Più di mezzo secolo fa partecipai, insieme ai miei compagni di classe, ad un ritiro spirituale presso i gesuiti. Dopo cena il predicatore affrontò il tema della morte con toni apocalittici in cui il succo del discorso era: "L'Angelo della Morte questa notte verrà a visitarci e chissà quanti di voi non si sveglieranno più domani mattina.......fortunati quelli che potranno andare a scontare la loro pena in purgatorio........"
Il risultato fu che pochi di noi andarono a dormire. Io e diversi altri passeggiammo tutta la notte per i corridoi del convento in attesa che venisse il giorno: almeno la morte non ci avrebbe colti nel sonno !

Bravo don Reto. Aggiungo noi siamo figli della Luce, poiché le tenebre non l'hanno accolta. Se l'avessero accolta molto male sarebbe scomparso nel mondo. Eppure il mondo è nel peccato anche perché Gesù e la sua Parola non sono stati fatti conoscere. Chi doveva farli conoscere ne ha oscurato la Santità, la Sacralità, il suo vero Amore che si manifesta soprattutto nei sacramenti di salvezza. Perciò che fare? Occorre essere testimoni di Luce mostrando che la salvezza viene prima da Dio e dalla sua intima unione con Lui attraverso una preghiera incessante e una meditazione delle cose dello Spirito, così tutta la nostra vita sarà imperniata sull'amore di Dio, che potremo donare ai nostri fratelli. Non un amore umano, ma divino, per essere come lo sono i santi, canali di grazia.