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Massimo M.I.
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La virtù della prudenza MARIA MADRE E MAESTRA 6. Mamma Carmela 27 giugno 1972. Figli miei diletti, desidero essere per le vostre anime quel delicato refrigerio per cui ognuno che qui mi prega possa …Altro
La virtù della prudenza

MARIA MADRE E MAESTRA 6. Mamma Carmela 27 giugno 1972.

Figli miei diletti, desidero essere per le vostre anime quel delicato refrigerio per cui ognuno che qui mi prega possa partire rinvigorito spiritualmente, così da essere disposto ad affrontare le battaglie della vita che diventano per ognuno sempre più numerose e tremende. Ricevete perciò questa divina rugiada della mia parola come dono del cielo e godetene.
Oggi vi voglio sottolineare una frase riportata nel Vangelo. Vi ha detto il mio Gesù: "Non gettate le perle ai porci". Con queste parole intendeva dire che tutti devono praticare la virtù della prudenza, soprattutto i buoni, che nei loro desideri di bene possono essere guidati da un falso zelo.
La prudenza è figlia dell'umiltà e sorella della carità. Una persona veramente umile difficilmente sarà imprudente, poiché non avrà nessun desiderio di comparire nemmeno nel mostrare di conoscere quelle cose sante che danno tanta gioia al cuore. Ed una persona che ha la vera carità, sarà al tempo stesso prudente, perché temerà di offendere quella bella virtù imponendo le proprie idee e i propri sentimenti e non disprezzerà nessuno.
Per aiutarvi perciò a praticare la virtù della prudenza, vi voglio indicare e far apprezzare quali sono le perle preziose che voi ricevete. Sono gli insegnamenti divini che scendono nella vostra mente e vi scoprono le verità più belle della fede. Sono gemme profumate quelle parole che ammorbidiscono i vostri cuori e li rendono capaci di perdonare, facili ad amare, attenti nello scorgere i bisogni del vostro prossimo e prodighi nel dare a chi è nel bisogno aiuto e conforto.
Sono perle preziose questi doni che voi ricevete e che dovete custodire, poiché per guadagnarle, per scoprirle avete fatto come quell'uomo della parabola che non esitò a vendere tutto per comprare il campo dove era nascosto il tesoro.
Voi fate sempre così. Lasciate da parte tutto: il riposo, le comodità e persino gli impegni e il lavoro per venire qui, nel campo del Signore, a ricevere in eredità la perla preziosa. Una cosa che costa sacrificio vale di più e non si può buttarla e disperderla al vento.
Voi vi siete meritati con la vostra corrispondenza alla chiamata, quella preziosa parola: non avete che da riceverla con fede, con riconoscenza e con amore.
Forse dovrete fare come il servo infedele che seppellì il talento sotto terra? No, figli! Ma dei doni che ricevete, dovete far partecipi coloro che li fanno fruttare con intelligenza, non quelli che li disprezzano o li sciupano.
Nessun uomo della terra va considerato come un essere spregevole, poiché possiede un'anima fatta ad immagine e somiglianza di Dio ed è chiamato a godere di Lui in cielo per tutta l'eternità. A nessuno si devono rivolgere parole oscene ed offensive, perché, come Gesù ha detto, chi insulta il proprio fratello sarà condannato in giudizio o alla Geenna.
Voi però dovete essere così prudenti da saper distinguere; dovete constatare che il terreno sia rassodato per seminare del buon frumento. Così, per parlare delle cose preziose che ricevete e per diffonderle, dovete preparare il terreno, dovete pregare e, se è il caso, concimarlo con abbondanti lacrime. Allora si può sperare che la grazia predisponga i cuori affinché la divina parola venga accolta e porti frutto.
Quando perciò vi verrebbe voglia di parlare, di propagare, di far conoscere, riflettete su quanto vi ho detto: tastate il terreno e fate tutto con delicatezza e prudenza.
Lo so che molte volte la gioia che voi gustate è talmente grande che desiderereste farne partecipi tutti. Ma il mio Gesù vi ha insegnato con il suo esempio. Egli, il Figlio di Dio, ha voluto pazientare per ben trent'anni in una prudenza senza misura, prima di far conoscere la sua dottrina agli uomini. Poi ha cominciato a fare e ad insegnare.
Anche questo vi deve essere di grande insegnamento. Davanti al vostro esempio più che davanti alle parole, si incomincerà a credere ciò che voi direte. Vi vedranno più buoni, più sereni, più praticanti, più generosi e vorranno sapere a quale fonte voi attingete.
Figli miei, mi pare di sentirvi dire che vado diventando una Mamma sempre più severa. Ed è vero, perché quando i figli diventano più grandi si pretende di più da essi, non è così?
Io vi amo tanto e vi benedico, aiutandovi sempre. Arrivederci, figli, arrivederci!

Cenacolo della Divina Misericordia