Francesco I
1499

“Callista”: finalmente disponibile in italiano il celebre romanzo del cardinale J. H. Newman

di Luca Fumagalli
Datato 1856, Callista apparteneva a quella collana narrativa dedicata ai primi martiri cristiani che il cardinale Nicholas P. Wiseman, arcivescovo di Westminster e primate della Chiesa inglese, aveva ideato quale strumento di propaganda cattolica e a cui lui stesso aveva contribuito due anni prima con il romanzo Fabiola. L’intento del porporato era quello di riaprire il dibattito sia con gli anticlericali alla Gibbon, che accusavano il cristianesimo di essere stato la causa dell’indebolimento e della caduta dell’Impero romano, sia con gli anglicani, colpevoli di essersi comportati con i “papisti” esattamente come i sanguinari aguzzini pagani. Il libro di John Henry Newman (1801-1890), che con quello di Wiseman condivide l’ambientazione e il titolo al femminile, punta sopratutto all’edificazione del lettore e si focalizza quasi esclusivamente sulla maturazione spirituale dei protagonisti.

La vicenda, che ha luogo in un paese vicino a Cartagine nel III secolo, al tempo delle persecuzioni di Decio, ha come fulcro la conversione e il martirio di Callista, una giovane artista greca (la tradizione parla di una Santa con quel nome uccisa proprio in Africa).

A fare da sfondo vi è un’Impero decadente, corrotto, nulla più che una pallida ombra della gloriosa Roma di un tempo. Se i sovrani si succedono al trono a ritmi vertiginosi, vittime di congiure e tradimenti, nemmeno i confini sono più tanto sicuri; allo stesso modo le vecchie religioni stanno poco alla volta scomparendo, soppiantate da un dilagante scetticismo. Pure il cristianesimo si trova ad attraversare una fase di sonnolenza dopo lo straordinario slancio dei primi due secoli: i pochi che ancora resistono nella fede sono isolati, senza possibilità di accostarsi regolarmente ai sacramenti, per di più mal visti dalla maggior parte della popolazione che li accusa di adorare asini, di uccidere bambini e di praticare la magia. Dalla calunnia alla persecuzione il passo è breve, complice anche un imperatore in cerca di facili consensi.

In Callista Newman dà prova di una grandissima penetrazione psicologica quando descrive i tormenti, le ansie e le estasi dei suoi protagonisti. Lo dimostra, ad esempio, la cura con cui sono raccontati i dubbi che affollano la mente dello spaesato Agellio; splendida, seppur terribile, è pure la resa sulla pagina della possessione demoniaca di Juba, così come la conversione di Callista, drammatica e inaspettata, è di una modernità tale da anticipare nei toni quella del “Whisky Priest” de Il potere la gloria, uno dei romanzi più belli di Graham Greene.

Simili episodi contribuiscono tra l’altro a rendere il libro una lettura piacevole, ulteriormente vivacizzata da vari espedienti letterari come inserti in versi – perlopiù canzoni – dialoghi frizzanti e i sempre suggestivi riferimenti ai martiri illustri della storia della Chiesa, su tutti il vescovo San Cipriano. A volte, è vero, l’autore si lascia andare a digressioni un po’ troppo esorbitanti che, se da un lato ne rivelano l’immensa erudizione, dall’altro minano la fluidità della trama, e pure certi passaggi mancano della limpidezza tipica della prosa di Newman, appesantiti da un inglese cervellotico, in stile pseudo-storico; tuttavia il risultato rimane convincente, una cristallina esposizione di come la religione non sia vuota fraseologia ma un intenso rapporto d’amore con la realtà.

Il gruppo delle Schegge Riunite merita dunque un plauso per aver nuovamente tradotto questo piccolo grande classico della letteratura cattolica britannica – da troppo tempo fuori commercio in Italia – una nuova edizione a cui tra l’altro sono lieto di aver potuto contribuire con una prefazione. Ora, cari lettori di Radio Spada, non vi resta che acquistare il libro e leggerlo tutto d’un fiato. Varrà di certo lo sforzo.
Il libro: John Henry Newman, Callista, Schegge Riunite, 2020, pp. 318, Euro 14,99.

radiospada.org
Francesco I
Santi Teodota, Evodio, Ermogene e Callista Martiri
Nei martirologi latini il 25 aprile viene presentato l'elogio di questi tre santi fratelli, martiri in Siracusa; nei menei greci, invece, li troviamo commemorati il 1 e talvolta il 2 settembre, e nel Menologio del card. Sirleto l’11 dello stesso mese. Vi si riferisce che erano fratelli germani, che furono accusati come cristiani al preside della …Altro
Santi Teodota, Evodio, Ermogene e Callista Martiri
Nei martirologi latini il 25 aprile viene presentato l'elogio di questi tre santi fratelli, martiri in Siracusa; nei menei greci, invece, li troviamo commemorati il 1 e talvolta il 2 settembre, e nel Menologio del card. Sirleto l’11 dello stesso mese. Vi si riferisce che erano fratelli germani, che furono accusati come cristiani al preside della provincia e condannati a subire la morte di spada verso il 303-304.

Sarebbe stato sufficiente che i tre bruciassero un po' di incenso nel tempio di Giove Ottimo Massimo, per avere salva la vita!
Quello che ferisce maggiormente è che la persona che abusivamente siede sul trono di Pietro adora le divinità pagane di un popolo barbaro e questo senza che sia minacciata la sua vita !