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P.Elia
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Domenica della Misericordia, II di Pasqua. San Tommaso e l’origine della fede Il Vangelo di Domenica prossima, II di Pasqua dedicata da San Giovanni Paolo II alla Misericordia di Dio, ci presenta la …Altro
Domenica della Misericordia, II di Pasqua.

San Tommaso e l’origine della fede
Il Vangelo di Domenica prossima, II di Pasqua dedicata da San Giovanni Paolo II alla Misericordia di Dio, ci presenta la figura dell’Apostolo Tommaso che non credendo all’annuncio della Risurrezione fatto dagli altri Apostoli, vuole, per credere, vedere e toccare personalmente il Risorto!

La fede è un atto umano (C.C.C. 154
Cari amici, è stato sempre così, ma soprattutto oggi, nel nostro mondo contemporaneo, post-moderno e, purtroppo, post-cristiano ci sentiamo tutti, specialmente i giovani, in qualche modo rappresentati da San Tommaso, nella nostra necessità di "vedere e di toccare", in prima persona, per poter credere. Gesù conosce molto bene come siamo fatti e tutto il Vangelo di Giovanni ci narra di come i discepoli arrivino alla fede in Gesù attraverso il vedere e il riflettere sui segni che Egli faceva…. Il dono della fede non solo non esclude, ma esige la partecipazione di tutto l’uomo, in tutte le sue dimensioni. Una vera esperienza di fede, quindi, presuppone la partecipazione dei sensi, delle emozioni e dell’intelligenza anche se poi va oltre…

La fede è una virtù teologale
La fede rimane un dono di Dio, una capacità soprannaturale, una luce divina interiore che permette di arrivare al cuore del mistero di Gesù in quanto Figlio di Dio… Papa Francesco, al riguardo, insegnando a pregare la preghiera di contemplazione, in una sua catechesi bellissima, ci chiede di leggere ogni giorno, dopo aver invocato lo Spirito Santo, un passo del Vangelo e usando i nostri sensi “interiori”, di “ immaginarci" nella scena… di usare poi l’intelligenza per capire quello che il passo evangelico ci descrive e infine di parlare con Gesù come ci detta il cuore…. È importante questa nostra collaborazione perché Dio possa far crescere la fede e quindi l’amore e la speranza in noi.

La fede è un’esperienza personale mediata dalla Chiesa
Tommaso non sbaglia nel suo desiderio, nel suo bisogno di una esperienza personale del Risorto, ma fa lo stesso errore che farà Paolo in seguito e tanti altri ancora adesso… Non credere alla presenza di Gesù nella sua Chiesa e al suo farsi presente attraverso di essa…

“Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? “ chiederà Il Risorto a Paolo, sulla strada di Damasco, e alla sua domanda: Chi sei Signore? Gesù facendo riferimento chiaramente ai cristiani che Paolo perseguitava, e identificandosi con essi, risponderà: 'Io sono quel Gesù che tu perseguiti…’. Da questa esperienza trasformante che Paolo farà sulla via di Damasco nascerà la dottrina paolina della Chiesa come Corpo mistico di Cristo…

La fede è vedere, sentire, toccare il Risorto (Papa Francesco)
Ebbene sì, cari amici, Gesù Risorto vive nella Sua Chiesa e attraverso di essa, noi lo possiamo vedere, sentire e toccare, così come la stupenda enciclica Lumen Fidei, scritta a quattro mani, cioè da Benedetto XVI e da Papa Francesco, ci dice, tra l’altro, al numero 31:
”Capiamo allora perché, insieme all’ascoltare e al vedere, la fede è, per san Giovanni, un toccare, come afferma nella sua prima Lettera: 'Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto […] e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita…’ (1 Gv 1,1). Con la sua Incarnazione, con la sua venuta tra noi, Gesù ci ha toccato e, attraverso i Sacramenti, anche oggi ci tocca; in questo modo, trasformando il nostro cuore, ci ha permesso e ci permette di riconoscerlo e di confessarlo come Figlio di Dio. Con la fede, noi possiamo toccarlo, e ricevere la potenza della sua grazia.
Sant’Agostino commentando il passo dell’emorroissa che tocca Gesù per essere guarita (Lc 8, 45-46), afferma: 'Toccare con il cuore, questo è credere’.
La folla si stringe attorno a Lui, ma solo l’emorroissa lo tocca con il cuore cioè con la fede che riconosce il suo mistero, il suo essere Figlio che manifesta la misericordia del Padre.

Preghiera di Madre Liliana del Paradiso
Cari amici, Madre Liliana del Paradiso, in un suo scritto così si esprime: "Rendi la tua Chiesa, o divino Fondatore, più santa, più forte, più umile, più povera, perché seguendo Te, il solo ed unico tesoro, possa ispirare a tutte le genti il desiderio di conoscerTi e amarTi sopra ogni cosa".