22 Giugno. SAN PAOLINO. Paolino nacque a Bordigala (l’odierna Bordeaux) verso il 355 e, durante i suoi studi, fu discepolo del poeta Ausonio; poi, dopo aver ricoperto alcune magistrature, nel 381 fu …Altro
22 Giugno.
SAN PAOLINO.

Paolino nacque a Bordigala (l’odierna Bordeaux) verso il 355 e, durante i suoi studi, fu discepolo del poeta Ausonio; poi, dopo aver ricoperto alcune magistrature, nel 381 fu nominato Governatore della Campania.
Tornato in patria nel 384, dopo una breve sosta andò in Spagna, dove sposò Therasia, da cui ebbe un figlio, Celso, che morì prematuramente.
In seguito si trasferì in Aquitania, nella Francia sud-occidentale, dove intensificò i rapporti sociali e culturali con il mondo aristocratico e letterario.
Nel frattempo aveva conosciuto anche il futuro San Ambrogio, che egli ringrazierà per il «nutrimento di fede da lui ricevuto».
Prima del 389 fu battezzato dal Vescovo di Bordeaux; da qui cominciò la sua conversione all’ascetismo, suscitando la dura reazione del pagano Ausonio, il quale cercò inutilmente di dissuaderlo.
Intorno al 393 Paolino, non ancora quarantenne, dopo aver venduto il suo patrimonio a Barcellona, iniziò la sua vita monastica e un anno dopo fu ordinato Sacerdote; quindi si stabilì a Nola, presso la tomba di San Felice, con la moglie, ormai compagna della sua vita in regime di castità, assieme ad alcuni amici e discepoli, dando vita a una piccola comunità di asceti.
Presto Nola diventò un fervido centro di spiritualità, mentre a Paolino ricorrevano per consiglio, anche per via epistolare, Vescovi, tra cui il futuro Sant'Agostino; Sacerdoti; Monaci e anche laici, in particolare il noto scrittore Sulpicio Severo, suo compagno di esperienze giovanili e di conversione.
Nel primo decennio del secolo V Paolino fu consacrato Vescovo di Nola e, da allora, egli ebbe molto a soffrire per causa dei Goti di Alarico, dopo il saccheggio di Roma e la distruzione di Nola, dove fu fatto prigioniero.
Rimesso in libertà, si adoperò con ogni mezzo per la ricostruzione della chiese distrutte, per soccorrere gli orfani e i bisognosi, dando l’esempio di una carità senza limiti.
Morì il 22 giugno del 431.
Di lui ci sono giunti 51 lettere e 31 componimenti poetici, tra cui i noti "Carmina Natalicia".