Finalmente! Francis scopre il "peccato grave
Durante l'udienza del mercoledì, Francesco ha finalmente scoperto la terminologia di "peccato grave", ma l'ha applicata al respingimento degli immigrati clandestini che violano la legge di un Paese.
Partendo dalle sue osservazioni preparate, Francesco ha detto: "Bisogna dirlo chiaramente: Ci sono persone che lavorano sistematicamente e con tutti i mezzi per respingere gli immigrati [illegali]. E questo, se fatto con consapevolezza e responsabilità, è un peccato grave".
Francesco ha elogiato i presunti "uomini e donne coraggiosi" [compresi i trafficanti di esseri umani] che "fanno del loro meglio per salvare e soccorrere i migranti feriti e abbandonati sulle rotte della speranza disperata".
Francesco ha anche affermato che il suo Dio è con gli immigrati clandestini, "soffre con loro, piange e spera con loro" [ma Dio non "crede" e non "spera"].
L'Europa sta affrontando da anni una violenta crisi degli immigrati a causa dell'afflusso massiccio di giovani uomini a malapena istruiti, per …Altro
E se "i giovani uomini non istruiti musulmani" fossero integrati in Europa, pagati e istruiti ? La questione RELIGIOSA (molto meglio: la questione originaria dell'avversione alla Cristianità, che è nata dall'Annuncio del Vangelo) resterebbe, anzi esploderebbe ancora più violenta. Vedasi Francia, Belgio, Germania ecc.
Aggiungo -non certo per il gusto di polemizzare- che non esistono "Paesi Musulmani", nel senso che l'Islam non costituisce mai la spina dorsale di un Paese. Esso tende invece a risucchiare ogni popolo in un UNICO Popolo-dei-Credenti.
Invece la Chiesa, per ispirazione divina, ha voluto nei secoli che nascessero e si consolidassero diversE PatriE.
Se io non sono islandese, né bulgaro, né ungherese, non è certo perché la Chiesa mi voglia anti-islandese, anti-bulgaro, anti-ungherese.
Essa mi vuole (mi voleva) innamorato della varietà dell'azione di Dio sui Suoi Figli.
Egli VUOLE I popol I. NON vuole LE fed I
Col rispetto che sempre mi propongo, mi permetto di presentare un'osservazione che mi è stata fatta e una mia opinione personale.
1) Al Papa. Vi sono tre parole di cui fa continuo uso nelle sue allocuzioni: inclusione, dialogo, amore. Tenga presente che:
- la parola “inclusione” (e ‘includere’) è completamente assente in tutte le Scritture (Antico Testamento, Vangeli, Lettere paoline e apostoliche, Apocalisse!) ed è quindi da escludere dal pensiero di Dio, dalla sua rivelazione, dal suo Disegno di salvezza sull’uomo e sull’umanità.
- la parola “dialogo” (e ‘dialogare’) è presente solo tre volte: in Giobbe descritto come conforto stolto e inutile ricevuto dai suoi amici e come certezza ricevuta invece da Dio stesso; in Abacuc descritto come lamento e invocazione del Profeta rivolto a Dio.
- la parola “amore” poi, oggi particolarmente inflazionata, deve sempre fare riferimento alle parole di Gesù: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Da Lui solo dunque possiamo sapere il “come amare”, non da opinioni mondane o ecclesiali che non facciano riferimento al “vivere nella comunione battesimale e sacramentale con Lui”
All’irrilevanza di queste parole si contrappone invece l’uso della parola “conversione” usata in tutte le Scritture ben 33 volte (nella forma imperativa ‘convertitevi’ altre 12 volte). Il suo insegnamento è dunque solo una sua opinione personale, umana e discutibile, estranea ad una ”evangelizzazione che sia nel mondo ma non del mondo”.
2) Ad Avvenire. Suggerisco di smettere di presentarsi come “Giornale dei Cattolici” ma più semplicemente “Giornale della CEI”, sia perché molto spesso ignora o distorce le opinioni dissenzienti di gran parte dei Cattolici, sia perché è dipendente dal sostegno economico pubblico assicurato ai Giornali in genere, perciò anche della CEI.
Chiedo venia per la lunghezza che penso sia ugualmente motivata dai contenuti.
Spacciarsi per Papa è un peccato ancora più grave...
BERGOGLIO E LA CHIESA NEFASTA CONCILIARE SONO LA CATASTROFE ASSOLUTA DI TUTTI I TEMPI