Araldi Fede
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Elia e gli eretici.

Israele, "popolo dalla dura cervice", come al solito aveva tralignato nella fede adorando Baal e Astarte.
Elia sfida i sacerdoti degli idoli infernali sul Monte Carmelo, e, con l'aiuto di Dio, li vince clamorosamente dinanzi a tutto il popolo mediante un miracolo strepitoso. Gli israeliti, a questo punto, come al solito, tornano a Dio e chiedono pietà.
Poi chiedono a Elia cosa fare dei 450 sacerdoti di Baal e Astarte.
Questa è la risposta di Elia:
«Elia disse loro: "Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!".
Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò» (1Re, 18, 40).
"E laggiù, li sgozzò". Tutti e 450.
Come Ulisse uccise tutti i proci: dinanzi all'ignominia e all'ingiustizia, alla menzogna e all'idolatria, il diritto naturale (Ulisse) si conforma al diritto divino (Elia).
Elia non dialogò: li sgozzò.
E lo fece in nome e per conto di Dio.
Non per niente, Elia non morì, ma fu rapito su «un carro di fuoco e cavalli di fuoco» (2Re, 2,11).