INCESSANTE GENTE DAVANTI CASA E LA SORPRESA CON IL VESCOVO DI LEIRIA Afferma Lucia: "La mia presenza a Lisbona era sempre più conosciuta. Infatti un giorno la signora Assunçao Avelar fu avvisata che …Altro
INCESSANTE GENTE DAVANTI CASA E LA SORPRESA CON IL VESCOVO DI LEIRIA
Afferma Lucia:

"La mia presenza a Lisbona era sempre più conosciuta. Infatti un giorno la signora Assunçao Avelar fu avvisata che le autorità civili erano alla ricerca della mia residenza".
A Fatima, intanto,la Madre continuava a essere assillata da persone che si presentavano per parlare con Lucia: alla fin fine, quindi, "quella storia" non si era conclusa neppure in assenza della ragazzina. Lucia ci riferisce che Maria Rosa era stata convocata dalle autorità municipali per rivelare dove si trovava la figlia, e che aveva risposto:

"Mia figlia Lucia è dove lei vuole stare e dove anch'io voglio che sia. Non dice il luogo,perché non voglio che le persone incomincino ad andare da lei per interrogarla e a disturbarla dagli studi, come facevano qui a Fatima.
Là dove si trova si deve educare e studiare. Stiamo a vedere se con lei lontana da Fatima tutto finisce e anch'io possa vivere in pace in casa mia, perché non ne posso più con tanta gente che bussa continuamente alla mia porta.
"

Al che i funzionari presenti avevano sorriso, comprendendo che la signora non era minimamente interessata alle visibile che riceveva.

Lucia ritornò a Fatima il 12 agosto 1920, come ci informa nelle sue Memorie, per placare gli animi di coloro che tormentavano incessantemente la madre per sapere dove lei fosse. [..]
Lucia nel frattempo era alla ricerca della volontà del Signore, e DIO faceva si che lungo la sua strada si manifestassero le persone giuste per orientarla secondo la sua volontà.
Il dottor Formigao espose Lucia al vescovo di Leiria, il quale però era di diverso avviso e finì per prevalere, cosicché la ragazza entrò infine nel collegio di Vilar, a Oporto, dal momento che il vescovo conosceva benissimo le sue suore dorotee che lo dirigevano, pur senza che fosse riconosciuto loro lo stato religioso. Questo progetto si concretizzò solo l'anno successivo, nel giugno 1921.

Don José Alves Correia da Silva fu consacrato primo vescovo della ripristinata diocesi di Leiria. Benché del tutto indifferente al caso di Fatima, fu costretto a occuparsene e a studiarlo
. cadendo all' interno della sua giurisdizione: una responsabilità in più oltre alle tante della sua diocesi. Sapendo che l'unica veggente superstite si trovava a Fatima domandò a un'amica di condurla da lui al palazzo episcopale.[..]Maria Rosa accettò la richiesta.
E' divertente l'episodio del primo contatto di Lucia con il Vescovo : giunta a casa di donna Gilda, che la ospitava, durante la cena quest'ultima le chiese se il giorno dopo desiderava accompagnarla a essa e confessarsi per fare la Comunione. Alla risposta affermativa di Lucia la signora chiese se le sarebbe piaciuto confessarsi con il vescovo, ma Lucia si scusò dicendo che preferiva evitarlo perché si vergognava. La Signora sorrise. l'indomani , in chiesa, le due attesero il loro turno accanto a un confessionale, all' interno del quale il sacerdote stava confessando. Prima entrò la Signora, poi Lucia. Confessore e penitente non riuscivano a vedersi , ma non c'è dubbio che donna Gilda avesse informato il ministro del culto su chi sarebbe stata la prossima. La pastorella si confessò con la semplicità di sempre , e quale non fu la sua sorpresa quando tornata al proprio posto, vide che dal confessionale usciva... il vescovo! Con gli occhi fuori dalle orbite si volse verso la sua accompagnatrice dicendo: "Ma allora quello era il vescovo?!".

Dopo la messa ebbe luogo il colloquio con Sua Eccellenza Reverendissima, personaggio destinato a seguire i passi di Lucia per tutta la sua vita.
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Quanto a Suor Lucia, diceva di aver trovato in Don Josè un maestro,una guida e un padre. Dopo averla interrogata sulle apparizioni, il vescovo le chiese se fosse disposta a lasciare Fatima per trasferirsi a studiare a Oporto. Lei lo informò che c'era hià un accordo per Lisbona, al che il vescovo le spiegò che a Oporto sarebbe stata meglio,illustrandole tutte le condizioni cui si sarebbe …Altro
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Quanto a Suor Lucia, diceva di aver trovato in Don Josè un maestro,una guida e un padre. Dopo averla interrogata sulle apparizioni, il vescovo le chiese se fosse disposta a lasciare Fatima per trasferirsi a studiare a Oporto. Lei lo informò che c'era hià un accordo per Lisbona, al che il vescovo le spiegò che a Oporto sarebbe stata meglio,illustrandole tutte le condizioni cui si sarebbe dovuta attenere in quel colleggio.
Lucia disse infatti:

"Non avrei parlato delle apparizioni di Fatima con nessuno,né dei miei genitori,né della mia famiglia, dicendo il suo nome, non avrei detto nemmeno dov'ero, non avrei ricevuto visite se non dalle signore a cui mi affidava perché si prendessero cura di me. Mi assicurò che queste signore erano molto buone e che non mi avrebbero fatto mancare nulla.
Non avrei scritto a nessuno, fuorché a mia mamma, e dovevo inviare le lettere al vicario di Olival, che si sarebbe preso la responsabilità di fargliele recapitare e le lettere che Lei mi scriveva avrebbero dovuto seguire lo stesso sistema, perché poi il vescovo me le avrebbe consegnate.
Non sarei tornata a Fatima per le vacanze e nemmeno per altri motivi senza il suo permesso.

Lucia si sentiva al settimo ielo: quella prospettiva la allettava molto. Le piaceva l'idea di poter vivere tranquilla senza essere continuamente esposta ai curiosi e agli interrogatori, che la stancavano moltissimo.[..]

Verso la fine di maggio il parroco di Fatima disse a Maria Rosa che il vicario di Olival desiderava parlare con lei presso la propria sede, dove la pregava di recarsi in compagnia di Lucia. Quel Viaggio da affrontare interamente a piedi(spostarsi a cavallo le risultava infatti ancor più doloroso per via del male alle ossa) le sembrava pesantissimo.
Sulle prime pensò di declinare l'invito, ma poi si rassegnò a quel sacrificio per non mancare di rispetto. Partirono dunque madre e figlia m fermandosi di tanto in tanto a riposare lungo la strada, recitando il rosario, macinando quella lunga distanza e offrendo il loro sacrificio. Spezzarono il tragitto in due, fermandosi a pernottare sia all'andata che al ritorno a casa di un 'amica che abitava a Soutaria. [..]

Un Cammino sotto lo sguardo di Maria, Biografia di Suor Lucia di Fatima
Fedele A Cristo Scanu
È sempre bello leggere le storie dei Santi. Ci riempie di quella ingenuità, ormai persa in questo mondo frastornato da tanto rumore assordante. Come fa i disegni Nostro Signore per farci incontrare le persone giuste per il Paradiso è sempre sorprendente. Sorprendici anche adesso Signore in questi tempi bui. Fuduciosi Te lo chiediamo.