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Castelfiorentino - Museo di Santa Verdiana (Sala 1) Alberto Viani Il Museo di Santa Verdiana di Castelfiorentino (FI) è un museo di arte sacra che si trova al fianco del santuario di Santa Verdiana …Altro
Castelfiorentino - Museo di Santa Verdiana (Sala 1)

Alberto Viani Il Museo di Santa Verdiana di Castelfiorentino (FI) è un museo di arte sacra che si trova al fianco del santuario di Santa Verdiana dalla quale prende il nome occupando alcuni ambienti che erano della canonica.
La prima delle quattro sale ha una forma allungata, una sorta di corridoio cieco, con in fondo collocato il capolavoro di questo museo, la star indiscussa di Castelfiorentino, della Valdelsa: una delle opere più importanti della Toscana. È una Madonna col Bambino della fine del XIII secolo sulla quale i maggiori critici d'arte del mondo si sono accapigliati. C'è chi diceva fosse opera di Duccio da Buoninsegna e c'è chi indicava Cimabue. Oggi la critica è protesa verso Cimabue, ma l'opera non trova pace perchè, comunque, il Bambino pare di una mano diversa, ed è un Gesù Bambino vivace, non benedice, ma osserva la Madre, l'accarezza, c'è una umanità che fino ad allora non si era mai vista. Gli studiosi fanno il nome di un giovane Giotto, allievo di Cimabue. Se fosse vero, se questo dipinto fosse un'opera a quattro mani tra Cimabue e Giotto, sarebbe un unicum nella storia dell'arte, un'opera destinata ad essere famosissima e meta di "pellegrinaggio" di torme di turisti.
Ma in questa prima sala, così lunga e stretta, trovano posto altri dipinti, tra essi un politicco a cinque tavole (pentittico) di Taddeo Gaddi con al centro la Madonna che siede su un trono molto simile, anche se semplificato, a quello del maestro Giotto nella Maestà Ognissanti che abbiamo visto nella Sala 2 degli Uffizi. Poi ci sono interessanti codici miniati con capilettere di alta fattura, e ritornando alle pitture c'è l'opera simbolo del museo: una Santa Verdiana fatta da un ignoto pittore del XIV secolo, pesantemente ridipinta da un ignoto restauratore del XIX secolo. Del XIV secolo risultano solo il volto e le mani. La santa è in piedi, con il suo abito monacale e i due serpenti ai lati tipici della sua iconografia. Verdiana (1182-1242) si fece rinchiudere in una minuscola cella presso una chiesetta che si trovava in questo luogo. Ella sarà di esempio per la Beata Giulia, ma Verdiana in più ebbe anche due serpenti che si erano introfulati nella cella e la tormentarono a diritto. Qui è sepolta e in luogo della primitiva chiesetta è sorto un bellissimo santuario.
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