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La devozione dei primi giovedì, venerdì e sabati del mese. Omelia di P Giorgio Maria Faré del Volto Santo. I Primi Sei Giovedì del mese Promessa fatta il 25 febbraio 1949 da Gesù alla B. Alexandrina …Altro
La devozione dei primi giovedì, venerdì e sabati del mese. Omelia di P Giorgio Maria Faré del Volto Santo.

I Primi Sei Giovedì del mese

Promessa fatta il 25 febbraio 1949 da Gesù alla B. Alexandrina Maria da Costa:

«Figlia mia fa che io sia amato, consolato e riparato nella mia Eucaristia.

Fa sapere in mio nome che:

A quanti faranno bene la Santa
Comunione, con sincera umiltà, fervore e amore per i primi 6 giovedì consecutivi e passeranno un’ora di Adorazione davanti al mio Tabernacolo in intima unione con me, prometto il Cielo.

Dì che onorino attraverso l’Eucaristia le mie
Sante Piaghe, onorando per prima quella della mia Sacra Spalla, così poco ricordata.

Chi al ricordo delle mie Piaghe unirà quello dei
dolori della mia Madre benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali, ha la mia promessa che saranno accordate, a meno che non siano di danno per la loro anima. Nel momento della loro morte condurrò con me la mia Santissima Madre per difenderli.»

I Primi Cinque Sabati del mese


La Madonna, apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia:

«Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».

Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse:

«Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe».

La Santissima Vergine aggiunse:

«Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo:

A tutti coloro che
per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza».


Il perchè del numero cinque
Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose:
«Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria:
le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione;
le bestemmie contro la sua Verginità;
le bestemmie contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini;
l’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata;

l’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.»


Le condizioni
Per ottenere la promessa del Cuore di Maria si richiedono le seguenti condizioni:
Confessione con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se ci si dimentica di esprimere tale intenzione nella confessione, la si può formulare nella confessione seguente. Lucia fece presente a Gesù la difficoltà che alcune persone avevano di confessarsi il sabato e chiese se fosse stata valida la confessione fatta negli otto giorni. Rispose Gesù: “Sì, può esserlo anche di molti giorni di più, purché quelli che ricevono la Santa Comunione siano in grazia e abbiano l’intenzione di riparare le offese al Cuore Immacolato di Maria”.
Comunione nel primo sabato del mese, fatta in grazia di Dio e con la stessa intenzione della confessione. Chiese ancora Lucia: “A chi non potrà soddisfare tutte le condizioni al sabato, non potrà farlo alla domenica?”. Gesù rispose: “Sarà ugualmente accetta la pratica di questa devozione alla domenica, dopo il primo sabato, quando i miei sacerdoti, per giusti motivi, lo concederanno alle anime”.
La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo.
Recitare la corona del Rosario, almeno cinque misteri, con la stessa intenzione della confessione.
Meditazione di un quarto d’ora dei misteri del Rosario, per fare compagnia alla SS.ma Vergine.

La festa liturgica del Sacro Cuore

Gesù chiese espressamente a S. Margherita Maria che venisse istituita la festa liturgica del Sacro Cuore in quella che è detta la “terza grande rivelazione”. Così la riporta la Santa nei suoi scritti:

La terza grande rivelazione

“Una volta mentre ero davanti al SS.mo Sacramento, (era un giorno dell’ottava del «Corpus Domini») ricevetti dal mio Dio grazie straordinarie del suo Amore; mi sentii spinta dal desiderio di ricambiarlo e di rendergli amore per amore. Egli mi rivolse queste parole:

«Tu non puoi mostrarmi amore più grande che facendo ciò che tante volte ti ho domandato».

Allora scoprendo il suo Divin Cuore mi disse:

«Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore. In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così. Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del “Corpus Domini”, sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’ammenda d’onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari. Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».”
(dagli scritti di S. Margherita Maria Alacoque)

Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la mistica, si ebbero nel Noviziato delle Suore della Visitazione di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire) il 20 luglio 1685 e il 21 giugno 1686. Nel 1765 Clemente XIII approvò la solennità e nel 1856, con il beato Pio IX, la festa del Sacro Cuore divenne universale.
Pio XI, con l’enciclica Miserentissimum Redemptor dell’8 maggio 1928 compose il testo dell’Ammenda chiesta da Gesù, cioè l’Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù da recitarsi il giorno della Festa del Sacro Cuore.
La Chiesa concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente il predetto atto di riparazione. L’indulgenza sarà plenaria se il medesimo atto si recita pubblicamente (cioè in un gruppo di più persone) nella festa del Sacro Cuore di Gesù.

Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù (di Pio XI)
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e in ne le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.

Oh! Potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito. Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio no alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

P Giorgio Maria Faré del Volto Santo
Sam Gamgee
Magnifica omelia . Grazie per avere riportato il testo dell ' Atto di riparazione , che non conoscevo .
diega condivide questo
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Bellissimo