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La "Chiesa Nuova" di San Filippo Neri. la purezza di Filippo La purezza del corpo, fra tutte le virtù, fu quella più cara a Filippo. Egli seppe sempre conservare intatta questa virtù. Chi lo conobbe …Altro
La "Chiesa Nuova" di San Filippo Neri.

la purezza di Filippo

La purezza del corpo, fra tutte le virtù, fu quella più cara a Filippo. Egli seppe sempre conservare intatta questa virtù. Chi lo conobbe, testimoniava come sprigionassero purezza i suoi occhi, e così tutto il suo corpo, che pare emanasse anche un odore meraviglioso. Non solo confortava chi gli si rivolgeva, ma con il solo toccarlo dileguava in lui ogni stimolo impuro. Non si trattò di una virtù gratuita, ma conquistata. Fu più volte osteggiata; sappiamo che da giovane più d’una volta fu incitato al peccato e anche da sacerdote molte volte gli furono tese insidie da donne di condotta immorale, ma, com’egli diceva, nella guerra del senso vince chi fugge: e fu proprio fuggendo che rimase vincitore tutte le volte. Per custodire la sua virtù preferita, Filippo usava allenare i suoi sensi alla mortificazione, stava attento a fuggire le occasioni che potevano portare al peccato, rimaneva sempre unito a Dio con la preghiera e i sacramenti, e aveva una fervente devozione alla Beatissima Vergine.
Queste erano le sue armi. E per questo Filippo è speciale protettore di coloro che amano questa virtù.

Pater, Ave, Gloria
Preghiera

Glorioso San Filippo, che per la tua castità angelica hai meritato di vedere il Figlio della Vergine e più volte fosti rallegrato dalla visita degli Angeli, ispira anche in me un amore efficace verso questa virtù celeste. Tu che dai primi anni hai trattato duramente il tuo corpo innocente per assoggettarlo sempre più allo Spirito, ottienimi la grazia di fuggire le illusorie suggestioni della carne e di custodire ogni mio sentimento da ogni cosa possa macchiarlo, così che possa un giorno venire anch’io a godere con te quella beatitudine che Gesù Cristo ha promesso ai puri di cuore.
Amen.


il distacco dalle cose materiali

L’animo di Filippo era molto staccato dai beni terreni. Rifiutò non solo la ricca eredità di un suo zio, ma neppure si curò di quella paterna. In vita rifiutò sempre eredità e donazioni varie, anche ingenti, offertigli da più persone. Non si lasciò mai neanche abbagliare dalle mitrie o dalla porpora stessa, più volte offertagli, ma invano, da due Papi, e a chi voleva persuaderlo ad accettare, rispondeva con gli occhi al cielo: Paradiso! Paradiso! Non scorgeva nei beni terreni nessuna felicità, nulla che appagasse i suoi desideri. Diceva: Nulla trovo in questo mondo di bene. Chi vuole la roba non avrà mai lo Spirito, e chi vuol altro che Cristo, non sa quel che vuole. Il pensiero che in questo mondo non vi è nulla che possa portare al vero bene, sarà la verità che ci terrà lontani dall’attaccare il cuore a cose vane, che portano lontano dal Signore: “Quanto difficilmente quelli che hanno ricchezze entrano nel Regno di Dio!” (cfr. Lc 18,24)

Pater, Ave, Gloria

Preghiera

O grande Santo, che preferisti una vita povera e austera alle comodità che ti offriva la tua casa e Roma, per insegnare anche a noi a disprezzare le ricchezze transitorie e cercare piuttosto i beni eterni, aiutami a staccare anche il mio cuore da tutto ciò che il mondo ingannevole mi promette, e aiutami anzi ad amare la povertà: che io mi ricordi di essere un povero servo di Dio. Che possa anch’io gustare i beni che sono promessi ai poveri di spirito nell’eternità beata!

Amen.


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