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S.Paolo e il proselitismo

Nella seconda Lettera di Timoteo nella liturgia di questa domenica S.Paolo farebbe proselitismo? Bergoglio é contro il proselitismo. Ma S.Paolo esorta ad annunciare la Parola di Dio sempre, in ogni momento, anche se a detta di altre persone può considerarsi inopportuno, ma anche ammonendo e rimpoverando senza ira o disprezzo, ma con magnanimità e bontà d'animo.
Meglio portare il vero Vangelo, quello di S.Paolo e non quello di Bergoglio che pone i peccati della lussuria tra i meno gravi. Mentre a detta di mistici e veggenti beatificati dalla S.Chiesa sono proprio i peccati della lussuria che fanno precipitare più anime all'inferno, perché tali peccati "ammazzano" lo spirito, l'anima della persona. Non la fanno ragionare, la rendono schiava di questo peccato, che diviene anche idolatria, un vizio che conduce se praticato con molta convinzione e perversione ad altri peccati, come omicidi o cose più orrende. Questo lo dice la psichiatria e non la scienza e la morale di bergoglio, che adora con altri prelati divinità e nudità pagane.

S.Paolo e il suo proselitismo
"Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento". (2Tm, 3)