaro. Come la principessa della fiaba la Chiesa attende il Principe, anzi il Re, che la risvegli.

Succederà. Nel frattempo noi costruiamo muri. Anzi bastioni.

I lupi detestano i muri, e le pecore li amano






agosto 2021
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI