Fatima.
384

La Terra, enorme altare, dovrebbe come gli altri mondi sparsi nel Creato cantare i salmi a Dio che l'ha fatta.

Valtorta – Evangelo 555.6

(Gesù risponde ai dubbi di Pietro sulla sofferenza)

(…) Ascolta. Pare un'ingiustizia, ed è una grande giustizia, che i migliori soffrano per tutti. Ma dimmi un poco, Simone. Cosa è la Terra? Tutta la Terra».

«La Terra? Uno spazio grande, grandissimo, fatto di polvere e acque, di rocce, con piante, animali e creature umane».

«E poi?».

«E poi basta... A meno che Tu non voglia che io dica che è il luogo di castigo dell'uomo e di esilio».

«La Terra è un altare, Simone. Un enorme altare. Doveva essere altare di lode perpetua al suo Creatore.

Ma la Terra è piena di peccato.

Perciò deve essere altare di perpetua espiazione, di sacrificio, su cui ardono le ostie.

La Terra dovrebbe, come gli altri mondi sparsi nel Creato, cantare i salmi a Dio che l'ha fatta. Guarda!».

Gesù apre le imposte di legno, e dalla finestra spalancata entra il fresco della notte, il rumore del torrente, il raggio di luna, e si vede il cielo trapunto di stelle.

«Guarda quegli astri! Essi cantano con la voce loro, che è di luce e di moto negli spazi infiniti del firmamento, le lodi di Dio.

Da millenni dura il loro canto, che sale dagli azzurri campi del cielo al Cielo di Dio. Possiamo pensare astri e pianeti, stelle e comete come creature siderali che, come siderali sacerdoti, leviti, vergini e fedeli, devono cantare in un tempio sconfinato le laudi del Creatore. Ascolta, Simone.

Senti il fruscio delle brezze fra le fronde e il rumore delle acque nella notte.

Anche la Terra canta, come il cielo, coi venti, con le acque, con la voce degli uccelli e degli animali.

Ma, se per il firmamento basta la luminosa lode degli astri che lo popolano, non basta il canto dei venti, acque e animali per il tempio che è la Terra.

Perché in essa non sono solo venti, acque e animali, cantanti incoscientemente le lodi di Dio, ma in essa è anche l'uomo: la creatura perfetta sopra tutto ciò che è vivente nel tempo e nel mondo, dotata di materia come gli animali, i minerali e le piante, e di spirito come gli angeli del Cielo, e come essi destinata, se fedele nella prova, a conoscere e possedere Dio, con la grazia prima, col Paradiso poi.

L'uomo, sintesi che abbraccia tutti gli stati (la natura minerale, perché di sostanze minerali è composta la sua materia, e animale e lo stato spirituale), ha una missione che gli altri creati non hanno e che per lui dovrebbe essere, oltre che dovere, una gioia: amare Dio. Dare intelligentemente e volontariamente culto d'amore a Dio.

Ripagare Dio dell'amore che Egli ha dato all'uomo dandogli la vita e dandogli il Cielo oltre la vita. Dare culto intelligente.

Considera, Simone. Che bene ritrae Dio dalla Creazione? Che utile? Alcuno. La Creazione non aumenta Dio, non lo santifica, non lo arricchisce. Egli è infinito. Tale sarebbe stato anche se la Creazione non fosse stata.

Ma Dio-Amore voleva avere dell'amore. Ed ha creato per avere amore. Unicamente amore può trarre dal Creato Iddio, e questo amore, che è intelligente e libero unicamente negli angeli e negli uomini, è la gloria di Dio, la gioia degli angeli, la religione per gli uomini.

Quel giorno che il grande altare della Terra tacesse di lodi e di suppliche d'amore, la Terra cesserebbe di essere.

Perché, spento l'amore, sarebbe spenta la riparazione, e l'ira di Dio annullerebbe l'inferno terrestre che sarebbe divenuta la Terra.

La Terra, dunque, per esistere deve amare.

E ancora: la Terra deve essere il Tempio che ama e prega con l'intelligenza degli uomini.

Ma nel Tempio, in ogni tempio, quali vittime si offrono?

Le vittime pure, senza macchia né tara. Solo queste sono gradite al Signore.

Esse e le primizie.

Perché al padre della famiglia vanno date le cose migliori, e a Dio Padre dell'umana Famiglia va data la primizia di ogni cosa, e le cose elette. (…)