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Le parabole della misericordia. 12PORTE - 9 settembre 2010 Non fidatevi di chi dice che il Signore Gesù spesso utilizza le parabole nella sua predicazione, perché ama parlare semplice e farsi capire …Altro
Le parabole della misericordia.

12PORTE - 9 settembre 2010 Non fidatevi di chi dice che il Signore Gesù spesso utilizza le parabole nella sua predicazione, perché ama parlare semplice e farsi capire dalla gente.
Perché le parabole sono racconti pieni di mistero, nelle quali Gesù ci lascia intravvedere il volto luminoso di Dio, ma non ci risparmia affatto la necessità, il compito e perfino la fatica di continuare a cercare.
Il brano di questa domenica è costituito dal capitolo 15 del vangelo di Luca che riporta quelle che sono state definite le tre parabole della misericordia di Dio: la pecorella smarrita, la moneta perduta, e quella più ampia del figliol prodigo, o -- come meglio forse si dovrebbe dire -- la parabola del padre misericordioso.
La misericordia di Dio non è un colpo di spugna, una pacca sulle spalle e amici come prima. Non è che Dio non ci pensa più al male. Le tre parabole sembrano dirci invece che Dio non si rassegna al male e vuole vincerlo con un amore più grande.
La pecorella smarrita dice che per il Signore non guarda alle statistiche, neppure al 99 % dei consensi, posto che ce l'abbia: ognuno di noi è prezioso, ogni persona vale come tutto l'universo. La moneta perduta ci dice che Dio non si da pace se ci allontaniamo da lui: ci insegue fino all'ultimo, donandoci sempre una possibilità di riscatto.
La parabola del Padre misericordioso, ci dice che Dio restituisce a chi lo cerca la dignità perduta di figlio e innalza addirittura ad una dignità maggiore, ci fa partecipare alla sua stessa vita.
Sulla sfondo resta la persona di Gesù, che è il rivelatore del Padre: le braccia del padre buono protese verso il figlio ritrovato, sono le braccia di Cristo stese sulla croce.
Il perdono non è far finta di niente. Dio ha pagato il nostro male e il nostro peccato con la sua stessa vita.
"Per-dono": il dono più grande è volere il bene di chi ti ha tradito. (mons. Andrea Caniato)