Giosuè
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Adamo ed Eva sono esistiti?

Sembra da sciocchi porsi questa domanda per uno come me che vuole proporre i principi della fede cattolica, eppure vi imbatterete anche voi in alcune persone, che trattano questo argomento liquidando …Altro
Sembra da sciocchi porsi questa domanda per uno come me che vuole proporre i principi della fede cattolica, eppure vi imbatterete anche voi in alcune persone, che trattano questo argomento liquidando il fatto che Adamo ed Eva sono un’invenzione letteraria per veicolare alcuni contenuti. E’ estremamente dannosa e fuorviante questa definizione dalla verità e a dir poco scandalosa. Eppure tale affermazione viene assunta spesso come un dato di fatto, specialmente negli istituti teologici dove vengono preparati i sacerdoti o dove conseguono il Diploma in Scienze Religiose i futuri insegnanti di Religione Cattolica. Ma vediamo il contesto in cui è rappresentato il peccato e la morte spirituale, che ne deriva per l’uomo. Il frutto, a cui l’uomo era stato chiesto di non prendere dall'albero della conoscenza del bene e del male, rappresenta una trasgressione dell’uomo (Adamo), che da puro e innocente che era agli occhi di Dio, nel momento che fa il peccato, si trova «nudo» [1] davanti Dio, …Altro
Fatima.
Ho smesso da molti anni di andare alle "catechesi" sulla Bibbia per conservare la fede. Smontavano tutto, pezzo per pezzo...
Massimo M.I.
Dal trattato "Contro le eresie"
di sant’Ireneo, vescovo (Lib. 5,19,1; 20,2; 21,1)
Adamo e Cristo; Eva e Maria
Il Signore abbracciò la condizione umana e si manifestò nel mondo che era suo. La natura umana portava il Verbo di Dio, ma era il Verbo che sosteneva la natura umana. Nel Cristo c’era quell’umanità che aveva disubbidito presso l’albero del paradiso terrestre, ma in lui la stessa umanità …Altro
Dal trattato "Contro le eresie"
di sant’Ireneo, vescovo (Lib. 5,19,1; 20,2; 21,1)
Adamo e Cristo; Eva e Maria

Il Signore abbracciò la condizione umana e si manifestò nel mondo che era suo. La natura umana portava il Verbo di Dio, ma era il Verbo che sosteneva la natura umana. Nel Cristo c’era quell’umanità che aveva disubbidito presso l’albero del paradiso terrestre, ma in lui la stessa umanità, con l’ubbidienza compiuta sull’albero della croce, distrusse l’antica ribellione. Nel medesimo tempo annullò la seduzione con la quale era stata maledettamente sedotta Eva, la vergine destinata al primo uomo. Ma tutto ciò fu in grazia di quel messaggio di benedizione che l’angelo portò a Maria, la vergine già promessa a un uomo. Infatti mentre Eva, sviata dal messaggio del diavolo, disobbedì alla parola divina e si alienò da Dio, Maria invece, guidata dall’annuncio dell’angelo, obbedì alla parola divina e meritò di portare Dio nel suo grembo.
Quella dunque si lasciò sedurre e disubbidì, questa si lasciò persuadere e ubbidì. In tal modo la vergine Maria poté divenire avvocata della vergine Eva.
Cristo ricapitolò tutto in se stesso e così tutto venne a far capo a lui. Dichiarò guerra al nostro nemico e sconfisse colui che al principio, per mezzo di Adamo, ci aveva fatti tutti suoi prigionieri. Schiacciò il capo del serpente secondo la parola di Dio riferita nella Genesi: «Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15).
Con queste parole si proclama in anticipo che colui che sarebbe nato da una vergine, quale nuovo Adamo, avrebbe schiacciato il capo del serpente. Questo è quel discendente di Adamo, di cui parla l’Apostolo nella sua lettera ai Galati: «La legge fu aggiunta per le trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa» (Gal 3,19).
Ancor più chiaramente indica questa realtà nella stessa lettera, nel passo in cui dice: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» (Gal 4,4). Il nemico infatti non sarebbe stato sconfitto secondo giustizia, se il vittorioso non fosse stato un uomo nato da donna, poiché fin dall’inizio della storia il demonio ha dominato sull’uomo per mezzo di una donna, opponendosi a lui col suo potere.
Per questo si proclama Figlio dell’uomo, egli che ricapitola in sé l’uomo primordiale, dal quale venne la prima donna e, attraverso questa, l’umanità. Il genere umano era sprofondato nella morte a causa dell’uomo sconfitto. Ora risaliva alla vita a causa dell’uomo vittorioso.