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gioiafelice
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"Bambini spariti e invisibili? Per la legge contano solo gli adulti" La dottoressa Lucia Ercoli che spiega alla Nuova Bussola Quotidiana: «I bambini scomparsi, soli sotto i ponti, senza cibo, prodotti …Altro
"Bambini spariti e invisibili? Per la legge contano solo gli adulti" La dottoressa Lucia Ercoli che spiega alla Nuova Bussola Quotidiana: «I bambini scomparsi, soli sotto i ponti, senza cibo, prodotti artificialmente o maltrattati non vengono nemmeno ascoltati dai tribunali. Sono esseri invisibili a cui può capitare di tutto senza che ci si accorga. Perché il diritto mette al centro l'adulto e non il diritto del bambino. Ma così il mondo non può salvarsi e vi spiego perché». (video di repertorio)

Cosa serve quindi per cambiare rotta?
Servono dei fondi, lo Stato si deve impegnare economicamente. Se ho un bambino con un tumore non basta il pediatra, bisogna pagare un buon neurochirurgo e un ricovero, gli esami diagnostici costosi. Ma sopratutto lo Stato deve impegnarsi a studiare leggi che mettano al centro il diritto del bambino e non dell’adulto. Oggi al centro del diritto c’è il desiderio dell’adulto senza doveri che filtrino le sue pretese. Un bambino può essere appunto ascoltato obbligatoriamente dal giudice solo dai 12 anni in su, ma può avere il suo primo rapporto sessuale a 13 anni. Le pare normale? Non stupiamoci se poi si smette di scandalizzarsi della sessualizzazione dei piccoli.

C'è chi parla di "dittatura del desiderio", dove a pagare sono coloro che non possono esprimerne alcuno.
Purtroppo questa non è una società che guarda al piccolo come ad un essere affidato a noi adulti affinché diventi se stesso. Ma il bimbo è una persona altra che ha bisogno di un adulto per realizzare se stesso, non per soddisfare i desideri di altri. Il bambino è il futuro da tutelare. Senza questo coscienza i minori vengono colpiti, usati e lo saranno sempre di più.

Cosa pensa dei bambini fabbricati sfruttando l’utero di donne povere e bloccati a Kiev?
Ancora, se il diritto non tutela a sufficienza il bambino ed è sbilanciato sul diritto degli adulti alla genitorialità, si arriva anche a questo. L’impressione è infatti che, sebbene l’utero in affitto sia illegale in Italia, la cultura usi questo caso estremo per sdoganare una pratica abominevole. Oggi, invece che del diritto del bambino ad avere una madre e un padre e della genitorialità come accoglienza di un altro di fronte a cui devo fare un passo indietro, si parla del figlio come di un possesso. Un prodotto mio che devo avere fra le mie mani, senza passare dal fatto che essere genitore richiede una spogliazione, un rinunciare per accogliere, facendomi arretrare rispetto al mio desiderio autoffermativo di possesso di una persona più piccola di me. Il cancro culturale sta qui: il bambino come abbellimento, come soddisfazione del mio desiderio narcisista di affermazione, mentre il bambino richiede un continuo sacrificio per passare da quello che voglio io a quello che è meglio per lui.

È un problema culturale quindi legale, ma anche viceversa.
Certo, nel momento in cui il mio desiderio non ha limiti legali posso fare di tutto senza rispetto per nessuno: comprare il corpo di una donna poverissima per produrre un essere senza legami.

L’emergenza Covid-19 ha accentuato questo problema?
I bambini non sono colpiti da questa pandemia e allora perché non farli andare a scuola, dove magari ricevono l’unico pasto della giornata? Ci sono bambini che non riescono più a mangiare. I piccoli che seguiamo e a cui andiamo a portare il pasto sono aumentati molto. Ripeto, si poteva mandarli a scuola con le dovute tutele, bastava aiutarli con gradualità, con un linguaggio e delle misure ragionevoli. Ma appunto, per tutelare con ogni forza un bene, bisogna prima riconoscere che lo è.

Eppure l'istinto porta a proteggerli: i piccoli sono gli esseri meno corrotti, meno incapaci di rancore, che portano la bellezza dell’innocenza in un mondo spesso traviato.
Gesù dice: “Chi accoglie un bambino, accoglie me”; “Se non tornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”.

Dice anche che "chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina".
Il bambino è la presenza di Dio nel mondo. Dio per parlarci si è fatto infante. Se Dio si è fatto bambino per salvarci significa che per salvarsi il mondo si deve mettere alla sua altezza. E sa come fa un adulto a mettersi all’altezza di un piccolo? Si deve inginocchiare, si deve sacrificare. Vale anche per i non credenti: ricordarsi che il cristianesimo porta nella cultura l’immagine di un Dio che si è fatto bambino, cambierebbe ogni cosa in meglio: la cultura, la politica, la Chiesa, la famiglia, la scuola, la legge... tutto. Infatti, uno Stato capace di difendere i più indifesi sa tutelare tutti.

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