CENSURATA RADIOGENOA: IL PROPRIETARIO HA SUBITO UNA PERQUISIZIONE DEI CARABINIERI ALLE 7 DEL MATTINO

30 Giugno 2024
Michele Crudelini


Visita dei carabinieri, perquisizione e silenziamento. Si tratta di pratiche che trovano sempre più spazio anche nei regimi cosiddetti democratici.

Visita dei carabinieri a casa del proprietario di RadioGenoa

L’ultimo caso riguarda l’Italia e in particolare l’account Twitter RadioGenoa. Si tratta di un profilo gestito da Antonio Mastantuono, arrivato ad avere un seguito di circa 772mila persone. Questo profilo Twitter si occupava principalmente di immigrazione e pubblicava in maniera quotidiana contenuti video che mostravano azioni illegali compiute da extracomunitari nei Paesi occidentali.

L’account ha acquisito nel tempo una discreta fama grazie alle condivisioni di diverse personalità di spicco, tra cui Geert Wilders, leader olandese del Partito per la libertà, e lo stesso Elon Musk, proprietario di X.

Dallo scorso 11 giugno l’account RadioGenoa si è però ammutolito, nessun video è stato più pubblicato. Perché? A rivelarlo è lo stesso proprietario del profilo: “Il 13 giugno alle 7 del mattino, i Carabinieri del Nucleo Anticrimine di Roma sono entrati con un mandato della Procura di Roma per perquisire la mia casa e sequestrare il mio PC e l’iPad Pro che utilizzavo per lavoro. Hanno anche sequestrato la mia scheda telefonica e anche il mio account X RadioGenoa e il mio account Google. Le password sono state cambiate dai Carabinieri e al momento non ho le credenziali per accedervi. Per questo motivo sono rimasto in silenzio su X per due settimane. Al momento non posso dire altro perché le indagini sono ancora in corso. Il loro obiettivo è quello di censurare e limitare la libertà di espressione e di parola”.

Chi ha dato l’input alla Procura di Roma?

Antonio Mastantuono è stato quindi oggetto di una perquisizione da parte dei carabinieri su input della Procura di Roma. Uno schema che avevamo visto in passato applicato alla giornalista Francesca Totolo e al professor Marco Gervasoni, per presunto vilipendio ai danni del Presidente della Repubblica. Nel caso di Mastantuono l’input dell’indagine potrebbe avere motivazioni prettamente politiche.

Come riporta l’account di informazione Wall Street Silver: “Antonio Mastantuono è stato vittima di una distribuzione illegale d’informazioni riservate da parte dei media di sinistra sulla TV olandese a maggio. Da allora, molti attivisti di sinistra hanno presentato false denunce alla polizia su di lui per cercare di chiudere i suoi servizi sui migranti illegali in Europa. L’indagine è legata a un canale Telegram con cui Antonio non ha alcun legame. Qualcuno ha creato il canale Telegram e ha usato un marchio simile per fare da spalla a @RadioGenoa. È stato accusato di razzismo e nazismo, niente di tutto ciò che fa sul suo account X”.

Bisogna segnalare che in passato Alex Orlowski, esperto di cyber propaganda, aveva ammesso di indagare proprio su RadioGenoa: “Ho identificato già da tempo il titolare, un certo Antonio, e ho informato le autorità competenti”. Quello che ci chiediamo è: perché la Procura di Roma dovrebbe dare seguito alle segnalazioni di un privato cittadino ai danni di un altro per opinioni espresse sui social? Pubblicare video di reati è un reato solo perché l’oggetto della denuncia è politicamente scomodo?