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P.Elia
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Vangelo Domenica 26 Giugno 2016

Liberi per amare...

Vangelo Domenica 26 Giugno 2016

Cari amici la liturgia di Domenica prossima 26 Giugno 2016, XIII del tempo ordinario, in modo particolare la seconda lettura, un passo tratto dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, ci può aiutare a comprendere meglio la libertà cristiana. L’Apostolo delle genti infatti fin dall’inizio del brano, ci ricorda che: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi: state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù…” (Gal 5,1)
Ma, da quale schiavitù Gesù ci ha liberati?
Certamente quella di cui parla quando, rivolgendosi ai giudei che avevano creduto in lui, afferma: “Chiunque commette peccato è schiavo del peccato… Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete libri davvero…” (Gv 8, 34.36)

È così cari amici Gesù ci ha liberati dalla schiavitù del peccato il cui "salario è la morte…" (Rom 6,23)
Oggi, in questo nostro mondo post-moderno e purtroppo post-cristiano, un mondo che, come afferma Madre Liliana del Paradiso, è annebbiato dall’incredulità e da turpi passioni è necessario più che mai rispondere con chiarezza a queste domande:
Che cos’è il peccato?
Perché il peccato ci rende schiavi?
di quale morte il peccato è la causa?
Cari amici Papa Francesco ci può aiutare a intravvedere la risposta a tutte queste domande.
Nelle brevi parole pronunciate alla fine della Via Crucis del Venerdì Santo, 29 Marzo 2013, Papa Francesco, tra l’altro, disse:

"La Croce di Cristo è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo…Una Parola che è amore, misericordia, perdono. È anche giudizio: Dio ci giudica amandoci. Ricordiamo questo: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva.”
Il male che c’è nel mondo, infatti cari amici, non viene da Dio, ma dall’assenza di Dio e del suo Amore nel cuore dell’uomo.
Secondo Papa Francesco allora coloro che rifiutano l’amore che Dio offre in Cristo suo Figlio, si rinchiudono volontariamente nella prigione invisibile del proprio egoismo e si condannano da soli alla morte eterna perché l’uomo è stato creato da Dio-Amore, e “disegnato”, per così dire, per amare. Quando l’uomo rifiuta l’amore di Dio e non ama è morto dentro anche se sembra vivo…E se muore in questa condizione si auto-condanna a vivere un' eternità di oscurità e di tenebra interiore.
Cari amici Cristo ci ha liberati con la sua vita , passione, morte e risurrezione e ha effuso l'Amore nei nostri cuori per mezzo del Suo Santo Spirito che ci ha donato … Accogliamo dunque il suo purissimo amore e amiamo “secondo il suo stile”, alla “ sua maniera” : amiamo sempre, amiamo tutti... soprattutto i nemici e non basterà l’eternità per ringraziarlo di così grande dono...