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San Gelasio I, Papa - il 21 novembre. FamigliaCristiana. PAPA (49°) DAL 492 AL 496 Gelasio I fu Papa dal 492 al 496. Gelasio era stato spesso impiegato dal suo predecessore Felice III, particolarmente …Altro
San Gelasio I, Papa - il 21 novembre.

FamigliaCristiana. PAPA (49°) DAL 492 AL 496

Gelasio I fu Papa dal 492 al 496. Gelasio era stato spesso impiegato dal suo predecessore Felice III, particolarmente nella stesura dei documenti papali, e la sua elezione, il 1 marzo 492, fu un gesto di continuità. Gelasio ereditò le lotte di Felice con l'imperatore e con il patriarca di Costantinopoli, e le esacerbò insistendo sulla rimozione del nome dell'ultimo Acacio patriarca di Costantinopoli, dal dittico, nonostante tutti i gesti ecumenici dell'attuale, e altrimenti abbastanza ortodosso, patriarca Eufemio.
La divisione con l'imperatore e il patriarca di Costantinopoli fu inevitabile, dal punto di vista occidentale, poiché questi avevano abbracciato l'idea di un'unica natura divina (Monofisita) di Cristo, che il partito papale vedeva come un'eresia. Il libro di Gelasio De duabus in Christo naturis ('della natura duale di Cristo') delineava il punto di vista occidentale.

Gelasio I fu lo scrittore più prolifico tra i primi Papi. Una grande quantità di corrispondenza di è sopravissuta : quarantadue lettere e frammenti di altre quarantanove, archiviate attentamente nel Vaticano, che spiegano incessantemente ai vescovi orientali il primato della sede di Roma. Esistono inoltre sei trattati e il decreto sui libri canonici e apocrifi.
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✍️ Commento del giorno : San Giovanni Paolo II
"Impiegatele"
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 19,11-28.
In quel tempo, Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme e i discepoli credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.
Chiamati …Altro
✍️ Commento del giorno : San Giovanni Paolo II

"Impiegatele"

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 19,11-28.

In quel tempo, Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme e i discepoli credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.
Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno.
Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine.
Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.
Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine.
Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.
Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto;
avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato.
Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato:
perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi.
Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci
Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine!
Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me».
Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.

Traduzione liturgica della Bibbia