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Irapuato
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Rosario con San Ludovico da Casoria alla Porziuncola. FratiAssisi il 18 aprile 2017. S. Ludovico da Casoria, sacerdote O.F.M. (1814-1885) Sacerdote O.F.M. e fondatore: “Frati della Carità” “Suore …Altro
Rosario con San Ludovico da Casoria alla Porziuncola.

FratiAssisi il 18 aprile 2017. S. Ludovico da Casoria, sacerdote O.F.M. (1814-1885)
Sacerdote O.F.M. e fondatore:
Frati della Carità
Suore Francescane Elisabettine, dette ‘Bigie’

L
udovico da Casoria
, al secolo Arcangelo Palmentieri, nasce a Casoria, nei pressi di Napoli, l'11 marzo 1814,terzogenito dei cinque figli del vinaio Vincenzo e di Candida Zenga, che erano ferventi cristiani. Trascorse la sua fanciullezza in famiglia e frequentò la scuola nel paese natio. Sul suo futuro si scontrarono ben presto le opinioni dei genitori. La madre lo voleva sacerdote e gli avrebbe fatto impartire già da ragazzo un'educazione classica e religiosa, mentre il padre lo voleva falegname. Vinse inizialmente il padre, mandandolo a Napoli per imparare detto mestiere.
Dopo aver fatto l'apprendista falegname, a 18 anni fu accolto tra i Frati Minori. Il 17 giugno del 1832 vestì l’abito di San Francesco con il nome di Ludovico, visse il noviziato presso il Convento di San Giovanni del Palco nel Vallo di Lauro e compì gli studi nel convento di Sant’Antonio ad Afragola, Sant’Angelo a Nola e San Pietro ad Aram a Napoli.
Il 4 giugno 1837 fu ordinato sacerdote a Napoli ed iniziò la sua attività di insegnante di filosofia e matematica presso vari istituti dell'Ordine francescano; ricoprì anche gli uffici di guardiano, di definitore e di vicario della sua Provincia
Nel 1847, successe l'episodio che gli cambiò la vita e che egli stesso definì ‘lavacro’, perché come un secondo Battesimo: mentre era in adorazione dinanzi a Gesù Sacramento nella chiesa napoletana di San Giuseppe dei Ruffi cadde a terra avvertendo che era giunto il momento di cambiare vita dedicandosi ad un'attività caritatevole che contraddistinse il resto dei suoi giorni. Iniziò a frequentare persone di diverse impostazioni culturali e politiche, tra cui atei e liberali, fondò accademie di cultura religiosa e numerose case di accoglienza per anziani.
Con il placet e l'aiuto di Ferdinando II riuscì a riscattare numerosi bambini di colore schiavi a Il Cairo e ad Alessandria, con lo scopo di donar loro una vita dignitosa, una educazione cristiana e una preparazione culturale tale da poterli inviare come missionari indigeni nel continente africano.
Molti di loro scelsero liberamente di ricevere la Cresima e successivamente di divenire sacerdoti e donne consacrate.
A Napoli, in località Scudillo, fondò l'Istituto ‘La Palma’, infermeria-farmacia per i frati della Provincia Francescana e per i sacerdoti poveri del Terz'Ordine, tutt'oggi l'Istituto è attivo come luogo di studio e di giochi per i bambini e i preadolescenti meno abbienti del Rione Sanità. Di grande aiuto gli furono molti Terziari Francescani che con lui fondarono i “Frati della Carità” o ‘Bigi’. Come anche le “Suore Francescane Elisabettine, dette ‘Bigie’”, nel 1862, che tutt'oggi continuano il carisma di Ludovico da Casoria.
Inoltre, fonda ad Assisi nel 1871 l'Istituto Serafico dove Padre Ludovico da Casoria si fece carico di accogliere ragazzi sordi e ciechi, da lui definiti "creature infelici e abbandonate", nella convinzione che anche essi potessero avere un futuro e ancora oggi l'Istituto Serafico porta avanti la sua opera. Il Vaticano gli affidò pure una missione in Sudan.
Particolare aiuto alle sue opere fu dato dalla Santa Caterina Volpicelli, donna carismatica e devota al Sacro Cuore di Gesù. Intrattenne rapporti anche con San Daniele Comboni, Sant'Annibale Maria Di Francia, Santa Giulia Salzano, Santa Maria Cristina Brando (figlia spirituale dello stesso Ludovico), il Beato Pio IX, il Beato Antonio Rosmini e il Beato Bartolo Longo.
Muore a Napoli la mattina del 30 marzo 1885 (lunedì santo) nell’Ospizio di Posillipo, dopo aver sofferto per nove anni di una calcolosi vescicolare e dopo essersi sottoposto varie volte ad interventi chirurgici, che mai lo allontanarono dall’essere attivo per le sue opere di Carità. Dell’estremo passo diceva: “La morte per le anime buone è sorella e amica; non spaventa, non atterrisce l’uomo giusto; imperocché la virtù di Gesù Cristo regna e domina: l’uomo cristiano, partecipando di questa divina virtù, domina la morte, e non la teme, anzi ama che venga”. I suoi resti riposano nella Chiesa dell'Ospizio marino di Posillipo, dove aveva fatto erigere un monumento che raffigurava Francesco d'Assisi nell'atto di abbracciare Giotto, Dante e Cristoforo Colombo, Terziari Francescani.
L’eroicità delle virtù fu attestata nel 1964 e il 18 aprile 1993, con rito solenne, in Piazza San Pietro, San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) lo ha iscritto nell’albo dei Beati, definendolo “singolare figura di Frate Minore, ardente testimone della carità di Cristo e grande figlio della Chiesa di Napoli”.
Il Santo Padre Francesco (Jorge Mario Bergoglio) lo ha elevato alla gloria degli altari il 23 novembre del 2014. Per la sua canonizzazione è stata ritenuta miracolosa la guarigione di Ida Iadevola.
Per approfondimenti biografici:
>>> San Ludovico da Casoria

Fonti principali: ludovicodacasoria.com; lavocedelsanto.org (“RIV./gpm”).