La differenza tra Francesco e Paolo VI.

La differenza tra Francesco e Paolo VI

In una conferenza tenuta a Melbourne a metà ottobre, il cardinale Raymond Burke ha confrontato Paolo VI con Francesco. Burke ha notato che Francesco parla spesso e senza cura in pubblico. Al contrario, Paolo VI rivedeva attentamente le sue pubblicazioni. Burke ha detto al pubblico di aver incontrato di recente un cardinale che, da giovane sacerdote, aveva parlato con Paolo VI della pubblicazione dei sermoni papali nella "Acta Apostolicae Sedis". Paolo VI disse al sacerdote che, come rappresentante di Cristo, era responsabile che nessuna delle sue parole potesse essere interpretata in contraddizione con la dottrina della Chiesa.

Confusione invece di Chiarezza nella parte superiore della Chiesa

Marco Tosatti, veterano vaticano, ha dichiarato a lafedequotidiana.it in un'intervista esclusiva che non ha mai visto tanta confusione e divisione nella Chiesa. Concorda con Papa Francesco sul fatto che la Chiesa abbia bisogno di preghiere, ma - cita - "prima abbiamo bisogno di chiarezza e la risposta a molte cose". Ma Tosatti ammette che al momento non vede la chiarezza al vertice della Chiesa. Dice di papa Francesco: "Fa parte del lavoro di ogni leader dare indicazioni chiare e distinte, specialmente riguardo alla dottrina".

Papa Francesco: segretezza invece del dialogo aperto

Tosatti ammette che papa Francesco incoraggia un dialogo aperto. Ma, - cita- "Tra ciò che dice e ciò che fa, trovo molte contraddizioni. Invoca trasparenza e non risponde alle legittime domande di un vescovo e di cardinali e stringe accordi segreti con la Cina ".

Una cerimonia edificante

Sabato scorso, il famoso arcivescovo Wolfgang Haas di Vaduz, in Liechtenstein, ha conferito la tonsura e ha consegnato la tonaca a 11 seminaristi della Fraternità sacerdotale di San Pietro. I seminaristi sono al loro secondo anno di formazione a Wigratzbad, in Germania. La cerimonia si è svolta nella splendida chiesa barocca di Lindau, in Germania. L'arcivescovo Haas divenne famoso come vescovo di Coira, in Svizzera. Ha intrapreso una proficua riforma di questa diocesi corrotta, ma è stato rimosso da Giovanni Paolo II che capitolò di fronte ai modernisti, agli oligarchi e ai politici svizzeri che complottarono tutti contro il vescovo Haas.