Roma brucia, Gualtieri pensa a triplicare le nomine. FdI: al Pineto roghi nei campi abusivi (video)

Quella di ieri è stata una giornata di fuoco per Gualtieri anche metaforicamente oltre che materialmente. Arrivato solo a tarda sera a fare un sopralluogo nel quartiere residenziale della Balduina (dove per ironia della sorte il Pd è primo partito) dopo ore di panico per il fronte dell’incendio che avanzava verso i palazzi (sette quelli evacuati) si è scontrato con la rabbia dei residenti.
Secondo i dati della Protezione Civile, rispetto allo scorso anno il numero dei roghi è già triplicato: da giugno sono stati registrati 1750 roghi contro i 400 del 2021. Solo ora si prevede una task force di prevenzione. Gli esponenti di FdI Federico Guidi e Lavinia Mennuni parlano di disastro ambientale del Parco regionale del Pineto che forse poteva essere evitato.
“Certamente – affermano – non sono state messe in atto le necessarie misure preventive da parte del Comune di Roma come il taglio delle sterpaglie, la creazione di sentieri frangi fiamme e di percorsi di accesso per i mezzi di soccorso, la cui mancanza è stata denunciata dai vigili del fuoco , in occasione dell’ultimo incendio. Tutte misure che avrebbero potuto quantomeno limitare i danni. Ed evitare che il fuoco lambisse i palazzi di via Papiniano, Proba Petronia, via Fascetti che sono stati sgomberati. E i cui residenti hanno lamentato gravi ritardi negli interventi”.
“Estremamente grave – aggiungono – la carenza di manicotti per l’acqua in prossimità degli abitati. Ignorate poi le segnalazioni di tanti residenti che nelle settimane scorse hanno avvertito fumo e fuochi provenienti dagli accampamenti abusivi, in particolare nell’area di Damiano Chiesa, e il verificarsi di nube tossiche causate dai materiali bruciati dagli abusivi. Nel ringraziare l’operato dei volontari della protezione civile, dei pompieri delle Forze dell Ordine che si sono prodigati per spegnere le fiamme continuiamo a chiedere misure concrete per tutelare il Pineto: sgombero degli insediamenti abusivi e controllo delle aree per impedire il riformarsi degli insediamenti stessi e dei roghi tossici, un sistema di vigilanza Anti incendio tramite telecamere e sensori di calore, l’adozione di un impianto idrico antincendio almeno nei tratti vicino agli abitati, la messa in opera delle elementari misure antincendio preventive che purtroppo non sono state adottate colpevolmente da chi doveva vigilare e non lo ha fatto”.
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