I COMMENTI AL VANGELO (Mt 5,43-48) (Sac. Don Dolindo Ruotolo Servo di Dio) *GESÙ NON DEPRIME MA ELEVA LA DIGNITÀ UMANA* Che lezione.. sublime spiegazione. *Dio aveva comandato, con espressioni bellissime …Altro
I COMMENTI AL VANGELO (Mt 5,43-48)
(Sac. Don Dolindo Ruotolo Servo di Dio)

*GESÙ NON DEPRIME MA ELEVA LA DIGNITÀ UMANA*
Che lezione.. sublime spiegazione.

*Dio aveva comandato, con espressioni bellissime, di amare il prossimo* , ma gli scribi e farisei, abituati com’erano alle vendette e al disprezzo per gli altri, e *interpretando a modo loro il precetto del Signore di punire nelle guerre i nemici* d’Israele e le città peccatrici, avevano creduto che il precetto di amare il prossimo includesse quello di odiare il nemico. Trattandosi di nemici nazionali, in un’epoca nella quale il popolo di Dio doveva essere separato da tutti gli altri popoli per non cadere nell’idolatria, ma Gesù Cristo era venuto per unificare gli uomini in una sola famiglia; era venuto a perdonare e a salvarli; era venuto ad immolarsi, subendone le violenze e perciò la sua Legge non poteva aver altro carattere, per il suo Corpo mistico, che quello della *Carità, del Perdono e della Pazienza* .
*L’ odio, l’irruenza e le imprecazioni eliminano le correnti di Grazia ed accrescono le malignità;* quindi chi odia maledice e impreca; affila con le sue mani la spada che lo colpisce. *La Carità disarma più di qualunque forza e, siccome è inscindibile dall’umiltà, disarma e confonde satana che è il funesto ispiratore del male.*
Al mondo può sembrare assurdo amare i nemici, ma Gesù ha determinato la natura di questo amore, soggiungendo: Fate del bene e pregate, per imitare Dio che ha cura dei giusti e degli iniqui.
*Amare i nemici non significa non sentire ripugnanza per il male da essi fatto* , soprattutto se questo male ha offeso e macchiato l’anima propria; *non significa non sentire le reazioni della natura che ripugna e reagisce al male* , o quelle dell’orgoglio che s’inalbera; *significa fare del bene a quelli che ci odiano.*
Anche qui Gesù Cristo chiama le sue creature ad altezze meravigliose di nobiltà e di pace. *Avere un nemico significa avere un’insidia alla propria pace* , e anche un pericolo esterno, *perché il nemico è capace di farci moltissimo male;* *la via più bella è guardarlo con compatimento, e spezzarne l’iniqua volontà con qualche beneficio spirituale o corporale che smonti le sue prevenzioni e lo faccia ricredere.* È più bello *paralizzare con la Carità le iniziative del nemico, e dove la Carità non ha influenze, paralizzarle con la Preghiera* .
Se fosse contro la natura umana perdonare e amare i nemici, *la Chiesa non sarebbe piena di Santi che l’hanno onorata con questa Virtù.* *Non è un’eccezione, nella Chiesa, ma la norma,* perché *tutti passano per le prove dei cattivi* , ed *è impossibile volare al Cielo senza prima aver perdonato* .
Gesù Cristo dice che Dio stesso, pur potendo punire quelli che l’offendono, *usa Misericordia e fa sorgere il sole per i buoni e per i cattivi,* come fa piovere per i giusti e per gli ingiusti; con grande delicatezza *ci ricorda che anche noi siamo peccatori* , e che se Dio ci dona il sole e la pioggia, anche noi dobbiamo donare l’amore e il beneficio ai nostri nemici. È proprio di Dio, infatti – come dice la Chiesa –, l’avere sempre Misericordia e perdonare, e chi usa Misericordia e perdono si adorna dei riflessi di quella bontà infinita che tutto abbraccia, e per tutti si muta in pioggia di benedizioni. *Dio non aspetta la nostra corrispondenza per farci del bene,* non restringe la sua bontà ai soli buoni, e *noi, per suo amore, dobbiamo fare altrettanto* ; qual merito ci sarebbe, amando quelli che ci amano e salutando quelli che ci sono amici?