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gioiafelice
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Duomo di Milano Via Crusis 2015 presieduta dal Cardinale Scola: II. STAZIONE - GESÙ È CARICATO DELLA CROCE. Di fronte all’evidente ingiustizia perpetrata dai Giudei contro Gesù, Pilato vorrebbe rimetterlo …Altro
Duomo di Milano Via Crusis 2015 presieduta dal Cardinale Scola: II. STAZIONE - GESÙ È CARICATO DELLA CROCE.

Di fronte all’evidente ingiustizia perpetrata dai Giudei contro Gesù, Pilato vorrebbe rimetterlo in libertà e conta su un estremo sussulto di verità della loro coscienza – «“Metterò in croce il vostro re?”» – Non avendolo ottenuto – «“Non abbiamo altro re che Cesare”» (Gv 19,15) – se ne lava le mani. Non sopporta di stare davanti all’ingiusto dolore del condannato e scappa.

«Il dolore, specialmente quando è cosciente, quando è disonorato, quando è coperto di crudeltà, ci fa spavento» ci ha detto il Beato Paolo VI. Noi ci indigniamo facilmente, ma con altrettanta facilità tendiamo a battere la ritirata. Quante volte i nostri fratelli cristiani perseguitati ci hanno implorato di non dimenticarli..!! Eppure una dimenticanza colpevole, fosse solo per la nostra superficialità, ci fa in un certo senso complici della loro sofferenza, così come di quella di coloro che si trovano in situazione di miseria e di più svariato bisogno.

Gesù, davanti al nostro dolore non scappa, se lo addossa. Beve il calice della sofferenza dell’uomo fino all’ultima goccia.
Il dolore, specialmente quando è cosciente, quando è disonorato, quando è coperto di crudeltà e di sangue, ci fa spavento. «Non ha alcuna bellezza, né splendore», dice il profeta, che intravide da tempo lontano, la faccia sfigurata di Cristo. Vorremmo non vederlo mai
«l'uomo dei dolori» (Is. 53, 3), lui, il prototipo dei sofferenti; lui e tutti i suoi colleghi, gli uomini abbietti, deformi, piangenti, infelici. Siamo degli esteti, siamo degli avidi di bellezza e di felicità; siamo istintivamente dei gaudenti e degli appassionati della vita sana e fiorente; e troppo spesso dimentichiamo i fratelli miserabili ed infelici. La prima lezione che ci viene dalla Via Crucis è un richiamo ingrato e violento alla conoscenza, alla riverenza, alla simpatia verso il dolore spasimante di Cristo e degli uomini fratelli, a lui associati e da lui rappresentati
nell'oscura sorte del dolore.

(Beato Paolo VI)

www.sanpietroepaologerenzano.it/pdf/Montini.pdf