San Michele Arcangelo
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24 Giugno. NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA. ll 24 Giugno si festeggia la nascita di San Giovanni Battista, uno dei Santi più venerati nel Mondo, ultimo Profeta dell’Antico Testamento e primo Apostolo …Altro
24 Giugno.
NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.

ll 24 Giugno si festeggia la nascita di San Giovanni Battista, uno dei Santi più venerati nel Mondo, ultimo Profeta dell’Antico Testamento e primo Apostolo di Gesù.
Di seguito si espone un’ampia descrizione di questo Profeta, per le sue particolarità e per le Tradizioni ad Esso legate.
Infatti, nessun personaggio delle Sacre Scritture può vantare il primato di San Giovanni Battista, quello di aver "esultato" alla notizia della prossima nascita di Gesù, prima ancora di nascere a sua volta; eppure fu proprio quello che avvenne!
Sua madre Elisabetta, considerata da sempre sterile e ormai anziana, rimase miracolosamente incinta e ricevette la visita di sua cugina Maria di Nazareth, che portava in grembo il Salvatore.
In quell’occasione la Santissima Vergine Maria intonò il Magnificat, un Cantico di ringraziamento e di gioia rivolto a Dio, ed Elisabetta la benedisse.
In quel momento il figlio che portava in grembo sussultò di gioia.
Possiamo dunque dire che la vicinanza della Vergine Maria e di Gesù abbiano presantificato il piccolo Giovanni prima ancora che venisse al Mondo.
Ma non fu certo questo l’unico avvenimento miracoloso legato al concepimento e alla nascita di Giovanni Battista; non è un caso, infatti, se la Chiesa lo commemora oltre che nel giorno della sua morte (29 Agosto) anche nel giorno della sua nascita (24 Giugno), come avviene solo per la Santissima Vergine Maria.
Oltre a essere Profeta di Cristo Gesù ancor prima di nascere, il suo stesso concepimento avvenne in circostanze straordinarie.
Entrambi i suoi genitori, Zaccaria ed Elisabetta, appartenenti alla casta sacerdotale, erano anziani e non avevano avuto figli.
Elisabetta, discendente di Aronne, come abbiamo già detto, era parente di Maria, probabilmente cugina e vivevano presumibilmente a Ain Karem, non lontano da Gerusalemme.
Un giorno l’Arcangelo Gabriele, mentre Zaccaria offriva incenso al Tempio, gli si presentò e gli disse che sua moglie Elisabetta avrebbe dato alla luce un figlio, che lui avrebbe dovuto chiamare Giovanni; aggiunse anche che sarebbe stato “pieno di Spirito Santo“, che sarebbe stato “grande davanti al Signore” e Suo precursore; così avvenne.
Elisabetta rimase incinta e quando, sei mesi dopo, l’Arcangelo Gabriele si presentò anche da Maria Santissima per annunciarle la nascita di Gesù, tra le altre cose, le disse: “Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile; nulla è impossibile a Dio” (Luca 1,36-37).
Inoltre, alla sua nascita, suo padre Zaccaria riacquistò la voce, dopo che era divenuto muto per la sua incredulità all’Annuncio dell'Arcangelo Gabriele.
Gesù stesso dirà poi di Giovanni: “Io vi dico che, tra i nati di donna, non vi è nessuno più grande di Giovanni e il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di lui.” (Lc 7,28)
I Vangeli canonici contengono tutte le informazioni giunte fino a noi su San Giovanni Battista.
Nel Vangelo di Luca, in particolare, sappiamo che Giovanni battezzò Gesù nelle acque del Giordano (Luca 3,21-22) e che morì per volontà di Re Erode Antipa (Luca 3,19-20; 9,7-9), il quale lo fece decapitare per donare la sua testa mozzata alla figliastra Salomè, come premio per aver danzato per lui a un banchetto; da qui si giustifica anche il sopranome di “San Giovanni Decollato”.
La Tradizione vuole che, come accade per San Giuseppe, Giovanni Battista sia risorto in corpo e anima e salito con Gesù in Cielo al momento dell’Ascensione.
Come accennato, Giovanni Battista fu l’ultimo Profeta dell’Antico Testamento e il primo Apostolo di Gesù.
Una volta cresciuto Giovanni Battista andò a vivere nel deserto, dove condusse una vita di penitenza e di preghiera, vestito di peli di cammello e con una cintura di pelle attorno ai fianchi, mentre il suo cibo erano locuste e miele selvatico (Marco 1, 6).
Poi iniziò la sua missione, predicando la venuta del Messia, confermando, così, le antiche Profezie, che promettevano l’avvento di un messaggero che avrebbe preparato la strada al Messia.
Ricordiamo Isaia (40: 3-4): «Una voce grida: “Nel deserto preparate la Via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura”»; così invece si legge in Malachia (3: 1): “Ecco, io vi mando il Mio messaggero, che spianerà la via davanti a me e subito il Signore, che voi cercate, l’Angelo del patto, che voi desiderate, entrerà nel suo Tempio.
Ecco egli viene”, dice il Signore degli eserciti.
Per gli Evangelisti, Giovanni divenne dunque “Voce di uno che grida nel deserto”: «Com’è scritto nel libro degli oracoli del Profeta Isaia: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la Via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (Luca 3,4)».
Giovanni, dunque, predicava agli Ebrei la venuta del Messia, il Cristo.
Egli era un Profeta escatologico, mandato a preparare le genti per quel cambiamento imminente che sarebbe avvenuto.
In vista di quella venuta egli parlava dei profondi mutamenti sociali e storici che l’avrebbero seguita.
In Giovanni Battista arde l’attesa, che per lui diventa occasione per preparare il Mondo all’Azione di Dio.
Attesa e preparazione, quindi, ma anche invito alla conversione, in vista della prossima venuta di Gesù.
A chi gli chiedeva se fosse lui il Messia, Giovanni offriva il perdono da tutti i peccati tramite il Battesimo e diceva: “Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.
Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Luca 3,16).
La sua nascita, annunciata dall’Arcangelo Gabriele, rende Giovanni Battista ancora più vicino a Gesù stesso, del quale è considerato da sempre il Precursore.
Precursore, dunque, per aver conosciuto Gesù ancor prima che nascesse, ma anche per aver fatto dell’Annuncio della Sua venuta la propria Missione di vita.
Dopo aver vissuto per anni nel deserto, Giovanni iniziò la propria predicazione lungo il Giordano, esortando tutti alla conversione, in vista dell’arrivo imminente del Messia.
A chi accorreva per ascoltarlo, considerandolo un Profeta, Giovanni offriva la possibilità di purificarsi da tutti i peccati mediante il Battesimo; anche per questo molti lo scambiarono per il Messia stesso.
Ai gran Sacerdoti, che inviarono da lui una delegazione ufficiale, per capire di cosa parlasse, Giovanni rispose di non essere il Messia, come molti credevano, ma solo uno che gridava nel deserto, portatore dell’adempimento della Profezia di Isaia.
Ecco quindi che, mentre tutto il popolo veniva battezzato, anche Gesù ricevette da lui il Battesimo e, mentre stava in Preghiera, il Cielo si aprì e discese sopra di Lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una Colomba, e venne una voce dal Cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’Amato: in te ho posto il Mio Compiacimento» (Luca 3,21-22).
Possiamo considerare il momento del Battesimo di Gesù come l’inizio della Sua predicazione e missione sulla Terra; in realtà, fu proprio Giovanni Battista a battezzarLo, quando Gesù gli si presentò presso il fiume Giordano e, quando lo vide, Giovanni esclamò: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui Che toglie il peccato dal Mondo!” (Giovanni 1,29).
In pratica la Missione di Gesù comincia nel momento in cui Giovanni conclude la sua.
Poco dopo, infatti, Giovanni verrà arrestato per ordine di Re Erode e morirà.
È interessante notare come nei Vangeli sinottici (Matteo, Marco e Luca) viene raccontato il Battesimo di Gesù, mentre nel Vangelo di Giovanni viene raccontato l’episodio della discesa dello Spirito Santo su Gesù, dal punto di vista di Giovanni Battista, ma non si parla del Battesimo.
Dobbiamo interpretare il Battesimo di Gesù nel suo significato più profondo; infatti Gesù, per Sua natura, era senza peccato, non avrebbe avuto alcun bisogno di essere battezzato, dal momento che il Battesimo offerto da Giovanni Battista era finalizzato alla remissione dei peccati; ma fu Gesù stesso a sollecitare il Battista perché procedesse a battezzarlo, adducendo come motivazione: “Lascia fare, questa volta, poiché conviene che in questo modo adempiamo tutto ciò che è giusto” (Mt 3,15).
L’iconografia di San Giovanni Battista è imprescindibile, in quanto egli è il Santo più raffigurato nell’Arte di ogni tempo.
Di solito egli veniva raffigurato con addosso una pelle d’animale e con in mano un bastone, con sulla sommità una Croce.
In alternativa lo vediamo nelle opere di Raffaello, o di Leonardo, come un bambino, mentre gioca con Gesù, anch’egli piccolo.
In questa versione viene chiamato San Giovannino.
Anche la raffigurazione del Battesimo di Gesù è ricorrente, così come il suo martirio, o la sua testa posata sul vassoio, con cui Erode la donò a Salomè.
La Madonna del Cardellino è un dipinto di Raffaello Sanzio del 1506, conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze; rappresenta la Madonna, Gesù bambino seduto sulle sue gambe e San Giovannino che l’abbraccia.
I due bambini sono intenti a giocare con un piccolo uccellino, un Cardellino.
Proprio questo elemento, apparentemente insignificante, è in realtà il cuore stesso dell’opera, in quanto lo questo cardellino rappresenterebbe, nell’intenzione dell’artista, la Passione di Cristo.
Nell’iconografia cristiana tre tipi di uccelli sono associati alla Passione e alla Morte di Gesù: il Cardellino, il Pettirosso e il Fringuello; questo perché si racconta che durante la Crocifissione essi tentarono di prestare soccorso al Cristo, staccando con il becco le spine dalla corona; nel farlo, però, rimasero feriti e, per questo, sul petto del Cardellino vi sono delle macchie rosso sangue, retaggio di quel gesto di misericordia da parte della piccola creatura.
La Festa di San Giovanni, il 24 Giugno, ha sempre avuto una grande rilevanza popolare.
Oltre alla devozione al Santo, essa è legata a tradizioni che si rifanno ad antichi culti, legati all’agricoltura e al ciclo solare.
Nell’antica Roma, il 24 Giugno si celebrava il Solstizio d’Estate, quando il Sole è al culmine nell’apogeo e, con esso, ha inizio la mietitura.
Così, passando gradualmente dalle usanze antiche al Culto popolare per il Santo, la notte di San Giovanni la gente di campagna ballava intorno ai fuochi accesi nei campi, si bagnava con la “rugiada benedetta”, raccogliendo, prima dell’alba, erbe considerate prodigiose.
Ancora oggi queste tradizioni rimangono in ogni cultura, come eco di un passato dal fascino innegabile, dove Sacro e profano tendevano a mescolarsi sovente.
Giovanni è uno dei nomi più diffusi nel Mondo, nelle sue infinite varianti e anche nelle versioni femminili.
Più di cinquecento tra Santi e Sante lo hanno portato, a partire da San Giovanni Evangelista, che fu il prediletto di Gesù e, praticamente, contemporaneo del Battista.
Il nome Giovanni deriva dall’ebraico Iehóhanan, che significava: “Dio è propizio”, o anche “Dono”, o “Grazia di Dio”.
Vi sono anche molti paesi al Mondo intitolati a San Giovanni, cento solo in Italia, segno di una immensa devozione verso Colui che preparò la venuta terrena di Nostro Signore Gesù Cristo.