Danilo Quinto
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Distruggere la Chiesa Istituzione significa distruggere Cristo - Danilo Quinto - 17.02.’19

Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia …More
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Si deve partire da questo passo del Vangelo per comprendere quello che sta avvenendo oggi all’interno e all’esterno della Chiesa. L’Istituzione che si chiama Chiesa ha …More
Acchiappaladri
Poiché l'Onnipotente trae del bene anche da cose fatte male da uomini a Lui poco fedeli, a riguardo di:
"Quindi, i fedeli hanno talvolta anche l’obbligo, per il bene della Chiesa, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero. Se lo ritengono, nelle forme dovute, possono farlo anche pubblicamente. "
mi permetto di evidenziare ancora di più come proprio il problematico C.V. II con le seguenti …More
Poiché l'Onnipotente trae del bene anche da cose fatte male da uomini a Lui poco fedeli, a riguardo di:
"Quindi, i fedeli hanno talvolta anche l’obbligo, per il bene della Chiesa, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero. Se lo ritengono, nelle forme dovute, possono farlo anche pubblicamente. "
mi permetto di evidenziare ancora di più come proprio il problematico C.V. II con le seguenti riforme ha fornito una più precisa valenza canonica alla facoltà (che a volte appunto è un dovere) anche per i laici di correggere i loro superiori nella gerarchia ecclesiastica.

Utile però il richiamo a noi laici a non confondere il nostro ruolo nella Chiesa con quello dei consacrati: se no facilmente si scivola in un comportamento politico da rivoluzionari.

Riguardo a:
"Del resto, sono numerosi gli esempi di Santi e di Dottori della Chiesa che hanno rivolto critiche all’operato dei Pontefici."
mi verrebbe quasi da dire che la storia della Chiesa ci insegna proprio il contrario di quella che è diventata la prassi dei rivoluzionari neo-modernisti da quando hanno conquistato il governo politico in Vaticano (con il neo-dogma della totale infallibilità, incriticabilità e santificazione orwelliana a priori del capo visibile del loro partito). Cioè a partire da S. Paolo Ap. verso S. Pietro Ap. per proseguire dei secoli del cristianesimo primitivo quelli più bui del Medioevo, la prassi, in caso di crisi nella chiesa, anche dei santi era proprio di richiamare con franchezza e chiarezza i papi che non sembravano ben ottemperare ai doveri della loro altissima carica.

Scendendo nella cronaca odierna, abbiamo in più, a giustificazione della opportunità di ben fondate critiche cristiane a Francesco, l'eventualità (che IMHO nessuno di coloro che avrebbero l'autorità e le conoscenze dirette ha voluto fino ad oggi smentire al pubblico in modo oggettivamente inoppugnabile, limitandosi coloro a più o meno spazientite e arbitrarie considerazioni di opportunità politica piuttosto che a dettagliate considerazioni delle contraddizioni di pubblico dominio) che non si tratti (più) nemmeno di critiche a un papa, qualora potesse essere provato anche uno dei tanti indizi che si sono già accumulati sulla invalidità (ab origine o a seguito di eresie formali) del papato bergogliano.

Rimane per me di difficile comprensione il perché sia ancora non solo ignorato ma in pratica rigettato il saggio (e ritengo sofferto) invito a fare chiarezza senza pregiudizi, proprio a partire dalla rinuncia di Benedetto XVI, che mons. Bux diede pubblicamente il 13 Ottobre 2018.
Danilo Quinto
La richiesta di fare chiarezza - e l'unico che potrebbe farla è Benedetto XVI, che non ha alcuna intenzione di farla - concorre al disegno di distruzione dell'Istituzione Chiesa. Un disegno che Cristo farà saltare per aria.
Acchiappaladri
Sì, riguardo a quella intenzione dopo sei anni così sembrerebbe.
Come anche sembra, in base alle pur scarse notizie di pubblico dominio, che almeno fino allo scorso 2018 Benedetto XVI aveva la lucidità e la libertà di far pervenire al pubblico qualche suo autografo chiarimento, appunto se avesse voluto.
Il mistero continua... così come continuano le BENEDIZIONI APOSTOLICHE impartite da Benedetto …More
Sì, riguardo a quella intenzione dopo sei anni così sembrerebbe.
Come anche sembra, in base alle pur scarse notizie di pubblico dominio, che almeno fino allo scorso 2018 Benedetto XVI aveva la lucidità e la libertà di far pervenire al pubblico qualche suo autografo chiarimento, appunto se avesse voluto.
Il mistero continua... così come continuano le BENEDIZIONI APOSTOLICHE impartite da Benedetto XVI ;-)

Per quello che più riguarda noi piccoli, nel frattempo continuano pure a rimanere validi e accessibili a tutti Sacra Scrittura e Catechismo: per quasi tutto quello che può capitare a noi di problematico per la salvezza dall'Inferno, lì troviamo le istruzioni da seguire.
Chi non ha ancora sul comodino il Catechismo di San Pio X e una Bibbia cattolica in italiano pubblicata prima dei "miglioramenti" CEI post-conciliari, se li compri.