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I modernisti contro la Madonna e le apparizioni mariane, del Sac. don Ricotta. Per fornire solo un esempio di questo "modernismo mariano" ecco alcune affermazioni del vescovo Tonino Bello sulla Santissima …Altro
I modernisti contro la Madonna e le apparizioni mariane, del Sac. don Ricotta.

Per fornire solo un esempio di questo "modernismo mariano" ecco alcune affermazioni del vescovo Tonino Bello sulla Santissima Genitrice di Dio:

“Anche Maria ha sperimentato quella stagione splendida dell’esistenza, fatta di stupori e di lacrime, di trasalimenti e di dubbi, di tenerezza e di trepidazione, in cui, come in una coppa di cristallo, sembrano distillarsi tutti i profumi dell’universo. Ha sperimentato pure lei la gioia degli incontri, l’attesa delle feste, gli slanci dell’amicizia, l’ebbrezza della danza, le innocenti lusinghe per un complimento, la felicità per un abito nuovo”.

“Una sera, un ragazzo di nome Giuseppe prese il coraggio a due mani e le dichiarò: “Maria, ti amo”. E lei rispose veloce come un brivido: “Anch’io”… Le compagne… non riuscivano a spiegarsi come facesse a comporre i suoi rapimenti in Dio e la sua passione per una creatura… Poi la sera rimanevano stupite quando, raccontandosi a vicenda le loro pene d’amore sotto il plenilunio, la sentivano parlare del suo fidanzato con le cadenze del Cantico dei Cantici…”.

“Santa Maria, donna innamorata.., facci capire che l’amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall’unico incendio di Dio".

"Maria, comunque, doveva essere bellissima. Non parlo solo della sua anima… Parlo, anche, del suo corpo di donna" (p. 108). "Vogliamo immaginarla adolescente, mentre nei meriggi d’estate risale dalla spiaggia, in bermuda, bruna di sole e di bellezza".


A proposito di questo "anomalo approccio mariano" così ha opportunamente commentato il Padre Paolo Siano, Francescano dell’Immacolata, dopo aver passato in rassegna circa 18 libri (ovvero raccolte di scritti) del Presule pugliese:

« Quale Maria, quale "Madonna", emerge dalla mente, dal cuore e dagli scritti di Mons. Bello? È una "madonna" senza aureola (più vicina all'antica Eva piuttosto che a Dio e all'umanità bisognosa di grazie), una "madonna" sensuale, malinconica, vanitosa, che "amoreggia" col fidanzato Giuseppe (come una ragazza "qualunque") con tanto di serenate notturne... Una "madonna" che ha momenti di crisi coniugale come qualunque altra donna... Una "madonna" che non è la ragazzina (pudica) tutta casa e Chiesa come la presenta il "devozionalismo", bensì la donna delle rivendicazioni sociali... Una "madonna" adolescente che ama mettere il suo corpo in mostra, sulla spiaggia (indossando bermuda estivi) e in palestra, come tutte le altre ragazze...

Insomma, la "Madonna" tanto esaltata da Mons. Bello è una "madonna" profanata e secolarizzata, costruita a tavolino sulla base di una mariologia "debole" che riecheggia il minimalismo protestante e giansenista e che traduce in termini "popolari" la mariologia antropotipica postconciliare... Una "mariologia" in buona sintonia col protestantesimo, col modernismo e con lo spirito del mondo...

Mi chiedo: quale esempio di verginità, castità e pudore possono trovare oggi le ragazzine (delle nostre parrocchie) in una "madonna" come quella descritta da Don Tonino Bello? Direi: praticamente, nessuno. Una tale "mariologia", una tale "madonna" imprigiona i giovani nella sensualità... La "madonna" dontoninobellista (mi si conceda il neologismo) coincide praticamente con l'antica Eva ».


Contina a leggere qui:

"Maria donna feriale, sensuale, malinconica, vanitosa": è questa l'eredità di Mons. Bello?... noi non ci stiamo!


***

Anche riguardo alle apprizioni mariane, come rifletteva don Ricotta nel breve video postato, i modernisti non sono stati e non sono da meno...

Diversi teologi e presuli modernisti, volendo sminuire l’importanza delle apparizioni mariane odierne – i cui forti appelli sembrano infastidirli non poco… –, si sforzano di “incatenarle” nello spazio ermeneutico di "statuto teologico delle rivelazioni private". Così facendo le manifestazioni della Vergine Maria, presentandosi come una “rivelazione” successiva a quella pubblica, finirebbero per risultare come fatti e parole che si aggiungono in modo inconsistente alla Parola rivelata. Così gli “attori” di questa riduzione dell’importanza delle Mariofanie concludono: “già tutto è rivelato, le apparizioni non servono a nulla e la Madonna con i suoi messaggi è, nella Chiesa, ‘l’ultima ruota del carro’ ” (sic!).

Ed invece è doveroso riconoscere che, soprattutto nelle sue più recenti apparizioni nel mondo, quelle soprattutto dell’ultimo secolo di storia, la Vergine Immacolata sta svolgendo l’urgente e delicato ufficio di « Profetessa degli ultimi Tempi », come lo dimostra da un lato la tempestività dei suoi interventi nei principali snodi storici e, dall’altro, il tenore del Suo messaggio che talvolta si presenta come un’accorata e «materna apocalisse ».

Prendendo poi in esame la categoria biblico-teologica di segni dei tempi è, in effetti, davvero sorprendente osservare come essa venga adoperata in tutte le salse dai teologi modernisti per legittimare ogni apertura teologica. Quando, però, viene loro chiesto se non è possibile leggerla anche in relazione a questa diffusa presenza di Maria con le sue apparizioni, d’un tratto la negano e la ridimensionano. Non potrebbe lo Spirito Santo suscitare questa presenza mariana così diffusa? Non è libero Dio di agire in modo da superare le nostre categorie? (…). Un autentico atteggiamento schizofrenico.

Tutto può essere ormai riconosciuto dalla teologia liberale e modernista come segno dei tempi; voci sempre più diffuse la applicherebbero persino all’amore omosessuale, ma la lista dei segni dei tempi è vasta e va dalle donne prete alla riforma liturgica, dall’abolizione del celibato alle aperture in campo morale. Entusiasti delle aperture, provano persino angoscia se lo stesso criterio viene applicato ai tempi di Maria. In una società che vive una sorta di smarrimento globale e di incertezza del futuro, di crollo delle certezze metafisiche e di relativismo imperante (…), proprio mentre la Chiesa naviga nella confusione, quasi sull’orlo di un sisma interno, preoccupa che la Vergine possa essere venuta incontro e abbia indicato la strada giusta!

In realtà la moltiplicazione delle apparizioni di Maria si caratterizza come autentico segno dei tempi che va accolto con la gratitudine più sentita e la responsabilità più matura.

Continua a leggere qui:

L’Apocalisse, i tempi della Donna, la furia del drago, la "battaglia finale": vi spiego i Tempi di Maria, ovvero il nostro momento presente
giandreoli
E' tristissimo constatare come l'esemplarità della Madre di Dio, in questi anni, venga svilita, travisata, da Pastori, Teologi o Sacerdoti che certa Chiesa moderna (perfino il Papa) di oggi esalta e indica ai fedeli come esempi di alta spiritualità! Alcuni le dedicano una devozione tutta sentimentale, solo affettiva, personale, fatta di pratiche che non ritengono necessario l'incontro con Cristo …Altro
E' tristissimo constatare come l'esemplarità della Madre di Dio, in questi anni, venga svilita, travisata, da Pastori, Teologi o Sacerdoti che certa Chiesa moderna (perfino il Papa) di oggi esalta e indica ai fedeli come esempi di alta spiritualità! Alcuni le dedicano una devozione tutta sentimentale, solo affettiva, personale, fatta di pratiche che non ritengono necessario l'incontro con Cristo nei sacramenti e nella liturgia. Altri ne studiano gli aspetti teologici e dottrinali che divulgano su libri e trattati che accrescono più la cultura del lettore che non la crescita della sua vita spirituale e della carità. Altri ancora (ed è la moda che si è largamente diffusa anche nelle catechesi e omelie di Pastori che temono di non apparire abbastanza moderni) ammirano in lei la femminilità, la ragazza intraprendente, l'amica fidata, la brava donna di casa, l'innamorata di Dio, anziché la "Piena di grazia", "Immacolata", la "Madre di Dio e della Chiesa", e così via. I grandi Padri della Chiesa, come san Grignion de Montfort e il santo Curato d'Ars, vengono cestinati quando non irrisi. Dicono di farlo "per farla sentire più vicina e reale" ma in realtà l'hanno secolarizzata. Non le chiedono più di presentarsi come Madre di Dio e nostra ma come la donna ideale dei nostri tempi!
Tempi di Maria
Grazie di questo suo commento
Francesco Federico
Non a caso Bergoglio dileggia particolarmente i fedeli che recitano quotidianamente il Santo Rosario definendoli "quelli che contano le preghiere"
Bergoglio contro il Rosario
Inoltre, sempre il lider maximo
nega l'Immacolata Concezione: "Maria non è nata in santità"Altro
Non a caso Bergoglio dileggia particolarmente i fedeli che recitano quotidianamente il Santo Rosario definendoli "quelli che contano le preghiere"

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Inoltre, sempre il lider maximo
nega l'Immacolata Concezione: "Maria non è nata in santità"