Cosmologia ebraica nei vangeli

La scarsa conoscenza sia del linguaggio sia della cosmologia del mondo ebraico ha portato in passato a qualche deviazione dalla dottrina di Gesù. Il regno dei cieli, ad esempio, è stato inteso semplicemente come l'al di là: un regno nei cieli. La contropartita alla beatitudine della povertà fu interpretata come la celeste consolazione di un posto in paradiso: perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5,3). Ma l'espressione regno dei cieli presente unicamente nel vangelo di Matteo non indica solo l'al di là, ma principalmente l'attività di Dio nei confronti dei suoi figli concepita come quella del re ideale che si occupa dei poveri e di tutti coloro che non hanno alcuna protezione. Cielo è semplicemente un sostitutivo di Dio, come viene usato nella lingua italiana: grazie al cielo... Dunque regno dei cieli è sinonimo di regno di Dio.

Il sole, la luna vengono adoperati dagli evangelisti come immagini delle religioni pagane che divinizzavano questi astri. E le stelle rappresentano gli imperi pagani che su queste divinità fondavano il loro potere. L'annuncio di Gesù che il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore e gli astri si metteranno a cadere (Mc 13,24-25) non indica semplicemente una disastrosa catastrofe cosmica o la fine del mondo - sarebbe una lettura semplicistica - , ma al contrario, indica persino l'inizio di un tempo positivo: la luce del vero volto di Dio non farà che oscurare le false divinità (sole/luna) e quanti poggiano il loro potere su queste divinità (astri) cominceranno a cadere uno dopo l'altro. E' un messaggio di liberazione e non di distruzione. "Ecco Io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21). Da un senso di terrore a una profonda gioia dovuta alla realizzazione piena del progetto di Dio sull'umanità.

ISTRUZIONE CATTOLICA

Istruzione Cattolica
@TommasoG sono i limiti dello studio storico critico. I primi capitoli sono raccontati secondo generi letterari particolari certamente ma contengono fatti anche storici e soprattutto profonde verità di fede, così profonde che neanche il popolo ebraico è riuscito a scoprirle: es. peccato originale ed esistenza del demonio. Loro non ci credono, noi si. Occorre che Gesù tolga il velo dagli occhi per …Altro
@TommasoG sono i limiti dello studio storico critico. I primi capitoli sono raccontati secondo generi letterari particolari certamente ma contengono fatti anche storici e soprattutto profonde verità di fede, così profonde che neanche il popolo ebraico è riuscito a scoprirle: es. peccato originale ed esistenza del demonio. Loro non ci credono, noi si. Occorre che Gesù tolga il velo dagli occhi per comprendere il senso delle Scritture.