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Omelia: L’Ora Santa nel Primo Giovedì del mese di P Giorgio Maria Faré del Volto Santo.

L’Ora Santa

La pratica dell’ora di adorazione riparatrice nella notte tra il giovedì e il venerdì, detta Ora Santa, era già stata chiesta da Gesù a S. Margherita Maria Alacoque nel XVII secolo.

«Tutte le notti dal giovedì al venerdì — disse Gesù a S. Margherita Maria — ti farò partecipare alla stessa tristezza mortale che volli provare nell'Orto degli Ulivi: questa tristezza ti condurrà senza che tu lo possa comprendere, ad una specie d'agonia più dura a sopportarsi della morte. E per unirti a me, nell'umile preghiera che presenterai allora al Padre mio, in mezzo a tutte le angosce, ti alzerai tra le ventitré e mezzanotte, per prostrarti per un'ora con me, con la faccia a terra, sia per calmare la collera divina chiedendo misericordia per i peccatori, sia per addolcire in certo modo l'abbandono dei miei apostoli, che mi obbligò a rimproverarli di non aver potuto vegliare un'ora con me; durante quest'ora tu farai quello che io t'insegnerò».

In altro luogo la Santa soggiunge:

«Egli mi disse in quel tempo che tutte le notti, dal giovedì al venerdì, avrei dovuto alzarmi nell'ora indicatami per dire cinque Pater e cinque Ave Maria, prostrata a terra, con cinque atti di adorazione, che Egli mi aveva insegnato, per rendergli omaggio nell'estrema angoscia che Gesù aveva sofferto nella notte della sua Passione».
La pratica dell’Ora Santa ha anche lo scopo generale di tutta la devozione al Sacro Cuore di Gesù, e cioè quello di stabilire il Suo regno, come scrive S. Margherita Maria:

«Egli mi fece vedere, che questa devozione era come un ultimo sforzo del suo amore, il quale voleva favorire gli uomini in questi ultimi secoli, con questa redenzione amorosa, per ritrarli dall'impero di Satana, che Egli voleva rovinare, per metterci sotto la dolce libertà dell'impero dell'amor suo, che egli voleva stabilire nei cuori di tutti coloro i quali avrebbero voluto abbracciar questa devozione».

Altrove la Santa scrive ancora:

«Egli regnerà nonostante i suoi nemici e si renderà il padrone dei cuori ch'Egli vuol possedere: giacché è lo scopo principale di questa devozione, di convertir le anime all'Amor suo».
L'Ora Santa dev'essere una preghiera meditata: è un esercizio di preghiera mentale o di preghiere vocali, che ha per oggetto l'agonia di nostro Signore nell'Orto degli Ulivi, con gli scopi indicati dal Sacro Cuore. Si consiglia non una semplice lettura frettolosa ma lenta e meditata, affinché sia vera preghiera.
La devozione dell'Ora Santa si fa in gruppo o da soli, in chiesa o altrove. Le persone che non avranno la possibilità di pregare ai piedi del tabernacolo, potranno farlo nella loro abitazione davanti all'immagine di Cristo Re. Nelle parrocchie o nelle comunità si potrà più facilmente farla in serata, davanti al Santissimo Sacramento esposto.
L'Ora Santa come nostro Signore l'ha insegnata a Santa Margherita Maria, non si pratica in un giorno o in un'ora qualsiasi, ma nella serata del giovedì. Sarebbe più corretto riservarle l'ora dalle ventitré a mezzanotte, tuttavia, per favorire questa santa pratica e affinché possa essere alla portata di tutti i fedeli, la Santa Chiesa autorizza ad anticiparla. Si può dunque sempre praticarla dopo le ore 16.

Prima di iniziare la preghiera sarà bene determinare le intenzioni particolari per le quali si desidera offrirla.

P Giorgio Maria Faré del Volto Santo