Scoperta la tomba di Alessandro IV

Viterbo - Lo sostiene uno studio dell'archeologo Gianpaolo Serone: "Ipotizzata la sepoltura del pontefice in un sarcofago etrusco del IV secolo a.C."
“Scoperta la tomba di papa Alessandro IV”

di Daniele Camilli

Viterbo
– “Scoperta la tomba di papa Alessandro IV”, il pontefice che riconobbe l’ordine francescano e traslò il corpo di Santa Rosa dalla chiesa di Santa Maria del Poggio al monastero delle Clarisse il 4 settembre 1258.

A dirlo è uno studio dell’archeologo Gianpaolo Serone che “ipotizza l’individuazione della sepoltura del pontefice in un sarcofago etrusco del IV secolo a.C. presente nel cimitero medievale della cattedrale di San Lorenzo a Viterbo”.

“Attorno al luogo della sepoltura di papa Alessandro IV, morto nel capoluogo della Tuscia il 25 maggio 1261, si è concentrato, nel corso degli anni – spiega Serone – il lavoro di molti ricercatori. La difficoltà di individuare il sito dove è avvenuta l’inumazione ha poi alimentato ipotesi diverse e spesso fantasiose”.

Viterbo – La tomba di Alessandro IV

Secondo Serone, la sepoltura del pontefice vissuto nel XIII secolo deve invece “individuarsi in un sarcofago etrusco presente nel cimitero medievale a ridosso della cattedrale di Viterbo e rinvenuto nel 1998 durante i lavori per la realizzazione del museo del Colle del Duomo aperto in occasione del Giubileo del 2000. L’ipotesi nasce dall’incrocio delle fonti scritte con l’analisi archeologica dell’area cimiteriale e architettonica della cattedrale. Il sarcofago in questione è un unicum rispetto al resto dei sarcofagi a logette emersi durante gli scavi. Un sarcofago recuperato dalle necropoli circostanti il Colle del Duomo per essere destinato alla sepoltura di una personalità eminente”.


Papa Alessandro IV

Alessandro, Rinaldo dei signori di Jenne, fu eletto pontefice a Napoli il 12 dicembre 1254. Dopo essere stato, sotto Innocenzo IV, cardinale protettore dell’ordine dei francescani. Durante il suo pontificato, oltre a circondarsi dei più importanti teologi dell’epoca, tra cui san Tommaso d’Aquino, san Bonaventura da Bagnoregio e sant’Alberto Magno, riunì l’ordine degli agostiniani, avviò il processo di canonizzazione di santa Rosa ed elevò all’onore degli altari santa Chiara.


L’archeologo Gianpaolo Serone

Amico di Federico II e tutore di Corradino, l’ultimo degli Hohenstaufen, Alessandro scomunicò il figlio di Federico, Manfredi di Svevia, e quando Roma divenne ghibellina con il senatore Brancaleone degli Andalò, nel 1257 trasferì la sede pontificia a Viterbo.

Viterbo – Tracce di pittura sul sarcofago etrusco dove si trovava il corpo di Alessandro IV

Il sarcofago dove è stato sepolto nel 1261, e che dovrebbe provenire dalla necropoli di Poggio Giudio fuori porta Faul, per l’archeologo Serone si troverebbe “in corrispondenza della cappella di San Protogenio e Compagni che era presente nel transetto destro della chiesa. L’area in cui, come è noto dalle fonti, fu sepolto Alessandro IV”. Il corpo del pontefice sarebbe poi stato trafugato nei secoli successivi oppure nascosto, forse all’interno della cattedrale di Viterbo, per evitare che fosse anch’esso vittima dei saccheggi dei lanzichenecchi diretti a Roma nel 1527.

Si tratta inoltre di una sepoltura “ricavata da un unico blocco di pietra e le uniche lavorazioni – aggiunge Serone – sono delle modanature su tutti e quattro i lati che conservano delle tracce di colore rosso. Sul lato rivolto a sud-ovest, in epoca imprecisata, è stato praticato un foro. Nel museo archeologico di Rocca Albornoz a Viterbo ci sono almeno due esemplari di cassa simili provenienti dalle necropoli di San Giuliano e di Norchia”.

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