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Intervista al papa: "Francesco non mi ha trasformato in un Cattolico praticante"

Il sociiologo francese Dominique Wolton, che ha pubblicato un libro-intervista con papa Francesco nel settembre 2017, ha rivelato a lamontagne.fr (23 febbraio) di essere un agnostico e un "figlio del …Altro
Il sociiologo francese Dominique Wolton, che ha pubblicato un libro-intervista con papa Francesco nel settembre 2017, ha rivelato a lamontagne.fr (23 febbraio) di essere un agnostico e un "figlio del 1905", l'anno in cui un governo francese anti-cattolico introdusse una separazione radicale tra stato e Chiesa.
Il libro-intervista è stato reso possibile dopo che Wolton ha inviato una proposta al Vaticano e – a differenza dei cardinali dei Dubia – ha ricevuto rapidamente una risposta affermativa. Sono seguiti dodici lunghi incontri con Francesco.
Secondo l'agnostico, Francesco ha "una fede straordinaria" che si evidenzia attraverso "un incredibile amore per l'umanità".
Gli incontri con Francesco tuttavia non hanno cambiato Wolton: "Non mi ha trasformato in un Cattolico praticante." Ma Wolton è convinto di aver compreso che Francesco è "ossessionato" dal desiderio di "dialogo, dialogo, dialogo”.
Foto: Dominique Wolton, © Roberto Tietzmann, CC BY-NC, #newsSllzyohunn
Sam Gamgee
Che il biancovestito sia sempre stato ossessionato dal dialogo ,non abbiamo mai avuto il minimo dubbio . Grazie al 'dialogo' e' divenuto filo-ebraico ,filo-luterano ,filo-islamico ,filo-terzomondista e filo-immigrazione selvaggia e incontrollata ,purche' il Vaticano sia libero da 'migranti'.
Testimone82
Il dialogo e l'ecumenismo iniziarono con il pretesto di portate le persone al cattolicesimo e sotto la guida del Papa... ma avvenne poi l'incontrario..
Francesco I
Da un punto di vista meramente logico, è del tutto assurda la politica del "dialogo" iniziata con Giovanni XXIII (già era assurdo che un papa prendesse il nome di un antipapa) e proseguita con Paolo VI.
Il "dialogo" è lo strumento di chi è disposto ad accettare compromessi per giungere ad un punto di equilibrio con l'altro, chi, invece è convinto della propria fede non dovrebbe mai essere disposto …Altro
Da un punto di vista meramente logico, è del tutto assurda la politica del "dialogo" iniziata con Giovanni XXIII (già era assurdo che un papa prendesse il nome di un antipapa) e proseguita con Paolo VI.

Il "dialogo" è lo strumento di chi è disposto ad accettare compromessi per giungere ad un punto di equilibrio con l'altro, chi, invece è convinto della propria fede non dovrebbe mai essere disposto a cedere di un millimetro portando il tutto alle estreme conseguenze, come fece san Tommaso Moro.

Lo strumento del Papa non è dunque il "dialogo" ma l'anatema e la scomunica per chi diffonde gli errori.