Fatima.
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Maria Santissima di Fatima

Dopo avermi tenuta per molti giorni di questa sua novena sotto il luminoso splendore della sua apparizione, Maria Ss. di Fatima mi parla dicendo così:

«Figlie mie dilettissime, abbiate l'anima di Lucia, Giacintina e Francesco, che mi ebbero perché erano semplici come le loro pecorelle. Sappiate guardare sempre in alto, perché la Madre non scende nel fango, ma si libra su voi dall'azzurro del Cielo. Con il mio candore per veste dell'anima, con lo spirito orante come le mie mani congiunte in preghiera per pietà dei mortali, con la mitezza del mio sorriso per far dolce la vita di comunità, con soprattutto un cuore per quanto è possibile immacolato, perché le figlie ereditano pure dalla mamma il cuore e la sua ereditarietà, imitatemi, amatemi, elevatevi.
Non parlo a Maria della Croce. Ella è nel mio cuore, unica cuna per darle pace. Nel mio cuore trafitto può entrare la povera colombina stanca, e stare per dissetarsi alle lacrime compassionevoli della Mamma su di lei e per riposare dimenticando che c'è l'odio nel mondo, perché sarebbe troppo penoso per lei proseguire senza che il mio amore la consoli. Amatevi, però, voi tre e lei una. Amatevi in me e nel mio Figlio Ss. che vi ha unite nell'amore per un grande desiderio del suo amore.
Ad Iria c'è una nuova cattedrale. Bella. Ma io voglio le piccole cappelle dei cuori amanti il mio Cuore. Sono più profumate d'amore e più ripiene di rose. Fate che io possa scendere nei vostri cuori a comunicarvi la mia dolcezza e ad ammaestrarvi nell'accettazione costante del divino Volere. Accettazione che mi ha fatto Regina perché si incorona chi si scorona. Ossia la corona della santità si posa sugli spiriti che sanno levarsi la corona della loro umanità accettando di servire il Signore in ogni cosa.
La mia benedizione sia su di voi.»

La sera avanti, 12 maggio, mostrandosi bellissima quale certo la videro i tre pastorelli in alto dell'elce, mi disse con un sorriso da rapire all'estasi: "Ti benedico, figlia mia diletta. Tutte le benedizioni della Mamma, tutto l'amore del mio Cuore a consolarti per tutto. Ti benedico, figlia diletta. Ti benedico". E nel mio gran soffrire fisico e morale mi sono addormentata placida, come se tutto si fosse calmato per il sorriso e le parole di Maria.

Valtorta - Quaderni - 13 maggio 1946 ed. Cev

Dai Quaderni del 1943, 13 maggio🕊

(...)
Alla Vergine.

Ave Maria! Tu che sei la santa
proteggi questa giovinezza pia,
tu che sei ricolma, dolce Maria,
di grazia così tanta.
Per il Signore che è teco e tu con Lui,
tu, benedetta fra le creature,
difendile dalle insidie oscure
e dai tristi giorni bui.
Per quel Figlio che nel seno avesti
restando vergine, e che è Gesù pietoso,
volgi, deh! volgi il ciglio tuo amoroso.
Regina sei dei mesti.
Santa Maria! Prega per noi mortali.
Senza di te troppo la nostra vita,
o Madre nostra, è simile a smarrita
arundine dall’ali
stanche per troppo volo, o a navicella
scossa da furia d’onde accavallate.
Deh! tu placa il nembo sull’acque irate
Nella vita e più nell’ora in cui le luci
per noi si spengon nel buio della morte
tu, Vergine e Madre, l’eterne porte
aprici e a Dio ci adduci.

17 giugno 1942.

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Dai Quaderni del 1943

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