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Scuole dell’orrore e sequestri, l’inferno dei bambini in Nigeria. Il governo ordina la chiusura degli istituti islamici che torturavano centinaia di ragazzini. Ma gli studenti restano le prime vittime …Altro
Scuole dell’orrore e sequestri, l’inferno dei bambini in Nigeria. Il governo ordina la chiusura degli istituti islamici che torturavano centinaia di ragazzini. Ma gli studenti restano le prime vittime del paese dilaniato dagli jihadisti di Boko Haram.

Erano in 67, tra i 7 e i 40 anni, bambini e adulti incatenati e torturati: la polizia locale li ha liberati dopo che molti altri “detenuti” erano riusciti a fuggire e dare l’allarme. La loro prigione era la scuola maschile islamica di Daura, in Nigeria, nello stato di Katsina: trecento le persone che hanno subito abusi e maltrattamenti «disumani», come li hanno definiti le autorità, tra di loro tantissimi bambini. Il fondatore dell’istituto, un religioso musulmano di 78 anni è stato arrestato, mentre l’attuale proprietario e gli insegnanti sono riusciti a scappare durante il raid, solo l’ultimo in ordine di tempo dopo quello registrato in Nigeria a fine settembre che ha portato alla liberazione di altre cinquecento persone tra adulti e bambini, tutti maschi e di diverse nazionalità che frequentavano una presunta scuola islamica, questa volta a Kaduna.

LA STANZA DELLA TORTURA

Anche in questo caso, molti ragazzi erano stati torturati e sodomizzati dai loro aguzzini, quegli insegnanti a cui famiglie di tutto il paese avevano affidato i propri figli, perché studiassero il Corano e uscissero, nel caso dei ragazzi più grandi, dalla droga e dal giro della criminalità. I bambini, come mostrano le www.cnn.com/…/index.html, erano coperti di cicatrici e segni di violenza. «Ne abbiamo trovati un centinaio, che avevano anche 5 anni, in catene, stipati in una sola stanza piccola. Stiamo attualmente fondendo loro cibo, sono tutti denutriti» ha dichiarato il portavoce della polizia Yakubu Sabo parlando di una “stanza della tortura” in cui i piccoli venivano appesi e incatenati per punizione dai loro insegnanti.

TRENTA FRUSTATE AL GIORNO

Situata a nord del paese, Daura è la città natale del presidente nigeriano
Muhammadu Buhari che ha disposto la chiusura immediata delle scuole islamiche dell’orrore e ordinato alle autorità di riconsegnare tutti i ragazzi ai loro genitori. «Ogni giorno ricevevo 30 frustate, 10 al mattino, 10 al pomeriggio, 10 durante la notte» ha raccontato Rabiu Umar alla Bbc, «sono stato trattato come un animale» dice mostrando un tugurio con le inferriate all’unica finestra e in cui sessanta ragazzi erano costretti a dormire, mangiare e fare i propri bisogni per terra. Per la sua “istruzione religiosa” i suoi genitori hanno pagato ogni mese 30.000 naira. I giornali nigeriani parlano di un terzo raid che avrebbe portato a un migliaio in tutto i ragazzi liberati dalle Almajiris, scuole islamiche comuni del nord della Nigeria, che secondo l’organizzazione locale Muslim Rights Concern, sono frequentate da circa 10 milioni di bambini.

I RAPIMENTI DELLE STUDENTESSE CRISTIANE

La stretta sulle scuole coraniche arriva a poche settimane dal rapimento di sei studentesse e due insegnanti in una scuola media cristiana di Kaduna: il 3 ottobre pastori fulani musulmani hanno fatto irruzione nell’istituto seminando il panico. Gli ostaggi sono ancora nelle mani dei rapitori, banditi che secondo il governatore di Kaduna, Nasir el-Rufai, stanno collaborando con Boko Haram per organizzare sequestri e riscatti. Obiettivo, ancora una volta, dopo il rapimento delle 276 ragazze di Chibok e delle 110 studentesse del college femminile di Dapchi, i bambini delle scuole del paese. Molte hanno sospeso le lezioni e rimandato gli studenti a casa.

I BAMBINI NEL MIRINO DEI JIHADISTI

Nelle sue ultime incursioni Boko Haram ha rapito circa 1.000 bambini, ucciso oltre 2.000 insegnanti e distrutto più di 1.400 scuole. Secondo l’Unicef attualmente almeno 2,8 milioni bambini del paese non hanno accesso all’istruzione di base. I rapporti delle Nazioni Unite stimano che dall’inizio del conflitto nel Nord-est della Nigeria, più di 3.500 bambini siano stati reclutati e utilizzati da gruppi armati tra il 2013 e il 2017. Molti altri sono stati rapiti, mutilati, violentati o uccisi. Molte ragazzine rapite hanno dato alla luce figli dei terroristi. Nonostante il paese sia più volte sceso in piazza per marciare, chiedendo a gran voce la liberazione degli ostaggi degli jihadisti e sicurezza per i bambini nelle scuole, di Leah Sharibu, unica ostaggio di Dapchi ancora nelle mani dei rapitori perché si è rifiutata di convertirsi all’islam, sono mesi che non si sa più nulla.

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