I FRUTTI DEL VATICANO II

DON TONINO BELLO ,
L’AMORE AL PROSSIMO E IL VATICANO ii
Uno dei tanti frutti, un profeta del Vaticano II …solo uno dei tanti ….
Se noi affermassimo come tesi generale in un pubblico dibattitto che “il nostro diritto finisce dove inizia quello degli altri “ , diremmo una bella frase ad effetto e avremmo il consenso emozionato della folla ; avremmo una risposta ampiamente esaustiva di tutti i problemi del vivere sociale e della morale . Chi si sentirebbe di negare una verità del genere ? Ma esaminando da vicino questa frase, senza ingannare nessuno , senza riempirci la bocca e senza cercare il consenso del pubblico, vediamo cosa vuole dire uscendo dalla genericità . Uscendo dalla genericità ci accorgiamo che questa frase non dice nulla, non sta né in cielo né in terra, ci riempie la bocca ma lascia vuoto lo stomaco . Parlando di diritti dei singoli e di morale, dobbiamo cercare di capire cosa vuol dire rispettare i diritti degli altri in concreto . Essendo poi io cattolico, mi chiedo pure perché Mosè non l’ ha pronunciata tra le tante leggi e leggine che ci ha dato . Nei dieci comandamenti c’è questa bella frase come spunto iniziale ? Non pare . Nei comandamenti sta scritto che dopo l ‘amore a Dio che ci ha creati e ha dato l ‘esistenza , segue tutto un elenco di doveri verso il prossimo, dove prossimo possiamo essere anche noi stessi tra i derubati e gli uccisi …... Non fare agli altri ciò che non vuoi si faccia a te “ ecco con questo metro di giudizio siamo un po’ più concreti ma non basta a nostro parare siamo tropo nel generico e non abbiamo detto nulla . Amare il prossimo per noi cattolici vuol dire non tanto rispettare i diritti degli altri che nessuno sa oggi quali siano di preciso tra quelli veri,inventati ed eventuali , ma in concreto significa; non rubare, non uccidere non commettere adulterio, non fare falsa testimonianza , non desiderare la donna di altri etc etc……..
Ecco che se vogliamo rispettare la segnaletica stradale, possiamo anche applicare il principio del fermarci dove iniziano i diritti degli altri, ma se vogliamo applicare la morale alla vita concreta, sanza fare i maestri della confabulazione a vuoto , dobbiamo essere specifici sui fatti . Ora chiediamoci alcune cose . Uccidere bambini appena nati è un diritto ? L ‘eutanasia è un diritto ? Avere rapporti contro natura e il matrimonio gay è un diritto ? Il divorzio è un diritto ? La prostituzione sociale è un diritto ? La droga è un diritto ? Abbandonare i bambini o rubarli è un diritto ? Rubare in nome dello Stato e dell’ amore agli altri con una tassazione iniqua è un diritto ? Affittare l utero è un diritto ? far salire le donne sull altare in stato di mestruazione è un diritto ? Ecco, che con questa morale generica, che piace tanto ai confabulatori e ai maestri della parola possiamo inventarci noi tanti diritti e appiccicarci sopra quella bella frase o concetto morale che alla fine fa sempre bene e ci permette di fare quello che vogliamo e sentirci persone perbene con un alto valore morale . Ci fa camminare a testa alta e ci possono invitare dappertutto a fare conferenze tanto fare gli illusionisti è anche un diritto. Certo, l’errore opposto è quello di cadere in una casistica che poi non distingue più nulla e distrugge l’essenziale dei dieci comandamenti, ma qui , oggi , il problema non è questo , qui hanno distrutto ogni legge morale che viene dall’ alto e non dal basso . Anzi , non dimentichiamolo , fondare una morale sull’ uomo e dimenticare che il bene si trova solo in Dio e non nell’ uomo che vi partecipa , significa fondare una morale che piace tanto alle confraternite …..e ci permette di convivere .
Ora domandiamoci se il Concilio Vaticano II, che è stato un concilio pastorale e non dogmatico , ci ha detto come applicare i dieci comandamenti alla nostra epoca . Domandiamoci se ci ha spiegato come fare ad andare incontro alle masse degli uomini della nostra epoca con le loro filosofie e religioni in concreto , uscendo dai discorsi generici e a effetto però, dove si dice tutto e non si dice nulla . Ci ha detto di rispettare tutti gli uomini e ogni persona senza violare le loro coscienze ….. Ma ci ha parlato del piano generale di Dio come sta scritto nei primi capitoli della genesi ? I comandamenti sono solo una conseguenza di quel piano . Ecco, leggiamo i frutti perché dai frutti si capisce il genere di albero . E, applicando il principio dei camandamenti della Legge di Dio alla filosofia teoretica o alla retorica di Don Tonino Bello, ci dobbiamo chiedere una cosa . Ha combattuto il divorzio ? Ci ha parlato del matrimonio monogamico e della bellezza dell ‘armonia famigliare nelle parrocchie , tra la gente del popolo che lo andava ad ascoltare ? Ha combattuto contro l’aborto con parole di fuoco o è stato a guardare preferendo palare di guerra e di pace nei Balcani ? Ai politici ha parlato del piano di Dio per l’ umanità che ha stabilito per le famiglie cioè di riempire la terra e prolificare perché Dio può far diventare anche le pietre pane ? Di quale giustizia ci ha parlato ? di quelle ugualitarista o di quella dei comandamenti ? Egli amava san Francesco che amava l’ambiente . Ci ha detto che San Francesco amava prima Dio e per amore Suo rispettava i comandamenti e godeva a vedere l’ ordine del creato opera di Dio ? Ecco esercitiamoci in queste considerazioni senza percorrere strade scivolose che ci portano a nulla .
carlo eugenio rogers
Un florilegio di Don Tonino Bello : «La santità non sta solo nella gente di Chiesa. La santità è nel gesto del pescatore che tira le reti, nell'abbraccio che due ragazzi innamorati si scambiano, nella canzone che ti giunge all'orecchio da una rotonda sul mare».
Don TONINO BELLO.Altro
Un florilegio di Don Tonino Bello : «La santità non sta solo nella gente di Chiesa. La santità è nel gesto del pescatore che tira le reti, nell'abbraccio che due ragazzi innamorati si scambiano, nella canzone che ti giunge all'orecchio da una rotonda sul mare».

Don TONINO BELLO.