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LA BONINO ANCORA IN UN LUOGO SACRO Il tour di Emma fa tappa nella Basilica dei napoletani. "Magnifica legge di cui poco si capisce". Così Emma Bonino leader di +Europa sul Rosatellum, dal palco …Altro
LA BONINO ANCORA IN UN LUOGO SACRO Il tour di Emma fa tappa nella Basilica dei napoletani. "Magnifica legge di cui poco si capisce". Così Emma Bonino leader di +Europa sul Rosatellum, dal palco dell'Ipogeo della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte, a Napoli dove ha fatto tappa per la campagna elettorale.

Dopo lo scandaloso incontro in chiesa a Biella, la Bonino partecipa ad un comizio Pd nell'ipogeo della Basilica di Napoli. A pochi metri dalle catacombe di San Gennaro e sotto l'altare maggiore della cattedrale. I fedeli protestano e scrivono al vescovo. Ma intanto l'incontro è andato.

Fossimo rimasti prigionieri dell’incantesimo
della sola lettura politica avremmo segnalato che alla fine del comizio, con le persone già in piedi e i fotografi con gli obiettivi coperti, qualcuno ha sentito il dovere di ricordare che “la lista +Europa ha varie anime e una di queste è rappresentata da un candidato che esprime la linea di Bruno Tabacci”. A Milano Tabacci è l’unico dei sei candidati della coalizione di centrosinistra non del PD e nel collegio plurinominale di Milano città, in lista bloccata, i candidati della lista del solo PD sono i due parlamentari uscenti Emanuele Fiano e Ivan Scalfarotto. Una bella compagnia di democratici e tolleranti.

Tabacci è anche il “donatore di simbolo” alla Bonino, per evitarle la fatica di raccogliere le firme, che viene rubricato come “politico di area cattolica”, un “estremista di centro”, come recitava uno slogan di una “archeozoica” campagna elettorale dell’attuale candidato del centrosinistra a Bologna per l’uninominale, Pier Ferdinando Casini.

Napoli, Milano, Bologna. Politicamente, se Atene piange, Sparta non ride. Ma era un incantesimo e, fortunatamente, non è necessario comprendere tutti i trucchi di stregoni e streghe della politica. Per smagarli basta sapere che è “tutto un trucco”. Ascoltata Emma, se non sapessimo tutto quel che sappiamo, chi avrebbe mai potuto sospettare che questa cara nonnina fosse la stessa Bonino… eppure così è, e l’impressione terribile è che non lei sia cambiata, ma noi.

Nella sala, nell’Ipogeo sotto l’altare maggiore della “piccola San Pietro”, a pochi metri dalla tomba di famiglia di tutti i napoletani, Emma Bonino parla dei nostri figli come fossero suoi nipoti. Di come crescerli, di come educarli. E sembra davvero tutto ben collegato. Il sotto e il sopra della Chiesa e del mondo così vicini da sembrare una cosa sola.

Napoli, dicevamo, è spesso inizio e fine. Speriamo che questo incubo ilare dal quale con difficoltà ci siamo risvegliati segni la fine di questa allucinazione collettiva per la quale, attraverso l’uso di “parole talismano” (accoglienza, autodeterminazione, ecc.) i veri nemici del popolo si accreditano e vengono accreditati come salvatori della patria.

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Pietro Gargiulo