Paul
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GENITORE 1 e GENITORE 2 ? CONSEGUENZE DELLA TEORIA DEL GENDER. GENITORE 1 e GENITORE 2 : SONO UNA DELLE APPLICAZIONI CONCRETE, NELLE SCUOLE, DELLA TEORIA DEL GENDER. QUESTA TEORIA, CHE NEGA CHE VI …More
GENITORE 1 e GENITORE 2 ? CONSEGUENZE DELLA TEORIA DEL GENDER.
GENITORE 1 e GENITORE 2 : SONO UNA DELLE APPLICAZIONI CONCRETE, NELLE SCUOLE, DELLA TEORIA DEL GENDER. QUESTA TEORIA, CHE NEGA CHE VI SIANO DIFFERENZE TRA I SESSI E VUOLE DIFFONDERE LE IDEE LGBT(LESBICHE GAY BISESSUALI E TRANSESSUALI) FINANZIATA DAL NOSTRO GOVERNO CON 10 MILIONI DI EURO, VERRA' INSEGNATA NELLE SCUOLE ATTRAVERSO APPOSITI LIBRETTI. video Fausto Demartis -movimento per la vita civitavecchia.
Fausto
Articoli - Spazio di Confronto Tale spazio di dibattito all'interno del nostro blog è aperto a tutte e a tutti basta soltanto inviare il proprio articolo a : comitatostudentiliberi@gmail.com Non saranno pubblicati i contenuti offensivi e irrispettosi che violano le più basilari regole di confronto civile e pluralistico. Articolo 4 - 17/3/14 NEL LAZIO VINCE LA DONNA E SI DIFENDE LA FAMIGLIA! Il …More
Articoli - Spazio di Confronto Tale spazio di dibattito all'interno del nostro blog è aperto a tutte e a tutti basta soltanto inviare il proprio articolo a : comitatostudentiliberi@gmail.com Non saranno pubblicati i contenuti offensivi e irrispettosi che violano le più basilari regole di confronto civile e pluralistico. Articolo 4 - 17/3/14 NEL LAZIO VINCE LA DONNA E SI DIFENDE LA FAMIGLIA! Il giorno 5 marzo 2014, è stata raggiunta una grande vittoria nell’ambito della discussione della Proposta di Legge contro la violenza sulle donne approvata dal Consiglio Regionale del Lazio. E’ stato approvato all’unanimità un Ordine del Giorno di istruzione alla Giunta Regionale presentato dal consigliere Fabrizio Santori avente ad oggetto “Tutela della donna nel matrimonio tradizionale e tutela della libertà d’espressione a fronte della Proposta di Legge nazionale contro l’omofobia e la transfobia”. Nello specifico, con l’approvazione di questo atto di indirizzo, il Consiglio Regionale del Lazio ha impegnato il governatore Zingaretti a sostenere tutte le azioni per il contrasto alla violenza per tutti i cittadini e senza sottostare ai deliri degli "studi di genere", ad esprimersi sulla questione dei limiti incostituzionali alla libertà di espressione che verrebbero imposti dal disegno di legge, attualmente in discussione in Parlamento, dal titolo “Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della trans fobia”, a mettere in atto politiche concrete a favore della famiglia costituita intorno al vincolo del matrimonio tradizionale. Straordinario e unico è stato il riconoscimento da parte del Consiglio regionale, all’unanimità, dei valori descritti nella premessa e cioè dell'importanza della lotta alla violenza indifferentemente dal genere. Ancora più importante è stato il riconoscimento della centralità della famiglia, ribadendo l'importanza del matrimonio, non tanto come legame religioso, ma dell’istituto stesso come progetto di vita che tutela la donna. Nell’atto approvato particolari riferimenti sono stati riservati alle famiglie numerose con minori, alle famiglie con disabili o anziano non autosufficienti, alle politiche abitative per la famiglia, garantendo centralità e cittadinanza sociale alla famiglia attraverso una strategia di medio termine che superi la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi. I consiglieri hanno sottoscritto un atto che certifica come la donna rappresenta il cardine della famiglia e nel proporsi come madre hanno coraggiosamente affermato come questo impegno vada tutelato con maggior forza e determinazione, senza letture ideologiche. L’ordine del giorno approvato rifiuta a chiare lettere le proposte faziose sulle cui basi era stata scritta la proposta di legge in origine, diffusamente e attentamente modificata dal Consiglio regionale, e la visione totalitaria che traspariva da quella scrittura, rappresentata dalle parole dell'ex ministro Carrozza e dell'assessore regionale del Lazio alla cultura Ravera, che con questo atto viene culturalmente sfiduciata. Questo documento rappresenta il vero dono fatto dal Consiglio Regionale per l’8 marzo e non solo alle donne ma a tutti i cittadini del Lazio che sono contrari alla violenza, all'ideologia e che credono fermamente nella famiglia tradizionale così come intesa dalla Costituzione Italiana. Impegni specifici per il Presidente della Regione Lazio - a perseguire l’obiettivo dell’educazione e prevenzione contro la violenza nella regione per tutti i cittadini indifferentemente dal sesso e senza sposare posizioni culturali marginali e marginalizzanti che puntano a segregare le donne dagli uomini in base alle pretese di “culture di genere” totalitarie e antidemocratiche; - ad esprimere la posizione della Regione Lazio in merito al disegno di legge, attualmente in discussione in Parlamento, dal titolo “Disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della trans fobia” rappresentando al Governo le nostre preoccupazioni circa le limitazioni di libertà di espressione provenienti da un’eventuale approvazione di questa legge; - a farsi portavoce al Governo di problematiche ben più gravi ed urgenti che investono l’Italia, e nello specifico il Lazio, per cui tale legge non rappresenterebbe al momento una priorità; - A finanziare politiche concrete a sostengo della famiglia costituita intorno al vincolo del matrimonio, con particolare riferimento alle famiglie numerose con minori, alle famiglie con disabili o anziano non autosufficienti, alle politiche abitative per la famiglia, garantendo centralità e cittadinanza sociale alla famiglia attraverso una strategia di medio termine che superi la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi. Articolo n°3 LA FAMIGLIA La famiglia è la forma di tradizione più antica che conosciamo. Se l’umanità non si fosse organizzata in tribù, clan, famiglie, non avrebbe neppure potuto organizzarsi in nazioni. Per questo essa rappresenta l’organo più importante della società, difenderla e promuoverla è un dovere per qualsiasi Stato che voglia mantenere la pace nel proprio territorio. La famiglia, fin dall’antichità, ha avuto il compito di crescere le nuove generazioni, educandole al rispetto e all’amore per la propria cultura, per il proprio Paese, insegnando che in ogni istituzione esiste una gerarchia da rispettare e delle regole da amare. Il modo adeguato per comprendere la famiglia è osservarla all’interno di un contesto sociale. L’errore di oggi consiste nell’intendere la famiglia come un qualcosa di puramente individuale, come se fosse solo una questione tra due individui, mentre questa è un’istituzione naturale, su cui la società e le relazioni sociali trovano fondamento. Questo aspetto è particolarmente significativo per analizzare l’attacco che essa sta ricevendo in questo secolo. Proprio perché essa non è un qualcosa di privato cambiare il suo assetto, significa voler trasformare la società, la cultura ed i nostri modi di vita. Viviamo tuttavia in una società talmente individualista ed egoistica, che ci siamo oramai convinti della stupida idea che cambiare la forma della cellula fondamentale dell’umanità, non influenzerebbe la formazione dei nostri figli, non cambierebbe i nostri costumi, e sarebbe solamente un qualcosa circoscritto alle quattro mura di casa, che interesserebbe solo ai due sposi, e forse(se ce lo permettono) ai bambini. Vogliamo dire con questo che una famiglia, non può essere un diritto di tutti i cittadini che vogliano avere un bambino, ma un dovere di fronte alla propria società e alla propria nazione: un impegno, che un uomo e una donna, si prendono dinanzi a se stessi e agli altri, per contribuire allo sviluppo della comunità. La famiglia non è unicamente il rapporto coniugale tra padre e madre, ma anche e soprattutto una relazione di filiazione e di fraternità. La prima è un legame che si crea tra i genitori e i propri figli. Un rapporto che si basa innanzitutto sui vincoli di sangue, e che si stringe nella convivenza. La fraternità è invece possibile solamente in famiglie unite e coese, nelle quali nasce un rapporto di condivisione e fiducia tra genitori e figli. Altro aspetto di particolare importanza, è il rapporto tra padre e figlio ed è fondamentale capire come questo influisca nello sviluppo di una società. La filiazione è la radice della nostra identità e il primo passo per comprenderla. Le teorie che vengono spalleggiate dalle associazioni LGBT e che reputano identico per la crescita del bambino che questo cresca in una famiglia composta da due diversità complementari come l’uomo e la donna o che venga allevato all’interno di relazioni omosessuali, manifestano un voler respingere ad ogni costo non solo il diritto naturale ma, l’importanza stessa di potersi riconoscere in una storia con un’identità e una cultura. Ogni essere umano ha il diritto di conoscere i propri antenati e le proprie tradizioni, di poter essere abbracciato da una madre ed educato da un padre. Mai nessuna associazione potrà distruggere l’evidenza della natura umana e la bellezza di crescere e vivere in una famiglia vera. Luca Roncella Articolo n°2 Ma gli omosessuali sono davvero orgogliosi di loro stessi? Da mesi assistiamo all’intensificarsi delle lotte delle lobby LGBT che, sotto il falso nome della tutela dei diritti umani, perseguono, con forza e isteria allo stesso tempo, esigenze individualistiche ed egoistiche volte ad affermare legalmente ciò che loro, in un’accezione assolutamente personalissima, chiamano diritti: matrimonio, adozione di bambini e più in generale pseudo-famiglia. Tralasciando il misconoscimento relativo a questi aspetti concreti della vita ormai declassati a mero diritto che ognuno nevroticamente può pretendere a proprio piacimento e a tutti costi, svuotando il concetto di famiglia, e oggettivando i bambini ormai in balia di capricciose pretese e imputate di piedi, ci chiediamo se davvero, stando così le cose, le persone LGBT siano davvero orgogliose di ciò che sono, dello stile di vita che gli appartiene, e se si sentano davvero così dignitosi in loro stessi. Domanda piuttosto ovvia che sorge spontanea nel momento in cui non possiamo fare a meno di notare che tutta la loro dignità e tutto il orgoglio non ruota attorno al loro status vitae, ma attorno al modello eterosessuale, che loro stessi PER PRIMI assolutizzano a canone di verità, confermando implicitamente quanto affermiamo e sosteniamo, senza rendersi conto della trappola per topi che da soli si costruiscono. Sembra quasi che l’affermazione del loro essere si concluda in una disperata imitazione delle prerogative esclusive per natura alle coppie eterosessuali. Non sarà forse il caso di dire che i primi omofobi siano loro verso loro stessi? Tale interpretazione è inoltre avvalorata da tutta quella frangia di omosessuali non gay (ignorata e derisa dai gay estremisti) che, coerentemente, si sentono sminuiti nel loro essere da tali pretese: gli omosessuali non gay non sono infatti dei “gay repressi”, ma individui che si apprezzano e amano per ciò che sono: non hanno bisogno di copiarci; non hanno bisogno di sposarsi perché si amano con coscienza, ossia nei pregi e nei limiti della loro natura che apprezzano e non considerano in nulla mancante; non hanno bisogno di comprare i bambini perché riconoscono il valore unico e irriducibile della famiglia da cui provengono e la difendono; e non hanno bisogno di indottrinare con teorie educative utopiche i figli altrui agendo a livello scolastico sin dalla più tenera età. Tali pretese dei cosiddetti gay “allegri”, che poi tanto allegri non sembrano, offendono e sminuiscono la dignitosità del restante mondo omosessuale (in netta maggioranza e oscurato da volontà lobbystiche e politiche perché scomodo), dipingendolo unicamente come un mondo privo di valori e di rispetto verso sé e verso gli altri. Ma allora, se non solo noi, ma anche la maggioranza degli omosessuali, non ha di queste pretese illegittime, quale sarà il vero intento di questa manovra lobbystica...? DIFENDIAMOCI DALL'AGGRESSIONE DEI VERI VALORI ANTROPOLOGICI OGGI MESSI IN CRISI ATTRAVERSO TATTICHE E STRATAGEMMI TUTT'ALTRO CHE TRASPARENTI. Articolo n°1 Il colmo della crudeltà umana: 'uomo che cerca la sua stessa fine Il XXI sarà ricordato nella storia dell'umanità come il secolo della guerra dell'uomo contro se stesso. Da oltre 50 anni infatti, un sistema disumano e corrotto sta mandando avanti un attacco contro l’uomo e la sua natura attraverso politiche abortistiche, celate come diritto della donna di disporre del “proprio” corpo, e mettendo in continua discussione la cellula fondamentale della società: la famiglia, da ultimo cercando di equiparare al matrimonio un qualcosa che solo per la sua composizione non potrà mai essere considerato tale. Già Spengler al principio del 900 parlava di "Tramonto dell'Occidente" e a ribadircelo sono ormai gli stessi dati che ci parlano di una netta diminuzione della natalità europea. La nostra è una società vecchia, e facciamo di tutto per peggiorare questa situazione. L'Europa, terra di eroi, simbolo di una grande civiltà fondatasi nella filosofia greca, nel diritto romano, nello spirito germanico ed unitosi nella fede cristiana, rischia oggi di capitolare per mano dei suoi stessi "padroni". Sembra quasi che il Vecchio Continente sia stufo di esistere, di essere luce e faro del mondo, un esempio per tutta l'umanità. L'ultima pugnalata arriva dal governo belga con l'approvazione dell'eutanasia minorile. Intanto, in Italia a fronte ad una crisi che strozza sempre più i propri cittadini, si pensa a come garantire maggiori agevolazioni per le coppie gay che pur rappresentando una minoranza davvero irrilevante sembrano avere la precedenza rispetto alle migliaia di coppie etero che ogni giorno devono affrontare le difficoltà per mantenere una famiglia; si punta ad annullare i concetti e le parole di padre e madre, considerati razzisti, per far spazio a "genitore 1" e "genitore 2". Tutto in nome di una non meglio specificata Dittatura di Stato. Di fronte a questa morte morale e culturale del nostro Paese e del nostro Continente, confidiamo in una reazione forte e coraggiosa proveniente dai giovani europei, i quali, ispirati da secoli di storia, decidano di dare ascolto alla voce della ragione e della tradizione chiudendo la porta a lobby e associazioni che fanno di tutto per creare un nuovo che è contro l'uomo, la sua storia e il suo futuro. La famiglia naturale, che fin dall'antichità è sempre stato il centro della vita di uno Stato ora è realmente minacciata, accusata di essere retrograda e distante dalle esigenze moderne. Le persone, bombardate da messaggi ad hoc, hanno forse dimenticato l'importanza di una famiglia con un padre ed una madre per un bambino, che NON è un DIRITTO, ma una persona che HA il DIRITTO di nascere da una madre, con accanto un padre, che possano educarlo a vivere, a rispettare gli altri, a crescere e a diventare una persona matura. Queste associazioni, che parlano di diritti civili, dimenticando doveri e diritti naturali, sono talmente accecate dall'egoismo e dall’edonismo che sono dimentichi della loro stessa natura. Da parte nostra, cercheremo sempre di lottare per la libertà di ogni bambino ad avere un padre e una madre, di una coppia di sposi a creare una buona famiglia e di ogni uomo perché sappia conoscere i propri diritti ed i propri doveri, senza confondere il diritto con il "volere" e il dovere come una semplice "obbligazione".