23 Gennaio. SPOSALIZIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA CON SAN GIUSEPPE. Secondo un'antica tradizione, il 23 Gennaio si fa memoria dello Sposalizio della Santissima Vergine Maria e di San Giuseppe. Da …Altro
23 Gennaio.
SPOSALIZIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA CON SAN GIUSEPPE.

Secondo un'antica tradizione, il 23 Gennaio si fa memoria dello Sposalizio della Santissima Vergine Maria e di San Giuseppe.
Da sempre i grandi Artisti hanno realizzato dei capolavori in riferimento a questo particolare e importante evento, che ha segnato l'inizio della Storia della Salvezza.
Sembra che le origini liturgiche di questa Festa siano da riportare agli inizi del XV secolo.
A partire dal secolo successivo, tale Solennità fu accolta tra le Celebrazioni di diversi Ordini Religiosi, quali i Francescani, i Servi di Maria e i Domenicani.
Essa fu promossa anche da diversi Pontefici, ma ebbe in San Gaspare Bertoni, Fondatore della “Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo” (gli “Stimmatini”), un fervido e convinto apostolo.
Oggi si ricorda la Celebrazione Liturgica del Matrimonio tra la Vergine Maria e Giuseppe, coloro che hanno accolto e cresciuto il Figlio di Dio nella Sua vita terrena.
Le apparenti scarne note, fornite dai Vangeli, su San Giuseppe, lo Sposo di Maria Santissima, in realtà ci forniscono la figura di “un uomo giusto”, pio, osservante della Legge, gradito a Dio e amabile agli occhi degli uomini, appartenente alla Casa di Davide.
I Vangeli Apocrifi avrebbero poi colorito, con una vasta gamma di episodi e di aneddoti, la Storia della Sacra Famiglia.
Attenendoci alla Rivelazione, possiamo immaginare il cammino di due giovani cuori, fermamente orientati a cercare e a incarnare in tutto la Volontà di Dio, gioiosamente obbedienti alle Indicazioni ricevute dall’Altissimo.
Maria Santissima aveva il fermo proposito di rimanere vergine; non vi sono motivi umani che giustifichino questa decisione, piuttosto rara a quei tempi.
Ogni ragazza israelita, ancor più se faceva parte della discendenza di Davide, coltivava nel suo cuore la gioia di essere annoverata fra gli Antenati del Messia.
Il Magistero della Chiesa e i Teologi spiegano questo fermo proposito come frutto di una specialissima ispirazione dello Spirito Santo, che stava preparando Colei che sarebbe stata la Madre di Dio.
Il medesimo Spirito Le fece incontrare l’uomo che sarebbe stato il Suo sposo verginale.
A parlare maggiormente della figura di Giuseppe, altrimenti alquanto marginale nei Vangeli, è l'Evangelista Matteo.
Egli scrive: «Ecco come avvenne la Nascita di Gesù Cristo: Sua Madre Maria, essendo promessa Sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe, Suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarLa, decise di licenziarLa in segreto».
I due, secondo l'uso di quei tempi, erano fidanzati, ma è come fossero già sposati.
Maria, appena 15enne, è stata scelta da Dio stesso, per mettere al Mondo il Suo Figlio incarnato Gesù; Ella deve accoglierLo da vergine, assieme al vergine sposo Giuseppe.
Come risaputo, a quei tempi il fidanzamento valeva già come Matrimonio, con gli stessi diritti e doveri, ma non con la convivenza.
Un anno dopo, proprio come avvenne alla Vergine Maria e Giuseppe, la sposa poteva essere introdotta nella casa del marito, per dare così inizio a una nuova famiglia.
Durante la Festa di Fidanzamento, il promesso sposo mette al dito dell'amata un anello e, come da tradizione, occorre poi aspettare un anno, affinché lui possa finire di pagare il suo dono, mentre lei possa preparare il corredo.
Quando la Vergine, piena di paura, gli confida di essere incinta del Figlio di Dio, Giuseppe non ha dubbi, conosce bene questa anima pia, ma non sa come comportarsi.
Se dovesse ripudiarLa in pubblico, come era suo diritto, Le avrebbe rovinato la vita.
Così pensa di farlo in segreto, per permetterLe di assolvere il Suo compito.
Ma ecco che Matteo racconta: «Mentre Giuseppe stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un Angelo del Signore, che gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché Quel che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo.
Ella partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il Suo popolo dai suoi peccati"».
Un Matrimonio, quindi, Benedetto dal Signore, tra due Santi e Prediletti Sposi, che hanno deciso di votare la loro vita alla castità; un Matrimonio che serve a Maria Santissima, per poterLe consentire di vivere tranquilla con qualcuno che condivide il Suo pensiero e il Suo desiderio di purezza.
Secondo la Veggente e Mistica Beata Anna Caterina Emmerich, Giuseppe, sin da piccolo, è un credente e aspetta la venuta del Messia; a 12 anni inizia a frequentare una bottega che lo farà diventare falegname, per poi a 30 anni andare a vivere da solo.
Un giorno, mentre pregava, gli apparve un Angelo, che gli intimò di recarsi presso il Tempio dove avrebbe trovato la sua futura Sposa.
La Vergine Maria, all'epoca, aveva appena 14 anni e voleva consacrare la sua vita a Dio, ma i genitori Gioacchino e Anna desideravano che trovasse marito.
Così, la giovane Maria chiede aiuto in preghiera e, per Ispirazione Divina, le viene consigliato di accettare l’intento dei suoi genitori.
Come consuetudine della loro tradizione, sull'Altare allora vengono posti i ramoscelli dei pretendenti e, tra quelli dei pretendenti, solo quello di Giuseppe fiorisce, poiché è lui il prescelto!
Assieme, casti e puri, come Dio Padre voleva, acconsentono alla Venuta del Figlio di Dio, permettendo così la Redenzione.
Il desiderio di rileggere il percorso di Maria Santissima e dello sposo Giuseppe conduce a concludere che, tra questi due Cuori, deve essere stata straordinaria l’armonia che si stabilì immediatamente, così come la pace interiore che traboccava dalle Loro Anime.
In questo percorso della vita della Vergine Maria, tutto avviene in maniera Soprannaturale e, nello stesso tempo, tutto si manifesta e viene vissuto in maniera umana.
Disabituati, forse, a considerare la Potenza della Grazia, che forma lo spirito dei Santi e lo conforma alle attese di Dio, fatichiamo a comprendere la bellezza e la profondità di un tale rapporto, del tutto unico e irripetibile, così come avvenne e si instaurò tra i due Sposi.
La via senz’altro fu quella voluta dalla Provvidenza, che ne fece due Cuori che si sarebbero capiti, amati e serviti reciprocamente.
Trattandosi di un vero “patto nuziale”, esso implicò la loro piena libertà e responsabilità, nella consapevolezza di dover vivere totalmente l’uno per la felicità dell’altro, custodendo entrambi la gelosa attenzione di non sciupare, neppure minimamente, il Dono ricevuto dal Cielo, con la coscienza di agire come veri genitori e, nel contempo, di partecipare all’ingresso del Verbo di Dio nella Storia dell’Umanità.
Come nessun altro al Mondo, i Santi Sposi colsero la radice e l’origine del loro amore, scaturito dagli imperscrutabili Progetti di Dio e dal Suo Universale Piano di Salvezza.
La perpetua Verginità di Maria Santissima non contraddice la legge dell’amore, ma la esprime in una modalità diversa da quella abituale, da quella prettamente umana, divenendo addirittura significativa, proprio a causa della Sua inimitabile originalità, per tutte le Generazioni e per ogni genere di Vocazione.
Michele Acquaviva condivide questo
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