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Sesto giorno – 4 Dicembre “Figlia mia, l’Immacolata Maria, piccola luce della stirpe umana, perché l’umana terra le diede l'origine, fu sempre figlia della luce perché nessuna macchia entrò in questa …Altro
Sesto giorno – 4 Dicembre
“Figlia mia, l’Immacolata Maria, piccola luce della stirpe umana, perché l’umana terra le diede l'origine, fu sempre figlia della luce perché nessuna macchia entrò in questa luce; ma sai tu dove sta tutta la sua grandezza? Chi le diede la sovranità? Chi formò i mari di luce, di santità, di grazia, d'amore, di bellezza, di potenza, dentro e fuori di Lei? Figlia mia, l'umano non sa fare mai cose grandi né dare cose grandi, sicché la Regina Celeste sarebbe rimasta la piccola luce, se Lei non avesse messo da parte il suo volere, che era la piccola luce, non facendosi investire dal mio Volere Divino e sperdendo la sua piccola luce in esso, il quale non è piccola luce ma Sole interminabile, che, investendola tutta, formò intorno a Lei mari di luce, di grazia, di santità; la abbellì tanto da renderla tutta bella, con tutte le tinte della bellezza divina, da innamorare Colui che la aveva creata.
L’Immacolato suo concepimento, per quanto bello e puro, era sempre piccola luce, non avrebbe avuto né potenza, né luce sufficiente per poter formare mari di luce e di santità, se il nostro Volere Divino non avesse investito la piccola luce per convertirla in sole, e [se] la piccola luce, qual era la volontà della Sovrana Celeste, non si fosse contentata di sperdersi nel Sole del «FIAT» Divino per farsi dominare da esso. Fu questo il gran portento, il regno della mia Volontà Divina in Lei. Con questa tutto ciò che faceva diventava luce, si nutriva di luce, niente usciva da Lei che non fosse luce, perché aveva in suo potere il Sole del mio Volere Divino, per cui quanta luce voleva attingere tanta ne attingeva. E siccome la proprietà della luce è diffondersi, dominare, fecondare, illuminare, riscaldare, ecco perciò che l’altezza della Sovrana Regina, col Sole della mia Volontà Divina che possedeva, si diffuse in Dio e, dominandolo, lo piegò a farlo scendere sulla terra, restò feconda del Verbo Eterno, illuminò e riscaldò il genere umano. Si può dire che fece tutto in virtù del regno del mio Volere che possedeva; tutte le altre prerogative si possono chiamare ornamenti di questa Madre Regina, ma la sostanza di tutti i suoi beni, della sua altezza, bellezza, grandezza e sovranità, fu che possedette il regno della mia Volontà. Perciò di Lei si dice il meno, e del più non fanno parola. Ciò significa che della mia Volontà poco o nulla conoscono, perciò sono quasi tutti muti per essa.” (23°, 8-12-1927)