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GOG & MAGOG -11-

Album ACTU
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Aldo Maria VALLI :

A- UOMINI GIUSTI ai POSTI GIUSTI (11)

Buongiorno e ben ritrovati. Gli uomini giusti ai posti giusti con i quali apriamo la puntata odierna sono otto teologi cattolici (cattolici?) che hanno chiesto pubblicamente al cardinale Reinhard Marx, capo della Conferenza episcopale tedesca, di dar vita a “nuovo inizio” circa la morale sessuale per combattere la crisi degli abusi sessuali del clero.

Nuovo inizio in che senso? Ecco la ricetta in sintesi: primo, “una giusta valutazione dell’omosessualità”; secondo, “l’abolizione del celibato sacerdotale”; terzo, “l’ordinazione femminile”. Il che, come capite, fa automaticamente di questi otto teologi uomini giusti ai posti giusti di primissima qualità.

La lettera aperta (www.katholisch.de/artikel/20542-offener-b…) degli otto teologi al cardinale Marx, pubblicata sulla prima pagina del quotidiano Frankfurter Allgmeine Zeitung, sostiene che le cose non devono rimanere come sono ed è arrivato il tempo delle “riforme coraggiose”, come, appunto, quelle sopra indicate.

Tra i firmatari troviamo vecchie conoscenze gesuitiche, come padre Ansgar Wucherpfennig, noto per aver rifiutato le condanne bibliche dell’omosessualità, e padre Klaus Mertes, che nega l’esistenza di qualsiasi legame tra abusi sessuali del clero e omosessualità. Non poteva poi mancare Johannes zu Eltz, il decano della Chiesa cattolica a Francoforte, favorevole alla benedizione delle coppie omosessuali nonché amico e difensore del padre Wucherpfennig.

Ed ora trasferiamoci in America, dove troviamo un altro uomo giusto al posto giusto. È il vescovo Walter Hurley, amministratore apostolico di Saginaw, il quale ha pensato bene di rimuovere un giovane prete dalla funzione di amministratore parrocchiale perché il sacerdote favorirebbe la divisione tra i parrocchiani.

In realtà il sacerdote, padre Edwin C. Dwyer, della parrocchia di Nostra Signora della Pace a Bay City, non ha fatto altro che cercare di restaurare la bellezza della liturgia (per esempio con l’uso del latino e dell’incenso) riscuotendo ampio consenso tra i parrocchiani più giovani.

“Che ci crediate o no, la tradizione funziona”, ha detto padre Dwyer spiegando che il cosiddetto “vecchio stile” in realtà è apprezzato dai giovani cattolici, compreso l’uso del latino. Infatti quando i giovani vivono queste tradizioni “sono colpiti da quanto sono diverse da tutto ciò che sperimentano in una cultura rumorosa e secolarizzata”. Il “vecchio stile”, ha aggiunto padre Dwyer, per loro è bello, “e la bellezza è il luogo ideale per presentare ai giovani Gesù Cristo”.

Capite bene che un prete, parlando così, oggigiorno si scava la fossa sotto i piedi. Ma padre Dwyer ha commesso un altro errore imperdonabile: ha predicato contro l’aborto. Quindi una minoranza di parrocchiani, non avendo gradito il ritorno alla tradizione e le posizioni anti-aborto, si è prontamente rivolta al vescovo, il quale, con altrettanta solerzia, ha allontanato il giovane prete. Complimenti, avanti così.

E chiudiamo con gli anonimi (o anonime) realizzatori (o realizzatrici) di una locandina (blog.messainlatino.it/…/padova-imbarazz…) che circola nelle chiese della diocesi di Padova. Pensata per annunciare un incontro su Donne, Chiesa e Chiese (però, che tema innovativo!), la locandina mostra due allegre pretesse protestanti. Le quali, in realtà, non dovrebbero avere molti motivi per sorridere vista l’autodissoluzione delle Chiese riformate. Sorge una domanda: che la locandina sia forse un messaggio subliminale teso a lasciar intendere che chi si accontenta gode? Comunque sia, coloro che l’hanno pensata e appesa in chiesa meritano il titolo di uomini giusti (o donne giuste) ai posti giusti.

Alla prossima!

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B- STRANO DUNQUE VERO (11)

Ben ritrovati con Strano dunque vero, la rubrica della Chiesa in uscita.

Partiamo da Albenga, in Liguria, dove il vicario generale della diocesi ha benedetto (blog.messainlatino.it/…/albenga-curia-b…) una statua (oggettivamente brutta) realizzata dagli studenti di due classi dell’istituto di scenografia del liceo artistico Giordano Bruno e donata dal Rotary Club di Albenga e dall’associazione Vecchia Albenga.

Ci viene spiegato che la statua, Mater Matuta, rappresenta la Grande Madre, “una divinità femminile primordiale, che si concretizza in forme molto diverse in una vasta gamma di culture” e che “nella mitologia romana la divinità Mater Matuta era la dea del mattino o dell’aurora e quindi protettrice della nascita degli uomini e delle cose”.

Molto bene. Ma perché la benedizione da parte di un prete cattolico?

Forse perché si è pensato che la Mater Matuta sia parente (una zia?) della Pachamama e siccome la Pachamama è stata venerata addirittura in Vaticano è apparso giusto continuare su questa strada?

Come dite? Che è comunque molto strano? Certo: strano dunque vero.
E passiamo all’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, il quale anche quest’anno l’ha rifatto. Rifatto che cosa?

Ha di nuovo consentito, ed è la terza volta, di tenere nella cattedrale (cattolica) di Santo Stefano un concerto di beneficenza pro-lgbt in occasione della giornata mondiale contro l’Aids, con la partecipazione della drag queen Conchita Wurst e l’organizzazione dell’attivista omosessuale Gery Keszler.

L’anno scorso, alla presenza del signor cardinale, un attore mezzo nudo, noto per aver recitato in ruoli omosessuali, si esibì vicino all’altare in compagnia di ballerini vestiti da demoni.

Alexander Tschugguel, il benemerito cittadino viennese che a Roma ha gettato le Pachamama nel Tevere (e che davanti alla cattedrale di Santo Stefano ha promosso un rosario di riparazione), ha spiegato che da tempo Gery Keszler ha finito i fondi dopo aver perso il sostegno di numerosi sponsor a causa del suo “edonismo sfrenato” e delle accuse secondo cui avrebbe usato il denaro delle donazioni per alimentare il suo stile di vita all’insegna del lusso. Eppure il cardinale Schönborn gli ha messo di nuovo a disposizione la cattedrale.

Tutto molto strano? Certo: strano dunque vero.

Ed eccoci al papa Francesco, il quale l’ha rifatto.

Rifatto che cosa?

Come già in altre occasioni, ha dato una non-benedizione. Rivolto a qualche migliaio di ragazzi riuniti in Vaticano per “I can”, summit mondiale sull’ambiente, al termine ha detto: “E adesso, in piedi tutti, in silenzio, preghiamo uno per gli altri, tutti. Dal nostro cuore, la preghiera. E chiediamo al Signore, chiediamo a Dio, ci benedica tutti”.

A quel punto ci si sarebbe aspettati che impartisse la benedizione apostolica nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Invece no. Ha tenuto le mani unite e ha detto solo: “Amen”.

Forse qualcuno di voi avrà letto (scusate l’autocitazione poco elegante) il mio romanzo fantasy L’ultima battaglia, nel quale immagino una Chiesa cattolica del futuro che, in nome dei nuovi dogmi del rispetto e del dialogo, ha vietato le benedizioni in pubblico. Ebbene, siccome, come spesso succede, la reality supera il fantasy, direi che ci siamo già arrivati.

Come dite? Che è comunque molto strano? Certo: strano dunque vero!

>>> GOG & MAGOG -10-
>>> GOG & MAGOG -12-

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>>> Le IMMAGINI dei 15 MISTERI del ROSARIO
🙏

>>> AVE MARIA (LOURDES & FATIMA) : 650 audios da scaricare 🙏
Grazia della Risurrezione,
scendi nella mia anima e rendila veramente fedele.
🙏
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