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gioiafelice
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La popolarità del Papa: uno strano sondaggio di Repubblica. La tesi più clamorosa, le ragioni della disaffezione. Che sarebbero da ricercare nel… favore verso i migranti! Quindi (sempre secondo …Altro
La popolarità del Papa: uno strano sondaggio di Repubblica. La tesi più clamorosa, le ragioni della disaffezione. Che sarebbero da ricercare nel… favore verso i migranti! Quindi (sempre secondo Repubblica) il calo di popolarità (che è evidente, qualunque cosa si intenda con “popolarità”) di Papa Francesco sarebbe colpa di… Matteo Salvini! Delirante. Leggete cosa scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante del 2015: «… difendere il diritto di ciascuno a vivere con dignità, anzitutto esercitando il diritto a non emigrare […] è necessario scongiurare, possibilmente già sul nascere, le fughe dei profughi e gli esodi dettati dalla povertà, dalla violenza e dalle persecuzioni». (video di reportorio)

Per un cattolico è sempre un buon segnale quando cala la popolarità di un Papa: significa che quel Pontefice guida la barca di Pietro dove al mondo non piace.
Ma che a dirlo sia il quotidiano che più avversa la fede cattolica fa sorgere qualche sospetto… vediamo perchè.

Innanzi tutto per chi ha fatto quel sondaggio: “Demos”, società – guarda caso – partner proprio di Repubblica e Gazzettino… come a dire che i laicisti se la cantano e se la suonano da soli.

Secondo. Per il metodo, che NON viene esplicitato: e quando non si dichiara qual è il campione, né come è stata svolta l’indagine, si tratta di una cosa sola: fake news, ovvero notizie costruite a scopo politico.

Terzo. I risultati, che contraddicono niente meno che i dati Istat sull’8 per 1000, secondo i quali solo il 24,84% degli italiani destina ll’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Mentre (per Repubblica) Papa Francesco godrebbe dell’83% di “popolarità” (ma che vuol dire “popolarità”?!?).
La popolarità di Papa Francesco (secondo Repubblica) sarebbe superiore a quella di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, un dato che non solo contraddice quelli dell’8×1000, ma che viene smentito sia dai dati delle Udienze del mercoledì diramati dal vaticano stesso che dal semplice accostare delle fotografie di Piazza San Pietro all’Angelus domenicale.
Anticipiamo qui i dati più sotto riportati: durante il Pontificato di San Govanni Paolo, nel 2005, l’8×1000 ha sfiorato il 90% dei firmatari. Oggi siamo al 79%.

Infine: la tesi più clamorosa, le ragioni della disaffezione. Che sarebbero da ricercare nel… favore verso i migranti! Quindi (sempre secondo Repubblica) il calo di popolarità (che è evidente, qualunque cosa si intenda con “popolarità”) di Papa Francesco sarebbe colpa di… Matteo Salvini! Delirante.
Leggete cosa scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante del 2015: «… difendere il diritto di ciascuno a vivere con dignità, anzitutto esercitando il diritto a non emigrare […] è necessario scongiurare, possibilmente già sul nascere, le fughe dei profughi e gli esodi dettati dalla povertà, dalla violenza e dalle persecuzioni».

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No, a nostro avviso la verità è un’altra e consiste in due aspetti: innanzi tutto, il fatto che non si capisce mai cosa il Papa voglia dire (per meglio dire: ciò che dice Papa Francesco non è sempre univocamente interpretabile), che un giorno sembra contraddire quello che ha detto il giorno prima.
Cosa che provoca laceranti litigi tra i fedeli e “costringe” a cercare risposte nel Magistero precedente: regola che esiste da sempre, ma che richiede tempo e fatica.
Si pensi non solo ai migranti, ma ai rapporti sessuali fuori dal matrimonio, alle relazioni contro natura o, di recente, alla incomprensibile modifica in tema di pena di morte.

L’altro aspetto inerisce il modo di porsi, quell’ostentazione davanti ai media di una improbabile povertà, quel cercare di voler sembrare “uno di noi” con mille gesti e particolari. Uno stile forse troppo ostentato, che non è ciò di cui molti cattolici sentono il bisogno per fare la volontà di Dio.
Questi due aspetti hanno una conferma “vicina a ciascuno di noi”, cioè nella nomina di tanti dei nuovi vescovi che insipientemente cercano di imitare il Pontefice (meglio: ciò che i massmedia vogliono far credere del Pontefice) e allontanano così il loro gregge.

Il calo dell’8×1000, invece, non solo è un dato certo, ma è anche un dato bruttissimo perché certifica l’allontanamento dalla fede, ma rende anche la Chiesa più povera (in senso materiale): proprio il risultato voluto da chi vuole distruggerla.
Su questo occorre riflettere, e più sotto si propongono i dati forniti dall’Istat.

Dunque, il trucco di Respubica non ha funzionato: i dati vaticani delle “Udienze del Mercoledì”, Piazza San Pietro quasi vuota e l’8×1000 lo contraddicono.
Così come anche le ragioni del calo della (indefinita) “popolarità” sono radicalmente diverse e più profonde.

totustuus.it
8 agosto 2018, festa di San Domenico