Visioni profetiche sui due Papi – Estratto dal libro "La profezia dei due Papi" di Saverio Gaeta

Un estratto dall'ultimo libro di Saverio Gaeta La profezia dei due Papi. Rivelazioni sulla fine della Chiesa ai tempi di Benedetto e Francesco, Piemme, Milano 2018, pp. 34-41.

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Mai successa una cosa simile in 2000 anni di Cristianesimo!... [Estratto da "La profezia dei due Papi" di Saverio Gaeta]

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Nel cosiddetto “terzo Segreto”, che la Madonna rivelò alla veggente Lucia dandole l’indicazione che venisse reso noto nel 1960, troviamo un nuovo e significativo accenno alla tematica dei due papi. Come si legge nella traduzione ufficiale presentata dal Vaticano nel 2000, «vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un vescovo vestito di bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il santo padre”». Una formulazione enigmatica, riguardo alla quale in seguito i pastorelli non mostrarono di avere chiarezza, come documentò la stessa Lucia nella Prima memoria.

«Ci vennero a interrogare due sacerdoti, che ci raccomandarono di pregare per il santo padre. Jacinta domandò chi era il santo padre e quei buoni sacerdoti ci spiegarono chi era e come aveva molto bisogno di preghiere. Jacinta cominciò ad amare tanto il santo padre che, ogni volta che offriva i suoi sacrifici a Gesù, aggiungeva: “E per il santo padre”. Alla fine della corona, si recitavano sempre tre Ave Maria per il santo padre, e qualche volta diceva: “Come avrei piacere di vedere il santo padre! Vien qui tanta gente, e il santo padre non viene mai”. Nella sua innocenza di bambina, pensava che il santo padre potesse fare quel viaggio come qualsiasi altra persona».

Il fatto che i bambini non avessero neanche mai visto un vescovo e la garanzia, esplicitata da Lucia, che nello scrivere il testo del Segreto era stata assistita direttamente dalla Vergine evidenziano che quell’espressione sia derivata da una precisa illuminazione interiore. Per questo motivo non è da ritenere illegittimo un collegamento con l’attuale scenario in Vaticano, dove c’è il pontefice regnante, che preferisce sempre definirsi “vescovo di Roma”, e quello emerito, che continua a vestirsi di bianco e a essere chiamato “santità”. Una situazione che comunque può tranquillamente valere anche per il futuro, visto quanto dichiarò Francesco il 18 agosto 2014:

«Io penso che “papa emerito” sia già un’istituzione. Perché? Perché la nostra vita si allunga e a una certa età non c’è la capacità di governare bene, perché il corpo si stanca, la salute forse è buona ma non c’è la capacità di portare avanti tutti i problemi di un governo come quello della Chiesa. E io credo che papa Benedetto XVI abbia fatto questo gesto che di fatto istituisce i papi emeriti. Ripeto: forse qualche teologo mi dirà che questo non è giusto, ma io la penso così. I secoli diranno se è così o no, vedremo. Lei potrà dirmi: “E se lei non se la sentirà, un giorno, di andare avanti?”. Farei lo stesso, farei lo stesso!».

E anche il 15 maggio 2018, commentando nell’omelia a Santa Marta il brano in cui Paolo si congeda dalla comunità di Efeso (Atti degli apostoli 20,17-27), papa Bergoglio ha confidato:

«Quando io leggo questo, penso a me. Penso a me pure, perché sono vescovo e devo congedarmi», mettendo in primo piano, una volta ancora, l’autodefinizione di “vescovo”, piuttosto che quella di “papa”. Nella Terza memoria, suor Lucia raccontò un episodio avvenuto al tempo delle apparizioni, mentre si trovavano vicino al pozzo in fondo all’orto dei suoi genitori: «Jacinta mi chiama: “Non hai visto il santo padre?”. “No!”. “Non so com’è stato! Io ho visto il santo padre in una casa molto grande, inginocchiato davanti a un tavolo (un’ipotesi è che si tratti di un altare dopo la riforma liturgica del Vaticano II, N.d.A.), con le mani sul volto, in pianto. Fuori dalla casa c’era molta gente, alcuni tiravano sassi, altri imprecavano e dicevano molte parolacce. Povero santo padre! Dobbiamo pregare molto per lui!”. Jacinta poi mi chiese: “E il medesimo che io vidi piangere e di cui quella Signora ci parlò nel Segreto?”. “Sì”, le risposi. “Certamente quella Signora l’ha fatto vedere anche a questi due preti! Vedi?, non mi sono sbagliata. Bisogna pregare molto per lui”».

In un’altra occasione, nei pressi della grotta del Cabeco, «Jacinta si alza e mi chiama: “Non vedi tante strade, tanti sentieri e campi pieni di persone che piangono di fame e non hanno niente da mangiare? E il santo padre in una chiesa, davanti al Cuore immacolato di Maria, in preghiera? E tanta gente in preghiera con lui?”. Alcuni giorni dopo, mi chiese: “Posso dire di aver visto il santo padre e tutta quella gente?”. “No. Non vedi che fa parte del Segreto? Che così lo scoprirebbero subito?”. “Va bene, allora non dirò niente”».

Nell’autunno del 1943 anche la mistica Maria Graf ebbe una simile visione: «Mi trovai in una grande chiesa, costruita solidamente. La sostenevano innumerevoli colonne, ed era straordinariamente bella. Il coro brillava come il sole. Non si vedeva che luce: essa veniva dal tabernacolo, in forma di raggi di fuoco; e si poteva appena guardare. In alto, a destra, vidi in una stanza la figura di papa Pio XII, in ginocchio, vestito di bianco, e pregava con le mani alzate. Pregava piangendo. Nello stesso tempo sentii una voce che veniva dal tabernacolo, e disse: “È così che dovete pregare per il papa, davanti al Santissimo Sacramento”».

Più recentemente Angela, una delle veggenti di Zaro sull’isola d’Ischia, durante le estasi ha più volte visto papa Francesco «che era seduto a una scrivania, avanti aveva come una pergamena, sulla scrivania; a un certo punto ha portato le sue mani al volto e ha iniziato a piangere»; «aveva il santo rosario tra le mani, era tutto vestito di bianco, era in ginocchio e pregava intensamente»; «su un inginocchiatoio, aveva le mani al volto e pregava»; «era in ginocchio davanti a Gesù e pregava intensamente». Oltre a quelle citate, esistono ulteriori profezie che sembrano riferirsi all’attuale situazione dei “due papi”.

Risale al febbraio del 1983, esattamente vent’anni prima della rinuncia di Benedetto, l’enigmatico messaggio ricevuto da Luz Amparo, la veggente delle apparizioni spagnole di El Escoriai: «San Pietro eleggerà un nuovo papa» (con l’apparente riferimento al tema del Pietro II, che approfondiremo nel terzo capitolo). A maggio del 2009 Edson Glauber, il veggente dell’apparizione brasiliana di Itapiranga, ebbe dalla Madonna un messaggio più chiaro: «Il mio papa (Benedetto XVI, N.d.A.) avrà molto da soffrire. I suoi nemici vogliono azzittirlo. I nemici di Dio, coloro che stanno facendo la volontà del demonio, vogliono azzittire e distruggere i miei profeti attuali».

Esplicita anche l’immagine ricevuta ancora da Angela a Zaro, nell’agosto del 2012: «Ho visto il Vaticano, il grande piazzale, l’obelisco, l’intero colonnato. Tutto era come in una grande cartolina che lo rappresentava nella sua immensa bellezza. Poi mi sono trovata all’interno della chiesa, ero come sospesa e guardavo tutto dall’alto. Il santo padre, Benedetto XVI, presiedeva la celebrazione, era circondato da vescovi e cardinali, non c’erano altre persone. Il papa a un certo punto ha lavato le sue mani in una bacinella d’oro. All’improvviso gli si è sfilato l’anello dal dito ed è caduto nell’acqua, quindi ha rimesso le mani nella bacinella e quando le ha rialzate erano piene di sangue, ma l’anello non lo ha ritrovato. Poi ha alzato le braccia al cielo come per mostrarle a tutti; lui non sembrava stupito di tutto questo».

Ad aver colpito più di tutte nel segno sono infine le premonizioni ricevute dal veggente Pedro Regis, già a partire dal 2005, nell’apparizione brasiliana di Anguera: «Un regno diviso e una sedia vuota. L’esistenza di due re diffonderà grande confusione nel mondo, ma Dio verrà in soccorso del suo popolo»; «Un uccello del palazzo andrà ad abitare in un altro nido. [...] È bene pregare per papa Benedetto XVI. La pietra della pietra sarà spezzata»; «Un re sarà minacciato e cercheranno di allontanarlo dal suo trono. Ciò che vi ho predetto in passato sta per realizzarsi»; «Il re berrà il calice amaro dell’abbandono. Sarà calunniato e molti dei suoi amici lo lasceranno solo»; «Una pietra colpirà la grande imbarcazione, che si dividerà in due»; «La grande imbarcazione si dividerà a metà e per i miei poveri figli arriverà l’ora del grande dolore». Ovviamente, in tutti questi messaggi, il “re” incarna il papa, mentre la “grande imbarcazione” rappresenta la Chiesa.
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🧐
Tempi di Maria
@solosole L'articolo che ha segnalato è pessimo. L'autore è prevenuto, trova errori dove non ci sono e dà per certe le apparizioni di Medj che al pari di quelle di Zaro non hanno ottenuto un ufficiale riconoscimento. Il Padre Scozzaro non è dotato di senso critico, molto migliore è quello che invece sta dimostrando Gaeta con le sue ricerche e le sue pubblicazioni.
solosole
Tempi di Maria
@solosole Quella di Gaeta mi sembra una buona collezione di messaggi sul tema. Poi è chiaro: in questo campo non c'è infallibilità, ma il discorso fila molto liscio...
solosole
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