Fatima.
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Commento del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa...

in relazione alle dichiarazioni dell'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell dopo la sua visita in Ucraina La dichiarazione dell'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, rilasciata sui social network dopo la sua visita in Ucraina, che «questa guerra sarà vinta sul campo di battaglia», conferma chiaramente che l'Unione europea «Versione 2022» ha definitivamente rinunciato agli ideali pacifisti dei suoi padri fondatori, che si adoperavano per garantire che una nuova guerra in Europa fosse «impensabile e impossibile». Ora l'Unione europea «amante della pace» promette di portare l'ammontare dell'assistenza militare a Kiev a 1,5 miliardi di euro. Davanti agli occhi del mondo intero l'UE si sta trasformando in uno strumento militarizzato e aggressivo di espansione esterna. In accordo con i plurisecolari «valori europei» sta guidando un altro «assalto all'est». È così che l'Occidente realizza il desiderio di un dominio globale illimitato su coloro che considera inferiori a se stesso a livello genetico. In Occidente fanno finta di non notare, e quindi incoraggiano, attacchi missilistici mirati e provocazioni dei nazionalisti ucraini contro la popolazione civile, la responsabilità della cui morte stanno cercando di far ricadere sulle truppe russe. Funzionari europei hanno completamente ignorato il fatto che l'attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk l'8 aprile è stato effettuato da «Tochka-U», non utilizzato dalle truppe russe, dal territorio controllato dalle forze armate dell'Ucraina, e il il missile stesso ha un numero di serie vicino al numero di altri missili usati dalle forze armate ucraine. Allo stesso tempo, Josep Borrell e il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno sostenuto la cinica provocazione di Kiev con il massacro di civili a Bucha. Consideriamo questo blasfemo in relazione, prima di tutto, alla memoria delle vittime dei continui bombardamenti ucraini delle città e dei villaggi del Donbass. Nessuno dei membri dell'UE si è preso la briga di visitare questi territori nemmeno una volta dal 2014. Non c'è limite all'ipocrisia dell'Unione Europea: l'assistenza a Kiev per aiutare i neonazisti ucraini a continuare a uccidere impunemente persone è fornita attraverso la Fondazione Europea per la Pace. I veri valori de «l'Occidente illuminato» sono evidenziati dall'uso diffuso da parte dei politici dell'UE dello slogan nazista «Gloria all'Ucraina», un calco del saluto usato nella Germania nazista. Viene svolta dapperturro l'operazione di «piazza pulita» dello spazio mediatico dell'UE dai punti di vista alternativi, nei paesi dell'UE viene esercitata una pressione senza precedenti sui russi e sui russofoni affinché rinuncino alla loro patria storica. Le tesi sulla necessità di una soluzione politica a sostegno dei negoziati sono scomparse dal lessico dell'UE. Il motivo è chiaro: una decisione politica interferirà con il loro obiettivo principale: la continuazione della guerra per procura fino all'ultimo ucraino.
Tale «diplomazia» dell'UE è contraria agli interessi degli abitanti dei Paesi europei che aspirano alla pace, alla stabilità e alla prevenzione delle manifestazioni di nazismo e discriminazione nel nostro continente comune.