Benedetto XVI condanna l'idolatria

La trascrizione completa di questa omelia si trova in 7 lingue (qui). Non immaginiamo che la mafia di San Gallo e la sua agenda non fossero già note a Papa Benedetto XVI nel 2008. È stato dimostrato …Altro
La trascrizione completa di questa omelia si trova in 7 lingue (qui).
Non immaginiamo che la mafia di San Gallo e la sua agenda non fossero già note a Papa Benedetto XVI nel 2008. È stato dimostrato in altri casi che tutto il suo Pontificato è stato un lungo discorso contro gli errori, le eresie e l'apostasia, perché sapeva cosa sarebbe successo.
Ecco la omelia del 13 settembre 2008, davanti a Notre-Dame, a Parigi.
Quello che ha detto quel giorno è forse il motivo per cui il governo francese ha preso così alla leggera l'incendio di quella Chiesa, perché l'omelia del Santo Padre attacca direttamente il satanismo dietro il Globalismo:
Gesù Cristo ci raccoglie in questo mirabile luogo, nel cuore di Parigi, in questo giorno in cui la Chiesa universale festeggia san Giovanni Crisostomo, uno dei suoi più grandi Dottori, che, con la sua testimonianza di vita e il suo insegnamento, ha mostrato efficacemente ai cristiani la via da seguire. Saluto con gioia tutte le Autorità che mi hanno accolto …Altro
N.S.dellaGuardia
Strano che il Papa non parlasse delle migliaia di ponti costruiti da San Paolo per far passare avanti e indietro tutti i pagani coi loro idoli, per poter arricchire le misere celebrazioni dei primi Cristiani...
Era proprio un Papa sprovveduto, o forse semplicemente non aveva incontrato lo spirito della terra amazzo-teutonica come gli illuminati attuali...
Spero che si colga la sottile ironia... 🤨
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🤗 😇
Massimo M.I.
RETROSCENA
Ratzinger è stufo di "papa" ScalfariIl Pontefice emerito nutre forti perplessità sull'ultimo libro del giornalista.
I suoi incontri con Francesco finiscono per stravolgere la dottrina.
10/11/2019, di Luigi Bisignani
Caro direttore, è Scalfari che vorrebbe essere Bergoglio o Bergoglio che è tentato di fare Scalfari? Entrambi sembrano concedersi la licenza di confutare la dottrina. È …Altro
RETROSCENA
Ratzinger è stufo di "papa" ScalfariIl Pontefice emerito nutre forti perplessità sull'ultimo libro del giornalista.

I suoi incontri con Francesco finiscono per stravolgere la dottrina.

10/11/2019, di Luigi Bisignani

Caro direttore, è Scalfari che vorrebbe essere Bergoglio o Bergoglio che è tentato di fare Scalfari? Entrambi sembrano concedersi la licenza di confutare la dottrina. È questo il dilemma sul quale ci si interroga nei Sacri Palazzi, dopo la pubblicistica in libreria sul «Grande vecchio» del giornalismo italiano .

In Vaticano, usi a osservar tacendo, qualcuno ricorda che neanche su Giovanni Papini, quando pubblicò il suo ultimo libro "Il diavolo" (in cui sosteneva che Gesù avrebbe perdonato anche Satana perché necessario all’opera della salvezza), furono sollevate questioni «per riguardo alla canizie dell’autore». Quello stesso riguardo, evidentemente, esteso anche all’ultimo libro di Eugenio Scalfari "Il Dio unico e la società moderna", incontri con Papa Francesco e il Cardinal Martini cui, i più raffinati tra i prelati dentro le Sacre Mura - e, si sussurra, addirittura di autorevolissimi teologi come il Papa emerito Ratzinger e il Cardinal Ravasi - applicano volentieri il lapidario giudizio che all’epoca "L’Osservatore Romano" riservò all’opera letteraria di Papini: «un libro colmo di errori scapigliati e clamorosi».

Gelosia, irritazione per questa strana coppia rappresentata da un gesuita che dovrebbe essere rigoroso e uno straordinario intellettuale che si professa bigamo e libertino? In effetti, di errori ne sono stati sottolineati e alcuni clamorosi. Che gli Apostoli di Gesù Cristo fossero dodici, si studia nella prima lezione di catechismo: gli Atti degli Apostoli, infatti, testimoniano che, dopo il tradimento e la morte dell'apostolo Giuda, i discepoli di Gesù scelsero al suo posto Mattia, costituendolo "apostolo". E, quindi, dodici erano e tali rimasero. Sul ruolo "fondativo" del cristianesimo di San Paolo discutono i dotti da quando questa tesi fu postulata dai positivisti del primo Novecento. Inoltre sull’«autoconvincimento progressivo» di Gesù Cristo di essere il figlio di Dio, meglio stendere un velo pietoso. Quello che Scalfari invece "azzecca" è la tesi, certamente non inedita, che «il Dio creatore non può che essere uno solo per tutta l’umanità». È esattamente quello che Pietro, primo Papa, e così tutti i suoi successori dopo di lui, ha affermato nella sua prima omelia davanti al tempio di Gerusalemme. E qui, forse, avviene il fatto più curioso: il politicamente corretto impedisce persino al Papa di dirlo, per così dire, papale papale. Obbligandolo a delle iperboli non sempre molto felici, come quell’ormai suo «Dio non è cattolico», Eugenio Scalfari, che per età e condizione può ormai infischiarsi anche del politically correct, è invece libero di dire. E rimandando il suo "Verbo" ai colloqui avuti con il Pontefice, si erge a maître à penser del mondo cattolico autorizzato a ripetere i concetti più ovvi del cristianesimo, evitando al tempo stesso di passare per bacchettone e codino. Ma dopo le ripetute smentite della Sala Stampa Vaticana, a proposito dei contenuti dei colloqui, io credo che la verità sulle amnesie dottrinali di Scalfari e le "accelerazioni" di Bergoglio, che pare Ratzinger poco gradisca, per come io ho conosciuto il giornalista alla fine degli anni ’70, sia un’altra. Ricordo bene quando veniva a intervistare l’allora Ministro del Tesoro, Gaetano Stammati. Ero sempre presente ed avevo stabilito con lui, per un breve periodo coincidente con la nascita di "Repubblica", un bel rapporto. Ebbene, ascoltava il Ministro, scandiva le domande con aria grave, prendeva pochi appunti e poi, dopo qualche ora, rimandava il testo. Era sempre lo stesso copione. «Ma io molte di queste risposte non le ho date», mi riferiva Stammati sornione. «Chiedo al direttore di cambiarle...?». Ci pensava un attimo, raggomitolandosi come un micione bianco sulla poltrona dietro la scrivania di Quintino Sella, e aggiungeva: «No, non l’ho detto, ma è esattamente il mio retropensiero... solleverà un vespaio, ma vediamo poi cosa succede...». Richiamavo il direttore e davo l’ok. E il giorno dopo grandi polemiche con sindacati e Confindustria. Chapeau! Forse sarà così anche con Bergoglio "ripreso" per le sue dichiarazioni da teologi e uomini di Curia!

E, a proposito di retropensieri, dove Scalfari raggiunge invece un livello di sincerità davvero alto è in alcune pagine di "Gran Hotel Scalfari" (Marsilio editore), una confessione scritta da Antonio Gnoli e Francesco Merlo. Sono le pagine in cui racconta come sia vissuto per anni da bigamo con Simonetta, la sua prima moglie, e Serena, la sua seconda. Una confessione palpitante che certamente il suo amico Bergoglio si sforzerà di perdonargli. Le vie del Signore sono infinite.

Fonte:
www.iltempo.it/…/ratzinger-bened…

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Il suo Trono è stato usurpato. Il suo potere, no!

( Da: Il Libro della Verità )

Mercoledì, 13 marzo 2013, alle ore 21.20

Mia amatissima figlia, Io Sono stato condannato a morte per la seconda volta. L’insulto della decisione di Roma, di cui tu sei stata testimone oggi, Mi ha spezzato in due.

Quando Io stavo in piedi di fronte ai Miei carnefici, accusato di eresia e per aver osato dire la Verità, i Miei apostoli fuggirono via e non si fecero trovare in alcun luogo. Coloro che Mi seguirono ed accettarono i Miei Insegnamenti, Mi tradirono allorché la Mia Parola fu contestata da parte di quelli che avevano l’autorità. Essi cominciarono a perdere la fiducia in Me ed iniziarono a dubitare.

Alcuni dei Miei seguaci credettero che i crimini di eresia, di cui Io fui accusato, fossero giustificati. I Miei accusatori – persone altolocate, vestite con abiti esotici, che camminavano e parlavano con un senso di reale autorità – erano così potenti che pochi dubitarono di loro.

Io fui interrogato, contestato, schernito, sminuito, ridicolizzato e sbeffeggiato per aver detto la Verità. Le persone crollavano di fronte a questi governanti – uomini dalla voce potente e la cui autorità non veniva mai messa in discussione. La Mia Voce divenne come un sussurro in mezzo ai ruggiti dei Miei accusatori.

“Eretico”: essi gridavano. Dicevano che Io avevo parlato con una lingua malvagia, che avevo bestemmiato contro Dio e che cercavo di distruggere la loro chiesa. E così, Mi assassinarono a sangue freddo.

Non sarà diverso adesso mentre Io cerco di far conoscere la Mia Voce e mentre cerco di avvertire tutti i figli di Dio in merito agli eventi, di cui ho parlato a te, figlia Mia, in quest’ultimo paio d’anni. La Mia Parola sarà trattata con disprezzo. La Mia Parola sarà messa in discussione. I dubbi si insinueranno e, ancora una volta, i Miei apostoli fuggiranno e Mi lasceranno ai lupi.

DateMi retta, la Verità vi è stata rivelata. Io vi ho detto, Miei fedeli, in che modo sarete ingannati. Questo sarà molto difficile per voi, perché metterete in dubbio questo impostore che siede nella Casa di Mio Padre.

Il Mio amato Papa Benedetto XVI è stato perseguitato ed è fuggito, come era stato predetto. Io non ho designato questa persona che sostiene di venire nel Mio Nome.

Egli, Papa Benedetto, guiderà i Miei seguaci verso la Verità. Io non l’ho abbandonato e lo terrò stretto al Mio Cuore e gli offrirò il conforto di cui ha bisogno in questo terribile momento.

Il suo Trono è stato usurpato. Il suo potere, no!

Il vostro Gesù
Francesco I