Anguera terribile! "Giuda non si è salvato"

Cari figli, l’umanità è diventata povera spiritualmente perché gli uomini si sono allontanati dal Creatore.
Gli uomini cercano una falsa liberazione e si allontanano sempre più dal cammino della Salvezza.
Molti si sono allontanati dalla Verità del Vangelo, dimenticando le Parole del Mio Gesù : Cercate al primo posto le Cose di Dio e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta.
Ricordate che il vero valore dell’uomo non è misurato da ciò che possiede,ma da ciò che lui è.
Coloro che difendono una liberazione senza Dio stanno percorrendo contromano la via della salvezza.
Giuda si era contaminato con questo pensiero e voleva un regno puramente umano, e voi sapete già la sua fine.
Il Mio Gesù ha insegnato la ricerca di Dio al primo posto e ha promesso di fare giustizia a favore dei giusti.
Non permettete che i pensieri e le ideologie contrarie agli insegnamenti del Vero Magistero della Chiesa del Mio Gesù vi contaminino.
Restate con la verità e non vi allontanate dal cammino che vi ho indicato.
Cercate forze nelle Parole del Mio Gesù e nell’Eucaristia.
Verranno tempi bui e molti uomini e donne saranno contaminati dai falsi insegnamenti.
Aprite i vostri cuori e accettate la Volontà del Signore per le vostre vite. Avanti nell’amore e nella verità.
Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.
Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.
Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Rimanete nella pace.
APPROFONDIMENTO TEMATICO: Giuda si era contaminato con questo pensiero e voleva un regno puramente umano, e voi sapete già la sua fine.
VISIONE AVUTA DA SANTA VERONICA GIULIANI IN CUI VIDE L'ANIMA DANNATA DI GIUDA ALL'INFERNO:
Santa Veronica Giuliani, al secolo Orsola, è una delle più grandi mistiche della storia. Ebbe numerose rivelazioni e ricevette le Stimmate. Nata a Mercatello sul Metauro, presso Urbino, nel 1660, visse cinquant’anni nel monastero delle Clarisse di Città di Castello. Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa.
All’autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte. Dopo aver ricevuto le piaghe della Passione di Cristo, infatti – rivela nel diario spirituale – «piansi molto e con tutto il mio cuore pregai il Signore di volerle nascondere agli occhi di tutti». Nulla sapremmo delle esperienze di Veronica, se il direttore spirituale non le avesse ordinato di trascriverle. Lo fece per 30 anni e il risultato è il «Tesoro nascosto», pubblicato in 10 volumi di 22.000 pagine dal 1825 al 1928. Morì nel 1727, dopo 33 giorni di malattia. È santa dal 1839.
VISIONE DELL'INFERNO
Visione dell’inferno del 17 gennaio 1716.
La Santa racconta che in detto giorno fu trasportata da alcuni angeli nell’inferno: «In un batter d’occhio mi ritrovai in una regione bassa, nera e fetida, piena di muggiti di tori, di urli di leoni, di fischi di serpenti […]. Una grande montagna si alzava a picco davanti a me ed era tutta coperta di aspidi e basilischi legati assieme […]. La montagna viva era un clamore di maledizioni orribili. Essa era l’inferno superiore, cioè l’inferno benigno. Infatti, la montagna si spalancò e nei suoi fianchi aperti vidi una moltitudine di anime e demoni intrecciati con catene di fuoco. I demoni, estremamente furiosi, molestavano le anime le quali urlavano disperate. A questa montagna seguivano altre montagne più orride, le cui viscere erano teatro di atroci e indescrivibili supplizi.
Nel fondo dell’abisso vidi un trono mostruoso, fatto di demoni terrificanti. Al centro una sedia formata dai capi dell’abisso. Satana ci sedeva sopra nel suo indescrivibile orrore e da lì osservava tutti i dannati. Gli angeli mi spiegarono che la visione di Satana forma il tormento dell’inferno, come la visione di Dio forma la delizia del Paradiso.
Nel frattempo, notai che il muto cuscino della sedia erano Giuda ed altre anime disperate come lui. Chiesi agli angeli di chi fossero quelle anime ed ebbi questa terribile risposta: “Essi furono dignitari della Chiesa e prelati religiosi».
E in quell’abisso, ella vide precipitare una pioggia di anime… Ed ecco altre visioni della Santa: «Come Dante, anche la nostra Santa, appena su la soglia, ode urli, voci lamentevoli, bestemmie e maledizioni contro Dio. Vede mostri, serpenti, fiamme smisurate. È menata per tutto l’inferno. Precipitano giù, con la furia di densa grandine, le anime dei nuovi abitatori. E a quest’arrivo, si rinnovano pene sopra pene ai dannati. In un luogo ancora più profondo trova ammucchiate migliaia di anime (sono quelle degli assassini), sopra le quali incombe un torchio con una immensa ruota. La ruota gira e fà tremare tutto l’inferno. All’improvviso il torchio piomba su le anime, le riduce quasi a una sola; cosicché ciascuna partecipa alla pena dell’altra. Poi ritornano come prima.
Ci sono parecchie anime con un libro in mano. I demoni le battono con verghe di fuoco nella bocca, con mazze di ferro sul capo, e con spuntoni acuti trapassano loro le orecchie. Sono le anime di quei religiosi bastardi, che adattarono la regola a uso e consumo proprio.
Altre anime sono rinchiuse in sacchetti e infilzate dai diavoli nella bocca d’un orrendo dragone che in eterno le digruma. Sono le anime degli avari. Altre gorgogliano tuffate in un lago d’immondizie. Di tratto in tratto sgusciano fulmini. Le anime restano incenerite, ma dopo riacquistano lo stato primiero. I peccati che hanno commesso sono i più gravi che mai vivente può immaginare. Tutte le strade dell’inferno appaiono sparse di rasoi, di coltelli, di mannaie taglienti. E mostri, dovunque mostri. E una voce che grida: “Sarà sempre così. Sempre, sempre, sempre”.
Veronica è condotta alla presenza di Lucifero. Egli ha d’intorno le anime più graziate dal cielo, che nulla fecero per Iddio, per la sua gloria; e tiene sotto i piedi, a guisa di cuscino, e pesta continuamente le anime di quelli che mancarono ai loro voti. “Via l’intrusa che ci accresce i tormenti”!, urla furibondo ai suoi ministri. Levata dall’inferno, Veronica ripete esterrefatta: “O giustizia di Dio, quanto sei potente”»!