Una benedizione impartita da un laico e' fatta in nome proprio ed e' per valore sostanzialmente identica ad una preghiera . Il suo effetto e' invocativo , di supplica fatta a Dio perché intervenga nella vita nostra o di altri. Invece una benedizione data da un ministro di Dio qualificato - da sacerdote in su , il diacono ha poteri limitati - sotto l'aspetto liturgico e' un rito , che consiste di norma di una cerimonia e di preghiere dette in nome dell' autorita' della Chiesa , secondo il Benedizionario che contiene formule specifiche . Di differente rispetto all' azione posta in atto dal laico c'e' che la benedizione di un ministro puo' essere costitutiva ed anche imperativa , ma cio' che e' comandato deve corrispondere ovviamente alla volonta' di Dio. La benedizione e' un sacramentale , ha percio' effetti ' ex opere operantis ' e non come nei sacramenti ' ex opere operato ' . La sua efficacia dipende cioe' dalla santita' e stato di grazia del ministro ( che percio' possono differire ) e dalla disposizione del credente ad accoglierla . Percio' secondo la Chiesa la possibilita' che la benedizione abbia effetto su chi non crede nella sua validita' e' pressoche' nulla , a meno che - e' solo una mia ipotesi - tale persona sia in qualche modo sulla via della conversione al Cattolicesimo . Interpretando le parole dette , se e' vero , dalla Madonna , questo tipo di benedizione e' augurale , o e' da intendersi come una richiesta rivolta a Dio personalmente , ma non puo' essa stessa guarire e convertire per effetto diretto. Per la guarigione , a meno che sia naturale , ci vuole l'intervento di Dio , e la conversione non puo' in ogni caso aversi se non come dono che pero' deve essere accettato dalla persona con uno specifico atto di volonta'.