Visita Tomba di Francesco Marto, morte di Giacinta Marto di Fatima e il preoccupante dimagrimento di Lucia de Santos Non appena le era possibile, Lucia andava al Cimitero ,dove rimaneva a lungo seduta …Altro
Visita Tomba di Francesco Marto, morte di Giacinta Marto di Fatima e il preoccupante dimagrimento di Lucia de Santos

Non appena le era possibile, Lucia andava al Cimitero ,dove rimaneva a lungo seduta sulla tomba del Padre e di quella di Francesco, pregando e piangendo ma confidando a coloro i cui resti mortali riposavano in quel luogo di sofferenze che le gravavano il cuore, oppure si rifugiava alla Loca do cabeco per recitare le preghiere insegnatele dall'angelo. Nessuno sospettò del nascondiglio cosicché non andavano a cercarla.

Lucia era rimasta priva dell'altra confidente, Giacinta Marto,ricoverata all'ospedale di Ourém. Prima della partenza per l'ospedale Lucia le disse: "a te manca poco per andare in Cielo,ma Io! ". Allora Giacinta Marto le rispose:

"poverina! non piangere". Lassù pregherò molto, molto per te.
Quanto a te è la Madonna che vuole così. Se volesse me,ne sarei contenta ,per soffrire di più per i peccatori."


Le legava un amicizia sincera e profonda che è difficile da riscontrare in questa età. Il Signore chiedeva a Lucia sempre di più,e fedelmente nel suo cuore lacerato ripeteva:

"È per vostro amore,o mio DIO, in riparazione dei peccati commessi contro il cuore immacolato di Maria ,per la conversione dei peccatori e per il santo Padre."
Lucia era la più piccola della famiglia: aveva dodici anni e già portava sulle spalle un enorme fardello di responsabilità. Forse non si erano molto occupati di lei, ma adesso iniziavano il colorito cereo e il rapido dimagrimento: la situazione era preoccupante.

Alcune persone amiche invitarono la madre a trascorrere qualche giorno di riposo presso di loro e lei accettò,stremata com'era dal lutto e dai continui andirivieni di estranei.


Si trattava delle signore O' Neill,che vivevano a Lisbona ma trascorrevano lunghi periodi a Valado dove Lucia e la Madre furono accolte a braccia aperte e poterono rilassarsi per un po'. [..]

Dopo la morte di Giacinta avvenuta il 20 febbraio 1920,a Lisbona nell' ospedale pediatrico Dona Estefania il canonico Manuel Nunes Formigão sinceramente interessato al caso di Fatima e dei pastorelli , specie da quando la più giovane si era confidata con lui,si preoccupò del futuro di Lucia [..]
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La "Miss" che dava ordini per evitare che si scoprisse la veggente di Fatima,la Fuga breve e il ritorno umile di Suor Lucia perseguitata per la modestia nel vestire
Lo stesso Manuel Nunes Formigão parlò ad una signora sua amica a Lisbona,che si dichiarò pronta ad accogliere la pastorella proteggendola dalla "pubblicità".
Dopo aver predisposto la sistemazione adatta,parlò con Maria Rosa. Alla fine …Altro
La "Miss" che dava ordini per evitare che si scoprisse la veggente di Fatima,la Fuga breve e il ritorno umile di Suor Lucia perseguitata per la modestia nel vestire

Lo stesso Manuel Nunes Formigão parlò ad una signora sua amica a Lisbona,che si dichiarò pronta ad accogliere la pastorella proteggendola dalla "pubblicità".
Dopo aver predisposto la sistemazione adatta,parlò con Maria Rosa. Alla fine Lei accettò,cosi all'inizio di luglio furono ospitate da donna Maria da Assuncão Avelar e Silva,che le colmò di attenzioni e si premurò di far visitare Maria Rosa da medici competenti.[..]

Poi la Madre di Lucia tornò ad Aljustrel senza la figlia,rassicurata dal fatto che era in buone mani.
Donna Maria da Assuncão era nobile; volendo coltivare la buona educazione della sua giovane ospite,la collocò sotto la guida di una "Miss", come la chiamava Lucia , che le impartiva lezioni di scrittura e di lettura,mentre si cercava di individuare la soluzione più adeguata per il proseguimento dei suoi studi. La precettrice doveva anche insegnale come si sta a tavola secondo l'etichetta, e talune raffinatezze di comportamento alle quali non era avvezza.

Il suo corpo,fino a quel momento cresciuto in libertà indossando vesti semplici e modeste da montanara,non si abituava facilmente a esser costretto dentro abiti eleganti. Tuttavia, per evitare che i visitatori scoprissero la "pastorella di Fatima" bisognava per forza trasformarla in una ragazzina dell'alta società. Lucia aveva tredici anni ed era già una donnina,non molto alta,ma proporzionata. La precettrice dunque s'impegnò il più possibile a quello scopo,curandole la pelle bruciata dal sole della Serra de Aire e acconciandole anche i capelli,già ricresciuti fino alle spalle dopo che,nella ressa delle apparizioni, qualcuno le aveva tagliato le trecce. In una giornata in cui erano attesi ospiti di riguardo,la precettrice volle completare l'opera con l'ennesima ricercatezza: un corsetto. E dopo aver preparato la ragazzina a regola d'arte,scese con lei in sala da pranzo.

La povera pastorella,trasformata in una signorina di città,se ne stava triste e silenziosa ,senza quasi riuscire a respirare. A tavola,poi, si sentì anche peggio,non essendo in grado di inghiottire un solo boccone.
Libera com'era sempre stata,sgattaiolò via con discrezione dalla sedia e uscì dalla stanza senza farsi notare, mentre gli invitati erano immersi in conversioni delle quali capiva ben poco. La Miss,che le sedeva accanto,non diede molto peso a quella "fuga".
Appena uscita,Lucia salì precipitosamente le scale, corse in camera sua e in un batter d'occhio su disfece di tutti quegli orpelli che le toglievano il respiro e tornò a indossare i vestiti con i quali era arrivata, da Fatima, con tanti di cappellino di velluto ornato di piume multicolori. Dopodiché ridiscese,sorridente e sollevata. Al suo ingresso in sala,tutti i presenti scoppiarono a ridere di cuore solo la Miss non si divertì affatto e le disse, alquanto seccata: "Ma signorina,che cos'ha combinato!".

E Lucia al massimo della naturalezza: "Signora,mi scusi,ma così proprio non potevo mangiare! Così stretta com'ero io ho visto solo la nostra asina quando mia madre le metteva la sella;"

Scoppiò una risata generale,dopo la morte la quale molto probabilmente la precettrice desistette dai suoi propositi.
Non era pane per i suoi denti: la pastorella era abituata a far penitenza per amore di DIO,non per amore di vanità,e per questo l'aveva rifiutata.