Fatima.
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La Profezia finale, di Antonio Socci - Recensione -

31.01.2016

Care amiche ed amici,
si è reso disponibile in libreria, proprio in questi giorni, un libro edito da Rizzoli:

LA PROFEZIA FINALE
LETTERA A PAPA FRANCESCO SULLA CHIESA IN TEMPO DI GUERRA

di Antonio Socci

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L’ho letto in un paio di giorni, con molta attenzione e con una buona dose di curiosità avendo capito dalle recensioni disponibili in internet che avrebbe trattato le tematiche profetiche e della Chiesa in generale, attinenti i tempi attuali sui quali noi estimatori dell’Opera e delle rivelazioni fatte alla mistica Maria Valtorta siamo abbastanza bene informati.
Un altro elemento di curiosità era dovuto alla seconda parte del titolo, riferito a una ‘Lettera a Papa Francesco sulla chiesa in tempo di guerra’.
Conoscendo bene Antonio Socci, non solo attraverso i suoi libri del tipo ‘NON E’ FRANCESCO’, ma anche per gli articoli stampa che abitualmente egli dedica a questo Papa, che si è definito innanzitutto ‘Vescovo di Roma’ quasi più che Papa universale, pensavo che anche quest’ultimo non sarebbe stato un libro ‘politically correct’.
Del resto preferisco Socci, politicamente scorretto ma portatore magari di un certo numero di ‘verità’ scomode, piuttosto che un ‘corista’ nella canea dei plaudenti atei e laicisti che stanno occupando i mass-media, salvo ovviamente valutare da parte mia in piena libertà cosa sia più o meno ‘correct’ nei suoi scritti.
L’autore non è infatti infallibile e devo dire che - secondo me - talvolta sbaglia nel tono mordace dal quale si può però intuire il suo focoso carattere toscano, per cui egli – animato indubbiamente dal ‘fuoco’ di un cattolicesimo integralmente sentito e vissuto – non bada a mezze misure e dice ‘pane al pane e vino al vino’, in omaggio al detto evangelico ‘Il tuo parlare sia: Sì-Sì, No-No…’.

Il libro consta di 231 pagine.
In una Premessa di 7 pagine l’autore afferma che il libro è nato dalla ‘scoperta’ che in duemila anni della storia della Chiesa mai si è vista una tale concentrazione di profezie e apparizioni mariane che – tutte convergenti, le une e le altre, – indicano il nostro tempo come un tempo di svolta apocalittica.
Per di più – continua l’autore – si tratta di avvertimenti profetici che trovano conferma nel Magistero della Chiesa.
Sono avvenimenti che delineano un quadro di estrema gravità per la condizione materiale dell’Umanità, per quella morale e per la sorte della stessa Chiesa cattolica, quadro del resto confermato dai grandi Papi del Novecento.
La prima parte del libro, di una settantina di pagine, è dedicata nel dettaglio a queste rivelazioni e profezie, a cominciare da quella di Fatima con i commenti sulla stessa di Papa Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II.
L’apertura della serie delle profezie è dedicata a Maria Valtorta.
Viene in particolare citata e commentata la Profezia con cui Gesù, il 20 agosto 1943 aveva collocato - pur senza indicare una data precisa – nella nostra attuale epoca la manifestazione dell’Anticristo di cui parlano San Paolo e la stessa Apocalisse, dicendo che già allora – e cioè nel 1943 – erano nati molti che avrebbero in seguito vissuto questi tempi orribili sia per vicissitudini tragiche dell’Umanità sia per l’apostasia del clero e dei fedeli dalla fede cristiana.
Il Gesù della rivelazione precisava inoltre in qualche modo la futura ‘identità’ dell’Anticristo, vale a dire un ‘astro’ del suo esercito che per sete di onori, superbia ed altro ancora, sarebbe caduto nel fango, abiurando alla fede e facendo tremare le colonne della Chiesa.
Ricorderete che la Madonna, a Fatima, nel famoso terzo segreto (in una parte non pubblicata, cioè secretata, ma che tutte le fonti autorevoli hanno confermato esistere) faceva presagire una futura apostasia nella Chiesa, dalla quale il Portogallo sarebbe però stato preservato.
Il racconto di numerose profezie di Papi e di Santi si snoda nel libro con i commenti dell’autore ed il quadro che ne emerge è davvero impressionante perché porta con quasi certezza ai giorni ed ai …papi nostri, vale a dire Benedetto XVI e Francesco, dopodiché …
La seconda parte del libro è invece costituita dalla ‘Lettera aperta a Papa Francesco’.
A dir la verità – lunghetta - per essere una ‘lettera’ perché ‘dura’ per 140 pagine.
In realtà non si tratta di una lettera ma di una vera e propria ‘requisitoria’, garbata ma forte e pur accorata, in cui l’Autore – dopo un evidente lavoro di attenta raccolta e documentazione – mostra a Papa Francesco i testi letterali delle sue più importanti prese di posizione nei numerosi interventi fatti nelle sedi e circostanze più disparate che contraddirebbero non solo la teologia dei grandi Papi del Novecento, ma anche importanti aspetti del Vangelo e della Tradizione tramandataci dagli apostoli.
Ho poc’anzi usato il condizionale ‘contraddirebbero’ perché vorrei esimermi dal fare mie valutazioni personali lasciando a voi trarre le debite conclusioni dopo una attenta lettura che raccomando.
Posso solo dire che gli elementi ‘contestati’ al Papa, dalle verifiche che ho fatto, sono oggettivamente veritieri, rimanendo semmai il problema di come ‘interpretarli’.
Quel che in ogni caso si evince dalle considerazioni dell’autore è che le gerarchie ecclesiastiche - guidate dai Cardinali ‘Kasper & C.’ e fino ad ora non contrastate dal Papa – starebbero portando la Chiesa cattolica su posizioni sostanzialmente non lontane dal protestantesimo-luterano tedesco di Martin Lutero.
Mi sembra quasi di capire dalla lettura – anche se l’autore non lo dice – che rischiamo a cinque secoli di distanza una seconda ‘riforma luterana’ che a questo punto prenderebbe le mosse non dalla Germania ma dalle stesse alte gerarchie della Chiesa cattolica con tecniche mediatiche – sulle quali ho già avuto occasione di intrattenervi – che fanno pensare alla famosa ‘finestra di Overton’.