Anticristo. Piomba delusione sui Ratzinger-boys: “Cresce amicizia con Francesco, no interferenze”
Dopo l’annuncio della grande stampa sul potere dell’Anticristo visto da Ratzinger (Ratzinger ci avvisa sull’Anticristo e sul suo potere tra noi) era esploso l’entusiasmo più incontenibile nei soliti circoli del cosiddetto “conservatorismo”. Ma, come spesso accade in queste focose smanie sentimentali, l’operazione rischia di finire in una doccia fredda, anzi gelida.
In base alla riscostruzione pubblicata stamattina (sul Corriere) da Gian Guido Vecchi, i toni e i contenuti dell’intervento andrebbero in una direzione decisamente diversa da quella sognata da alcuni:
Benedetto XVI, il 12 novembre 2018, scrive al suo biografo Peter Seewald perché non potrà rispondere a molte delle domande: si riferiscono «alla situazione attuale della Chiesa» e quindi, scrive Joseph Ratzinger, la risposta sarebbe «inevitabilmente un’interferenza nel lavoro del Papa attuale: ho dovuto e voglio evitare tutto ciò che è andrebbe in questa direzione».
Non solo:
«L’amicizia personale con Papa Francesco non solo è rimasta, ma ha continuato a crescere», racconta Benedetto XVI. E chiarisce: «Il sospetto che io mi immischi regolarmente in pubblici dibattiti è una distorsione maligna della realtà»
Infine:
Quanto alla figura del Papa emerito, Ratzinger spiega che è un ufficio analogo a quello del vescovo emerito delle altre diocesi, in pensione per aver raggiunto i limiti di età: «Questa forma giuridico-spirituale evita qualsiasi pensiero di coesistenza di due Papi: un vescovato può avere un solo proprietario. Allo stesso tempo, viene espresso un legame spirituale, che non può venire in alcun modo rimosso»
Insomma, in attesa di vedere i testi originali una cosa è quasi certa: l’operazione entusiasmo di certi Ratzinger-boys è diventata l’ennesimo boomerang lanciato dal mondo di mezzo a cavallo tra Cattolicesimo e ultramodernismo, e ripiombato rapidamente indietro.